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Sembra una regola, la Virtus Segafredo vince anche a Trieste scherzando con le coronarie dei propri tifosi, battendo i giuliani 85 – 89 dopo un supplementare

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PALL. TRIESTE 2004 – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA   85 – 89 d.t.s.  (20-16; 48-35; 60-55; 72-72)

Trieste 2004: Coronica, Cooke 8, Peric 8, Jones 15, Arnaldo n.e., Strautins, Janelidze n.e., Cavaliero16, Da Ros 5, Mitchell 7, Elmore 20, Justice 6. All. Dalmasson

Virtus Segafredo: Gaines 12, Deri n.e., Pajola 4, Baldi Rossi, Markovic 7, Ricci 4, Delia n.e., Cournooh 5, Hunter 16, Nikolic n.e., Teodosic 24, Gamble 17. All. Djordjevic

Arbitri: Begnis, Giovannetti, Dori

Tiri liberi: TS 17/22; BO 15/22

Falli: TS 24; BO 23

Rimbalzi: TS 45; BO 44

Tiri da 2: TS 19/47; BO 25/39

Tiri da 3: TS 10/23; BO 8/32

La trasferta di Trieste arriva nel momento meno opportuno, in ottica Virtus Segafredo: stanca per i tanti impegni e rabbuiata dalla vicenda Weems, alla squadra di Djordjevic verrà chiesta una concentrazione che potrebbe non essere nelle proprie corde, oggi come oggi. Di fronte una formazione in netta crescita, che al di là di una partenza ad handicap – anche per via di diversi infortuni – ora sta crescendo giornata dopo giornata e vorrà assolutamente rifarsi della sconfitta subita in casa contro Brindisi. Dalmasson è regista esperto di situazioni anche più complesse, e poi tutti, a questo punto, sembrano moltiplicare le proprie forze contro l’attuale prima in classifica.     

Assente Weems, è Cournooh in quintetto per Bologna, assieme a Markovic, Gaines, Ricci e Gamble; Elmore, Coronica, Jones, Peric e Mitchell costituiscono invece lo starting five di Trieste. Le prime azioni sono quasi imbarazzanti per irresolutezza di entrambe le squadre; apre le segnature Peric con un bel tap in di tecnica ed esperienza. Poi è un antisportivo clamoroso non fischiato a Coronica su Markovic a fare cronaca. La partita prosegue con Trieste che gioca sulla mollezza dei bianconeri, sia in attacco che dietro, che produce palle perse e buchi in difesa. Purtroppo per i giuliani alla Virtus basta questo per mantenersi a galla, solo una tripla di Elmore quasi sulla sirena dà loro il +4 alla prima sirena: 20-16.

Il secondo periodo comincia con un fallo di sfondamento discutibilissimo fischiato a Teodosic, mentre Elmora scava il solco fra i suoi e gli emiliani. Dopo 2’32” Djordjevic deve chiamare time out con la Virtus sotto 28-19. Dopo di che ci pensa Santeodosic a ricucire lo trappo con triple e passaggi. Al 33-31 così al 17° tocca a Dalmasson chiedere una sosta di riflessione. Ci pensa allora Cavaliero a riaccendere il PalaRubini con 13 punti in 6 minuti e mezzo. Sono 13 anche i punti di scarto all’intervallo: 48-35. Se pensa di poter continuare a concedere tanto spazio in difesa potrebbe essere la volta buona che la Segafredo ci lascia le penne.

