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Bologna

Alé Bulåggna – Al bon ven, al n’ha bisaggn dla fàsca

La rubrica “Alé Bulåggna” esplora il dialetto bolognese e lo collega al calcio. “Al bon ven, al n’ha bisaggn dla fàsca” ricorda che la qualità non ha bisogno di pubblicità

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Anche quest’oggi parliamo un po’ di dialetto bolognese, con la nostra rubrica Alé Bulåggna, un modo per riavvicinarci o imparare qualche frase dialettale del nostro passato, magari portandola là dove ancora oggi è possibile a volte sentirla: allo stadio. A questo link potete trovare tutte le uscite della rubrica che stasera parla di vino e di insegne di taverne…

Al bon ven, al n’ha bisaggn dla fàsca

Il proverbio che vi segnaliamo oggi, e che cerchiamo di non far cadere in disuso, è appunto “al bon ven, al n’ha  bisaggn dla fàsca”, che letteralmente vuole dire che il buon vino non ha bisogno della frasca. Una frase che ai giorni nostri potrebbe risultare incomprensibile e che infatti deriva dalla consuetudine di alcune osterie di appendere all’esterno del locale delle foglie di vite, per segnalare che al suo interno si serviva del vino. Un tipo di pubblicità per attrarre bevitori che da anni è ormai caduta in disuso, tanto da essere quasi dimenticata. Il senso della frase è che se l’osteria ha del buon vino non c’è bisogno di pubblicizzarne la presenza, perché i bevitori si passeranno parola non lasciando mai vuoto il locale.

Ed è su questo che gioca il petroniano forbito: nell’era della pubblicità il vecchio adagio ci ricorda che la qualità del prodotto spesso viene prima del merchandising, perché se quello che vendi è buono, i clienti si passeranno la voce di questa tua qualità e quindi “al bon ven, al n’ha  bisaggn dla fàsca”, perchè la pubblicità sarà la stessa qualità del prodotto.

Spostiamoci allora in ambito Bologna FC. Non c’è da pubblicizzare troppo un acquisto, o da sottolineare il carattere di una squadra, quando il campo parla per loro. Nessuno ha avuto bisogno di troppe presentazioni per riconsocere, ad esempio, la “garra” di Gary Medel.

Continuando nell’ambito calcistico, non ci sarà bisogno di un grandissimo Direttore Sportivo per riuscire a scremare un gruppo i cui giocatori sono tutti di buona qualità, perchè “al bon ven, al n’ha  bisaggn dla fàsca” ed i giocatori avranno mercato anche senza che la società sudi sette camicie. O ancora: se una squadra gioca un buon calcio, anche se non ottiene sempre il risultato sperato, non dovrà ricevere troppe critiche, perchè “al bon ven, al n’ha  bisaggn dla fàsca” e tutti sappiamo che prima o poi, giocando bene e con grinta, la fortuna girerà…

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