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Auguri Rossoblù: Fabio Poli – 22 nov

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Non l’ho mai visto giocare. E me ne rammarico. Me ne dispiaccio perché, nonostante i miei 19 anni, sono sempre alla ricerca di pane calcistico, a caccia di gioie pallonare per gli occhi che, dal vivo, ti permettono di apprezzare al meglio giocate e gesti tecnici altrimenti difficilmente rintracciabili se non grazie a filmati d’epoca risalenti a decine di anni fa. Io posso dire di aver conosciuto due Fabio Poli: il primo, quel gioctaore elegante che con il pallone tra i piedi danzava e aveva nell’abilità balistica l’asso nella manica, capace disegnare gol bellissimi che ancora oggi vengono ricordati con estremo piacere dai tifosi rossoblù (cito, ad esempio, la splendida rete contro la Lazio su assist di Eraldo Pecci); il secondo, invece, si allaccia gli scarpini tutti i lunedì sera, protegge i legamenti del ginocchio a lungo tormentati durante la carriera, si posiziona a centrocampo e, insieme ad altri 21 uomini disputa il classico calcetto del lunedì, valvola di sfogo (in senso positivo) per sgomberare la mente e dare vita a tanti, tantissimi desideri fanciulleschi nella maggior parte dei casi rimasti chiusi dentro il cassetto, per vari e troppi motivi. Fabio, durante quell’ora, abbandona la veste, l’etichetta di ex calciatore e si cala alla perfezione nella figura dell’amante del Calcio che si diverte a tirare due calci al pallone; quando però tocca palla capisci che in Lui c’è qualcosa di leggermente diverso rispetto agli altri, capisci che, anche se non vuoi, l’impressione è sempre quella: “troppo forte per giocarci contro, anche a 50 anni”. Provo una strana emozione per Uomini così: ammirazione, e questa era presumibile, ma anche timore, sensazione che ti pervade quando ti ritrovi di fronte calciatori che hanno fatto tanto in Serie A e che ancora oggi, a distanza di anni, vengono ricordati con piacere da tifosi e avversari. Oggi, 22 novembre, compie 54 anni Fabio Poli, attaccante ex Bologna e Lazio, uomo che ho avuto il piacere di conoscere e con il quale ho potuto scambiare due chiacchiere, come fossimo vecchi amici, tono colloquiale e ricordi di una carriera in Serie A che non pesa, non interviene nella conversazione, non si affaccia come ombra malevola e non mette pressione all’interlocutore. Tanti auguri Fabio, buon compleanno ad uno dei giocatori che, ancora oggi, vengono ricordati con estremo piacere da un pubblico dal palato fine e della memoria fedele!

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