Bologna FC
Caso Lucumí: quando il contratto vale solo a metà
Il futuro di Lucumí divide Bologna e il Bologna: errori, prestazioni decisive e un contratto che pesa. Adesso, palla alla dirigenza.
Il calcio moderno porta ancora i segni della rivoluzione innescata negli anni ’90 dal caso Bosman. Da quel momento i contratti hanno perso l’unicità di valore che li contraddistingueva: oggi non valgono più allo stesso modo per tutti, ma cambiano peso a seconda del rendimento del giocatore e delle strategie di procuratori e società. Un accordo quinquennale firmato con un calciatore che si rivela un flop diventa una zavorra, mentre un’intesa con un talento emergente si trasforma rapidamente in una formalità destinata a essere rimessa in discussione. Ed è qui che, ora, a Bologna, entra in scena Jhon Lucumí.
Bologna e Lucumí: tra errori e colpi da leader
Lucumi premiato da Marco Di Vaio prima di Bologna-Inter (© Bologna FC 1909)
Lucumí, il difensore tanto prezioso quanto capace di far impazzire i tifosi del Bologna. Nella scorsa stagione ha collezionato episodi che sembrano scritti per un manuale del “come complicarsi la vita”: dall’espulsione evitabile con l’Atalanta al blackout contro il Verona, fino all’assist della prima giornata, regalato alla Roma, che ha fatto saltare i nervi a molti.
Eppure, nello stesso album dei ricordi ci sono anche interventi eroici, salvataggi sulla linea e prestazioni da leader difensivo. Insomma, Lucumí è l’incarnazione perfetta dell’altalena emotiva che il calcio sa generare.
Futuro incerto: cedere o rilanciare?
E adesso? Che fare con lui? Le opzioni sul tavolo dividono i tifosi: c’è chi lo lascerebbe in panchina, chi lo cederebbe subito, chi invece crede che vada recuperato. Qualcuno sogna un sostituto all’altezza, altri vedono nel riadattamento di Posch o nella coppia Vitik-Heggem una possibile soluzione. La verità è che nessuno ha la certezza di quale sia la strada giusta, e ogni giorno al bar – reale o virtuale che sia – le opinioni cambiano al ritmo delle notizie di mercato.
Un dato, però, rimane: il Bologna ha superato l’addio di campioni immensi, e potrebbe sopravvivere anche a un’eventuale separazione da Lucumí. Ma se dovesse restare, la speranza è che il difensore colombiano scelga di restare davvero, con la testa e con il cuore, senza lasciarsi andare a distrazioni o leggerezze. Perché in un calcio dove i contratti valgono sempre meno, è l’impegno sul campo a fare ancora la differenza.
Fonte: Repubblica
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alfredo
29 Agosto 2025 at 12:30
da portare a spalla al Marconi e imbarcarlo per l’Albione al più presto. saluti, grazie e buona vita
nino
29 Agosto 2025 at 18:56
vendetelo, non esponetelo alla gogna dei tifosi rossoblu