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La Virtus Segafredo vince a Pesaro senza convincere: 70 – 75

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foto Virtus Pallacanestro

 

 

CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   70 – 75     (9-15; 28-37; 49-57)

Carpegna Prosciutto: Drell 5, Filloy 2, Cain 16, Robinson 4, Tambone 13, Mujakovic n.e., Basso n.e., Serpilli n.e., Filipovity 25, Zanotti 5, Delfino. All. Repesa

Virtus Segafredo: Tessitori 5, Belinelli 11, Pajola 6, Alibegovic n.e., Markovic 7, Ricci, Adams 8, Hunter 8, Weems 7, Teodosic 8, Gamble 11, Abass 4. All. Djordjevic

Arbitri: Bartoli, Borgioni, Capotorto

Tiri liberi: PS 21/27 ; BO 21/26

Rimbalzi: PS 33; BO 46

Falli: PS 22; BO 25

Tiri da 2: PS 14/30; BO 21/37

Tiri da tre: PS 7/31; BO 4/21

Chi vince ha ragione, c’è poco da dire, però oggi coach Djodrdjevic non è sembrato gestire al meglio il roster a disposizione, finendo per rischiare una sconfitta che non avrebbe avuto alcuna giustificazione. La Virtus Segafredo peraltro porta a casa una vittoria che conta, per la classifica e perché iniziare il tour de force di fine marzo perdendo non sarebbe stato il massimo. Ma se si tengono in campo giocatori probabilmente con la mente già ad altri impegni non è detto che non se ne paghi lo scotto, come è quasi accaduto alla Vitrifrigo Arena.

In avvio quintetto Pesaro con Robinson, Tambone, Filipovity, Drell e Caine; La Virtus invece ha Markovic, Belinelli, Weems, Ricci e Tessitori. Bologna parte con un perentorio 0-4, ma si fa raggiungere e poi superare cominciando a prodursi in attacchi lenti e arzigogolati alquanto sterili. Pesaro allora ci prova, ma le distanze tra le due formazioni sono palesi e nonostante le Vu Nere continuino a fallire occasioni in modo inspiegabile riescono a mantenere un discreto scarto: 9-15, alla prima sirena. Interessanti i minuti di Hunter, entrato finora come 4 a fianco di Gamble, e la difesa granitica della Virtus.

Virtus aiutata, d’altra parte, da un iniziale 1 su 10 dall’arco dei padroni di casa, che ad avvio secondo periodo subiscono, peraltro, un paio di azioni spezza gambe, in particolare una schiacciata di Hunter a due mani all’indietro con spettacolare assist di Ricci. Bello, poco dopo, anche l’assist di Cain per Filipovity, ma pure Adams si mette in evidenza trasformando in tripla il primo pallone che tocca. Al 15° è 19-26, poi una lunga serie di liberi di Adams (3 su 4, per fallo su tripla e tecnico a Repesa) riallunga le distanze. Cain si batte come un orso ferito sotto i tabelloni, tuttavia la fisicità dei bolognesi surclassa i giallorossi. Dopo, però, riemerge il classico problema di questa Segafredo, incapace di chiudere le gare. 28-37 è il punteggio a metà gara.

Alla ripresa Pesaro si lancia in una rincorsa agevolata da una Virtus che ora giochicchia. Al -6 Bologna torna a difendere, e finalmente arriva il primo assist di SanTeo, ovviamente da antologia. Da qui la partita rimane ancorata alla distanza di minima sicurezza, quegli 8-10 punti, con azioni pregevoli che si alternano a ciofeche sia di qua che di là. Pajola aiuta a mantenere alta l’intensità della squadra, Robinson fa letteralmente girare la testa a Teodosic, che gli consegna addirittura la palla su una rimessa dal fondo in chiusura di terzo quarto, finito 49-57 (con parziale di 21-20)

Si riparte con la tripla di Filipovity che vale il -5. Francamente non si capisce la necessità di tenere sul parquet un Teodosic visibilmente svogliato che in questo momento non aiuta di certo la squadra. Infatti, dopo l’ennesima incertezza Djordjevic lo toglie, sostituendolo con Markovic, a dimostrazione del fatto di non immaginare la sua squadra sul parquet senza la trazione diretta serba. Repesa poco dopo si fa cacciare con un secondo fallo tecnico, ma intanto i suoi arrivano al -4 con una nuova tripla di Filipovity. Arriva pure il -2, dopo due perse (Markovic e Pajola), con inerzia sempre più in mano ai marchigiani, che pareggiano con Cain a quota 59. Ai liberi Abass ridà il +2, Filipovity pareggia sempre dalla lunetta. Che dire? Pare quasi che la Virtus non voglia vincerla, per la mollezza con la quale insiste a portare attacchi inconcludenti, mentre Pesaro trova la tripla del vantaggio con Tambone. E mancano poco più di 4 minuti. Un minuto dopo rientra Teodosic, che infila la tripla del pareggio. Due schiacciatone di Gamble ridanno il +4, Markovic uccide la gara dall’arco mentre si entra nell’ultimo minuto, Filloy non gestisce la possibilità di riacciuffarla mandando in lunetta a 21” Teodosic. Finisce così, con il punteggio, 70-75, aggiustato coi classici liberi che rimpinguano le statistiche, una partita sofferta, dalla Segafredo, al di là di ogni ragionevolezza. Ma visti certi precedenti le va già bene di non averla persa

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