Fin qui Trieste ha difeso, Bologna no. Poi Gaines continua a litigare col canestro, come un po’ tutta la Virtus, peraltro, fino al -11 realizzato dal numero 0 in un mezzo contropiede al 33°. Lo imita poco dopo Cournooh, poi anche Ricci. La difesa parrebbe rinata, Dalmasson ferma subito il gioco su questo 0-6. La tripla sul tabellone di Gaines diventa un assist per Gamble, la schiacciatona di Cournooh sigla il -3. Infine la tripla di Gaines, dopo una penetrazione un po’ goffa, dà il pareggio, lasciando a 0 il parziale dei triestini. Peric ai liberi ricomincia la partita come era già stato all’avvio, ma ora Gaines sembra essersi scaldato e dall’arco trova il primo vantaggio bianconero (52-53). Ricci subisce fallo sotto canestro che gli produce un dolore alla coscia (un crampo?) e l’azione dopo è un magnifico balletto virtussino di passaggi e volteggi fermato dagli arbitri per un tre secondi di Hunter: l’extra-pass a volte è davvero un flagello. Trieste è più pragmatica e riparte nel punteggio: in un amen è di nuovo +5: 60-55 all’ultima sosta, con un po’ tutti i rossi giuliani che si alternano come marcatori.

Pajola protagonista nei primi minuti dell’ultimo periodo ritrova il pareggio. Jones reagisce con decisione ed efficacia e dà l via al batti e ribatti che tiene in vita entrambe le formazioni. Da Ros segna 5 punti che concedono un nuovo strappetto ai giuliani, che stasera ne hanno di più, è evidente, come dimostrano i ripetuti errori da tre dei tiratori bolognesi che fin qui hanno abituato ad altre medie in questi frangenti. Infatti adesso l’extra-pass assomiglia molto ad uno scarico di responsabilità. Abbastanza clamoroso Gaines che scarica la responsabilità di un contropiede su Gamble, bravissimo a ridare il -2 a un minuto e mezzo di passione finale. Elmore sfonda su Ricci, a 1’19”. Teodosic fallisce la tripla, a Ricci viene fischiato un fallo sul rimbalzo alquanto misterioso, ma Cavliero butta in parterre la palla. Ora i tirestini, in bonus, puntano a mandare Gamble in lunetta, ma fanno malino, perché l’americano riporta i suoi a -1 e poi sbaglia ma il rimbalzo è virtussino. Ricci tuttavia fallisce la nuova tripla e Teo fa fallo su Cavaliero, che dalla lunetta fa 1 su 2. (72-70) Peric commette allora fallo (siamo sicuri? Al limite poteva esserlo di Coronica) su Teodosic in palleggio e il serbo pareggia ai liberi a 9”. Supplementare, perché la difesa bianconera ha la meglio sull’ultimo attacco triestino.

Il supplementare vede in campo giocatori con la maschera d’ossigeno che alternano bei gesti tecnici a ciofeche che eguagliano le incertezze arbitrali. Elmore si riaccende, Gamble là sotto sposta da par suo e si continua +1/-1. Ricci deve uscire per falli (una serata gliela si può concedere), tanto è Santeodosic a prendere in mano il gioco e a dare il +4 ai suoi (con tiro dalla media e poi da oltre l’arco) a 27”. Anche Gaines fa il suo quinto fallo, Cavaliero riporta i suoi a -2. Gamble rischia grottescamente di perdere la palla, lo salva un rimpallo, poi Teodosic in lunetta, a 17”, ridà il +4. Mitchell infine chiude la gara a 7” regalando ai bolognesi la palla, poi commettendo fallo, e la sua schiacciata sulla sirena è giusto una consolazione, perché poco prima Hunter ai liberi causati da lui aveva portato Bologna sul +6.

Termina così 85-89, è la nona vittoria della Virtus Segafredo che adesso comincia ad esagerare col gioco del gatto col topo, con sicuri danni per le coronarie dei suoi tifosi. Oggi la stanchezza ha forse fatto da padrona, non si può certo imputare all’assenza di Weems, peraltro importantissima, le tante palle perse e la media scadente al tiro dei felsinei. Però il carattere di questa squadra è emerso ancora una volta, contro una Trieste che continua a spaventare le “grandi” senza tuttavia riuscire a concludere vittoriosa gare giocate anche molto bene. Come è ormai di prammatica è stato Santeodosic a decidere: sarà anche pagato per questo, ma lui è sicuramente di un altro pianeta.

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