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Virtus Segafredo, Belinelli parla su LBATV: “Cerchiamo di portare avanti un ciclo vittorioso”

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Proseguono le interviste ai protagonisti che hanno vinto lo scudetto, il sedicesimo della società bianconera, su LBATV. Questa volta è stato il turno di Marco Belinelli:

Vincere arrivando a stagione in corso

“E’ stato abbastanza complicato, sono arrivato in Virtus a dicembre e questo, anche dal punto di vista fisico, mi ha portato ad accusare un piccolo infortunio. Successivamente, siamo riusciti tutti insieme a creare un bel gruppo, anche tecnicamente, riuscendo ad arrivare vicini alla qualificazione per l’Eurolega. Non pensavo di firmare a dicembre e di vincere lo scudetto, è stata una emozione fantastica”.

Il momento della consapevolezza

“Abbiamo battuto Treviso 3-0 ma senza dare l’idea di essere una squadra unita, in grado di vincere lo scudetto. Poi, dopo gara 1 con Brindisi, è cambiato qualcosa dal punto di vista mentale sia tra di noi che tra i tifosi e tutti hanno iniziato a crederci”.

Vincere davanti al proprio pubblico

“I tifosi hanno dato tutto, giià a Milano e in gara 3 contro Brindisi, quando qualcuno è potuto entrare a Palazzo, si sentiva il loro calore. Vincere davanti a loro è stato bellissimo, specialmente in questi momenti di Covid”.

La scelta, ripagata, di tornare a Bologna

“Ho sempre preso scelte con attributi, con la voglia di mettermi in gioco e cercando la pressione di vincere che è una cosa importante nella vita di uno sportivo. Abbiamo vinto uno scudetto meritato ma inaspettato, l’ho fatto davanti a mia moglie, ai miei familiari e ai miei amici di San Giovanni, ed è stato super emozionante”.

Le differenze con il primo scudetto

“La prima volta che ho vinto uno scudetto ero un ragazzino alle prime armi, era già importante vincere ma ancora non capivo l’importanza di essere un giocatore vincente o capace di trascinare una squadra a vincere uno scudetto. Ero un ragazzo diverso, dai 19-20 anni a quello che è successo quest’anno è passato tanto tempo, ci sono state tante esperienze belle e brutte che mi hanno permesso di crescere fuori e dentro il campo. Quando si vince è sempre straordinario”.

Il patto del caffè con Teodosic e Markovic

“Questa cosa del patto forse è una leggenda. Ho legato con tutti, specialmente con Teodosic e Markovic e le rispettive famiglie. Andavamo ogni giorno a prendere il caffè e parlavamo di basket. Sono cose bellissime vissute sfortunatamente per pochissimo tempo”.

Il prossimo step personale e di squadra

“Cerchiamo di portare avanti un ciclo vittorioso, ponendoci degli obiettivi che è giusto fissare: è normale essere contenti dello scudetto ma bisogna crescere come squadra e come società per poter vincere il più possibile”.

 

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