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Immobile, più di un rigore

Dopo il rigore decisivo a Riad e la sconfitta in finale, Ciro rompe il silenzio social e parla al Bologna: testa alta, orgoglio e ripartenza.

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Ciro Immobile dopo Bologna-OFI Creta finita 4-2 (© Bologna FC 1909) fantacalcio
Ciro Immobile dopo Bologna-OFI Creta finita 4-2 (© Bologna FC 1909) fantacalcio

Il Bologna torna da Riad con una finale di Supercoppa persa e tanta amarezza, ma anche con un segnale inatteso che porta la firma di Ciro Immobile, protagonista in semifinale con il rigore decisivo contro l’Inter e poi presente anche nell’atto conclusivo contro il Napoli. Non è una rete a riaccendere l’attenzione, ma un messaggio, arrivato il giorno dopo la sconfitta: parole che parlano alla squadra e che possono avere un peso importante in questo momento della stagione.

Ritorno: una storia che riprende fiato

Il rigore decisivo contro l’Inter in semifinale di Supercoppa è stato molto più di una semplice esecuzione perfetta. È stato il colpo che ha riacceso i riflettori su un giocatore di cui, per settimane, si erano perse le tracce. L’infortunio rimediato all’esordio in campionato contro la Roma aveva congelato tutto: la presenza in campo, il rapporto con il Dall’Ara, perfino l’attività social, ridotta al minimo e quasi mai colorata di rossoblù.

Quel penalty, invece, ha cambiato l’aria. Ha restituito a Immobile fiducia e forse anche la convinzione che una partenza complicata non equivalga a una storia già scritta. Il campo lo ha rimesso al centro e con esso è tornata anche la voglia di esporsi.

Ritorno, ma anche responsabilità: la voce dell’esperienza

Il giorno dopo la sconfitta in finale contro il Napoli arriva infatti il post che non ti aspetti. Niente polemiche, nessuna recriminazione. Solo una foto: il Bologna raccolto in cerchio a Riad, stanco, provato, ma unito. E poche parole scelte con cura: “Dobbiamo essere orgogliosi del percorso fatto… usciamo a testa alta onore ai vincitori e ai vinti, ripartiamo da questa foto”.

Un messaggio semplice, ma pesante. Un invito rivolto soprattutto ai più giovani, in un momento in cui la squadra arriva da mesi vissuti in emergenza, tra assenze e un calendario che non ha concesso tregua. È il primo vero squillo di Immobile anche fuori dal campo. Ed è un segnale che non passa inosservato.

Il Bologna ringrazia i tifosi dopo il pareggio con il Napoli

La squadra ringrazia i tifosi dopo il pareggio con il Napoli (fonte: Bologna FC 1909)

Italiano, l’attesa e la fiducia

Vincenzo Italiano, dal canto suo, non ha mai smesso di aspettarlo. Lo ha fatto con pazienza, accompagnandone il rientro anche quando le settimane scorrevano senza certezze. Nel mezzo, pure una vicenda extracampo, delicata come il sequestro del centro tecnico “Immobile Academy” di Torre del Greco, che vede coinvolti due familiari dell’attaccante.

Nonostante tutto, il tecnico ha continuato a crederci. Lo ha rilanciato in Coppa Italia accanto a Castro, dimostrando di essere pronto persino a rivedere l’assetto tecnico per valorizzarlo. “Lo abbiamo preso per questo”, ha detto dopo il rigore decisivo a Riad. Un’investitura chiara, che Immobile sembra ora voler ripagare.

Minuti da ritrovare, futuro da costruire

La condizione non è ancora quella dei giorni migliori. I novanta minuti sono lontani, forse anche un tempo intero. Ma la sfida con il Sassuolo può diventare un passaggio utile per aumentare il minutaggio e ritrovare continuità. A Riad, del resto, i segnali non sono mancati: Castro non ha trovato il gol, Immobile è stato la prima alternativa in semifinale e ha lasciato il segno dal dischetto. In finale, poi, è entrato negli ultimi undici minuti (più recupero), proprio al posto dell’argentino.

Le convocazioni per Lazio-Bologna (©Bologna FC 1909)

Santi Castro e Ciro Immobile (©Bologna FC 1909)

Il Bologna arriva a questo snodo dopo una sconfitta pesante e due ko consecutivi al Dall’Ara, intervallati solo dal pareggio in casa della Lazio in campionato. Serve solidità, servono spalle larghe.

Testa alta, Europa nel mirino

Per la prima volta dall’inizio della stagione, Ciro Immobile manda un segnale chiaro. Non solo con i piedi, ma con la testa e con la voce. È quello che chiede anche il momento del Bologna: rialzarsi, ritrovare il feeling con il proprio stadio e restare agganciato alle posizioni che contano, quelle che portano in Europa.

Fonte: Il Resto del Carlino, Marcello Giordano 

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