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Auguri Rossoblù: Emilio Arnstein – 4 giu

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Quella del Bologna è una storia che parte da molto lontano, per certi versi anche fuori dall’Italia: Louis Rauch, il primo presidente della società, era svizzero mentre il personaggio del quale vi parlerò oggi, uno dei più importanti per quanto riguarda lo sviluppo del Bologna come oggi lo conosciamo è invece austriaco. In pochi, molto pochi, sapranno qualcosa su Emilio Arnstein, nato oggi nel 1886, è stato il terzo presidente del Bologna, nonché giocatore della squadra felsinea. In realtà l’avventura da calciatore non piacque troppo ad Emilio che venne impiegato solamente in partite amichevoli, preferendo coordinare il club da dietro la scrivania. Purtroppo la vita di Emilio non fu facile, anche se gli esordi furono comunque promettenti: riuscì sin da subito ad appassionarsi al mondo del pallone e decise di fondare a Trieste un piccolo gruppo sportivo calcistico, dopodiché si spostò a Bologna, dove rimase per qualche anno fino a quando non si stancò della continua ricerca di competitività nel mondo nel quale viveva; Emilio vedeva il Calcio per com’era, ovvero un semplice e appassionante modo per divertirsi, senza che il professionismo la dovesse fare per forza da padrone.  E’ però da quando abbandonò quell’universo che forse mai comprese fino in fondo, iniziò un lungo viaggio, anche interiore, che lo vide combattere contro forze più grandi di lui, demoni che lo assalivano sempre e comunque: Emilio, avendo avuto parenti ebrei, fu perseguitato a lungo da persone che avevano ideali difficilmente condivisibili. Emilio riuscì comunque a rimanere una persona riservata e poco incline alle provocazioni, soprattutto di questo tipo, dirigendo una vita da commerciante soprattutto a Bologna, dove si spense ormai anziano. Sarà ricordato come il primo arbitro federale straniero dell’Emilia-Romagna, ruolo che lascerà poco dopo, nonostante l’acquisizione della cittadinanza italiana. Ciao Grande Emilio, un pezzo di storia del nostro amato Bologna!

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