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La Virtus Segafredo fallisce la prima prova di maturità, sconfitta in casa quasi sulla sirena dal Partizan Belgrado: 82 – 84

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VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA  –  PARTIZAN NIS BELGRADO 82 – 84 (18-13; 47-35; 68-63)

Virtus Segafredo: Marble 3, Pajola, Baldi Rossi 3, Markovic 17, Ricci 9, Delia 2, Cournooh 3, Hunter 5, Weems 5, Nikolic n.e., Teodosic 24, Gamble 11. All. Djordjevic

Partizan NIS: Walden 29, Zagorac 4, Paige 6, Gordic 1, McAdoo, Jaramaz 6, Velickovic 5, Bircevic 6, Jankovic 4, Thomas 10, Trifunovic 8, Mosley Jr 5. All. Trinchieri

Arbitri: Garcia, Kartal, Racys

Tiri liberi: BO 20/24; BE 23/30

Falli: BO  29; BE 24

Rimbalzi: BO  39; BE 32

Tiri da 2: BO 16/33; BE  17/35

Tiri da 3: BO 10/27; BE 9/26

Diciamo subito che questa non è la partita del dentro/fuori come è stata venduta da certi media: Virtus Segafredo-Partizan Belgrado può designare ipotetici primi o secondi posti nel girone di Eurocup, essere premessa a future eliminazioni, ma in ogni caso veramente decisiva sarà solo la prossima trasferta ad Istanbul delle V Nere, contro il Darussafaka, sia che i bolognesi vincano sia che perdano. Ciò non toglie che l’atmosfera al PalaDozza (pressoché gremito, 4768 spettatori) sia davvero infuocata, con una rappresentanza di tifosi serbi importante per creare un clima simile a certi derby. In fondo, per la Segafredo è un primo esamino di maturità, ad inizio di un mese di enorme intensità. Prove tecniche di Eurolega?

Quintetti iniziali con Markovic, Teodosic, Weems, Hunter e Gamble per Bologna, Walden, Jaramaz, Thomas, Jankovic e Zagorac per Belgrado. Inizio che risente della tensione, con diverse palle perse sia di qua che di là e scarsa precisione al tiro. Subito anche molti falli fischiati da una terna che non vuole, evidentemente, scontri troppo accesi, Comunque, il primo a segno è Jankovic, da sotto, dopo oltre tre minuti, cui replica immediatamente Santeodosic con una tripla. Si prosegue poi sostanzialmente punto a punto, anche se le difese per il momento hanno la meglio sugli attacchi. Al 6° Hunter e Marble rilevano Gamble e Weems, mentre i serbi è da un po’ che hanno già avviato la girandola. Positivo è che i primi cambi non modificano, sia di qua che di là, l’essenza del gioco. Non brilla invece Trinchieri, che a 2’32” dal primo intervallo si prende un tecnico per proteste francamente sovradimensionate. Ma potrebbe essere stata una scelta strategica per condizionare il trend arbitrale? Intanto, alla sosta il tabellone dice 18-13.

Il secondo periodo comincia con una persa serba per infrazione di 24” e una tripla di Markovic che consiglia a Trinchieri di chiedere subito un time out. Al rientro, dopo un immediato bel canestro di Mosley, Markovic dà il via ad un piccolo show personale che pilota i suoi in un piccolo break fino al 26-18, presto rintuzzato soprattutto dalle triple di Walden. 6’54” all’intervallo lungo: 26-24, time out ora di Djordjevic. Rientro convinto dei bolognesi, che portano il distacco in doppia cifra con una tripla di tabella di Ricci (37-26) un paio di minuti dopo. Un infortunio colpisce invece Gordic, cha cade male dopo un tiro, finendo sul piede di Teodosic, ed è costretto ad uscire tenendosi la caviglia. La partita peraltro sta salendo decisamente di tono, anche se alcuni fischi arbitrali fanno un po’ imbestialire il tifo virtussino, ed alla sirena si va col 47-35 che premia la maggior precisione soprattutto dalla lunga distanza dei bolognesi.

La ripresa parte con il terzo fallo di Gamble ed un Walden sempre efficacissimo. Nella Virtus invece sono Markovic e Teodosic a dettare le danze. Loro due e l’americano di Belgrado sono i primi ad essere entrati in doppia cifra, ma è il loro contributo sul piano della presenza in campo che sta caratterizzando la gara. Il bonus presto raggiunto dalla Segafredo aiuta Belgrado a riavvicinarsi anche a -4 (63-59), quando mancano due minuti all’ultima sosta, che diventano -3 e poi -2 al 30°, ma è Cournooh a ricacciarla indietro con una tripla. Il quarto finisce 68-63, chi avesse creduto che il Partizan potesse cedere si è dovuto totalmente ricredere.

L’ultimo periodo comincia con un fallo fischiato a Marble che grida vendetta e gli arbitri giudicano addirittura antisportivo. La partita così si incattivisce un po’ e la terna fatica a mantenerne il controllo. Una tripla di Markovic a 7’18” ridà un +8 ai suoi (73-65) che Trinchieri cerca di contrastare richiamando time out. Si riprende, e a 5’ precisi dalla fine è 75-67, con la gara che rischia di essere decisa ai liberi, essendo entrambe le squadre entrate in bonus falli. Un paio di perse della Segafredo rischiano di rivelarsi velenosissime, permettendo agli avversari di tornare a -3. Una rubata di Weems ne blocca però un primo rientro completo. Santeodosic trova una bella penetrazione, Gamble una gran schiacciata, ma Walden una tripla che vanifica i loro sforzi. Walden perde la palla in penetrazione, Gamble in lunetta dà il +4 ad avvio ultimo minuto. Walden tuttavia è un flagello e risponde ancora con un 2+1 (37”). Nell’azione successiva Gamble perde palla e in contropiede Zagorac dà il primo vantaggio al Partizan: 82-83, quando mancano 18”. Al rientro Teodosic fallisce la tripla (strana scelta, poteva piuttosto entrare e cercare almeno il fallo) e sul rimbalzo Belgrado guadagna l’ultima lunetta. Finisce pertanto 82-84, il sogno bianconero si interrompe, per il momento, sebbene non tutto sia perduto. Ha vinto la maggior abitudine, come squadra, a reggere questi palcoscenici. L’esame di riparazione per la Virtus ora si sposta ad Istanbul. Sarà durissima, ma non impossibile. Prima, comunque, la fase finale della Coppa Intercontinentale, che occuperà il weekend.

 

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