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Bologna-Inter: 90 minuti di alta classifica e di grande autostima

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Bologna Fc 1909

C’è una città intera che si muoverà verso via Andrea Costa oggi pomeriggio, radunando sia fisicamente che idealmente (di fronte a televisioni e radio) decine di migliaia di tifosi rossoblù, che si vestiranno di grande orgoglio, per quello che fino a qui i ragazzi di Motta hanno saputo esprimere. A memoria nostra non ricordiamo, in positivo,  un’attesa così frenetica e spasmodica, per una partita del Bologna dal sapore assai favorevole per classifica e piazzamento vista Europa. E la partita di stasera riveste i colori di una “rivincita” da troppo tempo attesa dai supporters bolognesi, perchè l’Inter non rappresenta solo la capolista, ma anche una parte di quello storico potere calcistico, che non potrebbe mai attecchire qui sotto le Due Torri: due filosofie differenti, due gestioni tecnico-finanziarie agli antipodi, che attualmente sono alla base delle due formazioni che sviluppano il calcio migliore in Italia. Senza se e ma.

E oggi, sul tardo pomeriggio e agli ordini dell’arbitro Pairetto, la squadra di Thiago Motta, non più Davide contro Golia, proverà a prendersi e portarsi a casa questo match, il cui significato, travalica e fuoriesce da quei 90 minuti, che ne contraddistingue la durata.

L’unica certezza: Karlsson non convocato

Così Thiago, con 25 convocati, prova a delineare la migliore formazione possibile da mandare in campo: Lukasz Sorupski tra i pali, Stefan Posch (che ritroverà il suo compagno di nazionale Marko Arnautovic) alla destra di Sam Beukema e Riccardo Calafiori (con Jhon Lucumi pronto ad entrare, esattamente come a Bergamo) e quel Victor Kristiansen, che sforna prestazioni, in entrambe le fasi, sempre più comvincenti. Il centrocampo, se possibile, avrà ancora meno sorprese: Remo Freuler Direttore d’orchestra, con Lewis Ferguson, inamovibile anche se acciaccato, e uno fra Giovanni Fabbian (preferito) e Michel Aebischer (più esperto) a completare la mediana. Nikola Moro ed Oussama EL Azzouzi potrebbero entrare nella ripresa e sicuramente avranno spazio nelle gare successive dove, a parte Juve, Napoli e Roma, ci potrebbero essere partite dove utilizzare in abbondanza le seconde linee, mentre Kacper Urbanski sa che una piccola chance, nel secondo tempo, potrà essere sua.

L’attacco non teme l’abbondanza

Detto già di Jesper Karlsson (tornerà a Pasqua, dopo la sosta di campionato), Joshua Zirzkee si piazzerà al centro dell’attacco, con Riccardo Orsolini, Alexis Saelemaekers e Dan Ndoye a giocarsi gli altri due posti. Con Santiago Castro e Jens Odgaard, capaci di recitare, nel finale di partita se chiamati, un buon copione offensivo, per dare il cambio ad uno dei titolari.
Tutto questo in un contorno da oltre 30mila persone, che dovrebbe essere il nuovo record casalingo stagionale fra le partite in casa, e centinaia di migliaia di telespettatori di fede rossoblù che saranno gli attivatori della carica emotiva che servirà, a chi scenderà in campo, per affrontare la madre di tutte le battaglie.
Perchè molto del cammino di autostima, oltre che quello di classifica, passa dai novanta minuti di stasera contro i nerazzurri di Simone Inzaghi: ma questo i ragazzi di Thiago Motta lo sanno alla perfezione, da subito dopo il triplice fischio di Bergamo dell’arbitro La Penna.

 

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