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Eurocup amara per la Virtus Segafredo, che cede 86-82 al Buducnost

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foto Virtus Pallacanestro


BUDUCNOST VOLI PODGORICA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  86 – 82   (22-28; 37-48; 64-70)

Buducnost Voli: Cobbs 23, Atic 5, Sehovic n.e., Micov 4, Barovic n.e., Seeley 4, Nikolic Z., Jagodic-Kuridza 6, Drobnjak 2, Wiley 9, Popovic 12, Reed 21. All. Dzikic

Virtus Segafredo: Tessitori 13, Cordinier 8, Mannion 3, Belinelli 15, Pajola 8, Alibegovic 1, Hervey 15, Ruzzier n.e., Jaiteh 2, Alexander, Weems 9, Teodosic 8. All. Scariolo

Arbitri: Rocha, Barth, Foufis

Tiri liberi: PO 18/23; BO 10/13

Falli: PO  16; BO 17

Rimbalzi: PO  35; BO 27

Tiri da 2: PO 28/47; BO 24/41

Tiri da 3: PO 4/14; BO 8/24

Ci sta di perdere, in Europa, ma oggi la Virtus Segafredo ci ha messo del suo al di là di quanto forse fosse lecito aspettarsi. Molle in troppi giocatori, facilona in momenti cruciali, la Segafredo di solo qualche settimana fa si è come risvegliata da un sogno e ha conosciuto la prima sberla sonora europea in casa di un Buducnost tutt’altro che trascendentale, con due enormi giocatori come Cobbs e Reed e uno stuolo di diligenti comprimari, compreso il ben noto Vlado Micov. Fra i bianconeri male soprattutto i lunghi, a parte Tessitori, ma ci si chiede se la scarsa reattività messa in evidenza dipenda da fattori fisici oppure mentali.

In avvio i quintetti sono Pajola, Teodosic, Weems, Hervey, Jaiteh per la Segafredo, Cobbs, Atic, Micov, Wiley e Reed per la suqadra di Dzikic. Partenza a razzo dei bolognesi, che tramortiscono quasi i padroni di casa con un imperioso 0-8 fatto di aggressività difensiva e velocità nelle conclusioni, Una certa ingenuità nel farsi cogliere in fallo di Jaiteh costringe Scariolo a cambiarlo quasi subito con Tessitori, che peraltro non lo farà rimpiangere, anzi; pure Pajola commette rapidamente il proprio secondo fallo. Lo spettacolo però è tutto di Santeodosic, che sta esibendo alcune delle sue magie più incredibili nella gestione della palla. Di là, è soprattutto Reed a fare la voce grossa, inizialmente, prima che anche i compagni tuttavia comincino a crescere, sfruttando il calo di tensione generato dalle rotazioni degli avversari, riportando il Buducnost sotto nel punteggio. Il quarto termina così 22-28, ma solo perché Belinelli infila una tripla a fil di sirena.

Il fatto è che anche Mannion ha commesso quasi subito il proprio secondo fallo, e dunque è Alexander ora ad essere chiamato a gestire la squadra, che contribuisce comunque a non far deragliare, pure per alcune magie questa volta di Belinelli. Questo secondo periodo si scalda, ad un certo punto, anche per il contributo di un tifo poderoso che giusto l’esperienza e la classe di Teodosic riescono a disinnescare, con il solito Weems che intanto cresce in efficacia, così come è decisamente aumentato anche il contributo di Cobbs. Alla pausa è 37-48. Risultato che a questo punto vale peraltro poco più di un pareggio.

Wiley, fin qui impalpabile, alla ripresa suona infatti una carica personale che produce il riavvicinamento dei montenegrini, mentre Scariolo è costretto a schierarsi per un po’ senza centri titolari, con Jaiteh pieno di falli e Tessitori, molto bravo fin qui, che deve uscire. La partita diventa bruttina assai, con errori da una parte e dall’altra che gridano vendetta: la velocità del gioco è poco congeniale ai padroni di casa, la Virtus dovrebbe beneficiarne ma oggi i suoi lunghi, eccetto Tex, sono decisamente “molli”. Al 28° arriva il pareggio, 59-59, poco dopo anche il vantaggio Buducnost, 62-61. Fine quarto tesissimo, dal quale riemerge una Segafredo come rivitalizzata. Strana squadra, oggi, intanto però è di nuovo + 6, 64-70, con metà dei punti del periodo segnati negli ultimi due minuti e mezzo.

Senza Pajola e Teodosic in campo la Virtus oggi è un’altra squadra, confusionaria e poco concreta. Regge ad inizio ultimo quarto finché anche il Buducnost dà fiato a Cobbs. Rientrato lui, si torna a soffrire sotto le due torri, pure quando tornano sul parquet le due guardie titolari. A 4’11” dalla fine è di nuovo vantaggio biancoblu, 77-76; la Virtus in difesa ora si è proprio spenta, in avanti non si riaccende. Il Buducnost allunga, con Jaiteh adesso che pare giocare per loro e difatti Scariolo preferisce restare per le ultime fasi senza il centro. A 46” è 84-82, col Budcnost che addirittura perde palla. Manacano così 20” e Teodosic avrebbe la palla per il pareggio, ma la fallisce in un appoggio che era troppo facile, per uno come lui. Finisce 86-82 una partita che potremmo anche dire buttata al vento dai bolognesi, nonostante gli avversari la avessero in pratica nuovamente offerta loro su un piatto d’argento in un finale paradossale. C’è tanto materiale da studiare, oggi, per staff e giocatori, per comprendere appieno i possibili limiti scaturiti da una trasferta venata d’amarezza.

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