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Virtus: sinfonia n°6 – 7 dic

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Virtus: sinfonia n°6. Battuta Trieste per 76-63. (parziali: 19-20; 43-27; 57-42)

SEGAFREDO BO: Spissu 10, Umeh 13, Pajola 2, Spizzichini 2, Petrovic n.e., Ndoja n.e., Rosselli 18, Michelori 7, Oxilia 4, Penna 3, Lawson 17. All. Ramagli.

ALMA TS: Parks 9, Bossi 5, Coronica 2, Green 15, Ferraro n.e., Pecile 7, Baldasso, Gobbato n.e., Simioni, Prandin 6, Da Ros 4, Cittadini 15. All. Dalmasson.

Sesta vittoria in fila per la Segafredo che con una partita di sostanza ha la meglio su Trieste, anch’essa reduce da cinque successi consecutivi. La gara parte con qualche istante di ritardo dovuto a piccoli problemi all’attrezzatura del cronometro ufficiale. Risolte le magagne, si può finalmente cominciare. Parks è perfetto dalla linea della carità ma sull’immediato ribaltamento di fronte Spissu fa “touchdown” su passaggio di Rosselli a tutto braccio. I bianconeri prendono subito il comando delle operazioni guidati dal solito tandem Lawson-Umeh, ma circa a metà frazione gli ospiti tornano a contatto sfruttando il proprio pacchetto lunghi. Qualche persa di troppo limita i tentativi di fuga dei padroni di casa, ma offre il fianco ai biancorossi che prima impattano e poi sorpassano con il buzzer beater di Green. Il 2/2 di Pajola dalla lunetta vale il nuovo controsorpasso Virtus. Ramagli gioca la carta della zona, saggiamente guidata dall’asse Michelori-Rosselli. È proprio quest’ultimo che, con giocate d’autore, propizia la fuga bianconera. Vantaggio che arriva in doppia cifra grazie alla bomba di Penna sulla quale l’intera UnipolArena esplode di gioia. La difesa bolognese erge un muro insormontabile per i giuliani, che continuano a sparare a salve da ogni lato del campo. Sul fronte opposto sono costretti anche a subire l’urto dell’attacco bianconero che con un parziale di 18-0 consente alla truppa di coach Ramagli di andare alla pausa lunga in vantaggio di 16 lunghezze (43-27).

Al rientro in campo qualche incertezza di troppo consente agli ospiti di rifarsi sotto, ma Lawson non ci sta e ristabilisce le distanze con un paio di ottime giocate. Oxilia lotta come un leone dominando Green a rimbalzo. Le percentuali si abbassano su ambo i fronti lasciando invariato il gap al 30’. Complice la stanchezza che si fa sentire, Bologna rallenta la propria marcia. La via del canestro si fa più impervia per i padroni di casa che dopo alcuni minuti di digiuno tornano a segnare con la poderosa inchiodata di Rosselli. Le disattenzioni sono la benzina che alimenta il fuoco del “Ramagli furioso”, costretto a chiamare timeout per spegnere le velleità degli ospiti, bravi a riavvicinarsi a -11. Spissu e Umeh trovano finalmente il fondo della retina da oltre l’arco, ricacciando a distanza di sicurezza gli uomini di coach Dalmasson. Le compagini si ribattono ora colpo su colpo lasciando invariato il divario. Cittadini segna a ripetizione, ma ormai i giochi sono fatti. Lawson tenta di concludere in bellezza con una schiacciata non trovando il bersaglio. Bravo Oxilia a seguire l’azione, catturando il rimbalzo e subendo fallo sul tentativo di conclusione a fil di sirena. A tempo già scaduto il 2/2 del n°19 sancisce il definitivo 76-63.

 

Buona prova per la truppa di Ramagli, sapiente gestore delle energie dei suoi ragazzi. Le stesse che apparivano mancare in alcuni tratti del match, salvo poi essere ben mascherate dalle ottime giocate corali dei bianconeri. Prova superlativa di Rosselli che, dopo un primo quarto di alti e bassi, ha cambiato la propria marcia salendo gradualmente di tono. Si sottolineano anche le prove di capitan Michelori, sempre granitico in ambo i fronti di gioco, oltre a quelle di Pajola e Oxilia in costante crescita. Il tutto aspettando speranzosi notizie positive dall’ultimo controllo a cui domani verrà sottoposto Ndoja, la cui caviglia da troppo tempo lo sta tenendo fuori dai giochi. Tra quattro giorni alla UnipolArena arriverà Forlì, per un derby della Via Emilia che si preannuncia infuocato. Palla due ore 18.

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