Bologna FC
L’importanza della “mentalità Europa”
Dopo un’annata storica con la vittoria della Coppa Italia, il Bologna si prepara a trasformare l’esperienza europea in una consuetudine, a partire… dalla testa dei suoi giocatori.
La Coppa Italia alzata in una notte magica all’Olimpico, l’Europa League conquistata dopo una stagione in cui il Bologna ha respirato anche l’aria della Champions. Tuttavia, il vero banco di prova non si gioca più (solo) sul prato verde: ora la partita è – soprattutto – mentale.
Vincenzo Italiano lo sa bene. Allenare una squadra che si affaccia all’Europa non significa soltanto aggiustare moduli e schemi, ma soprattutto parlare come di deve alla testa dei giocatori. Passare dallo stupore alla consapevolezza.
Bologna e l’Europa League: dall’eccezione alla regola
Un anno fa, con la qualificazione in Champions League e la successiva cessione di Zirkzee e Calafiori, entrambi volati in Premier League, la dirigenza scelse una linea prudente: investimenti contenuti, profili mirati, nessun nome di caratura internazionale.
Un approccio che diceva: piedi per terra, con la consapevolezza che l’obiettivo principale fosse consolidarsi ai piani alti della Serie A.
Oggi, lo scenario è diverso. Dopo una stagione di esperienza europea e il trionfo in Coppa Italia, il Bologna non può e non vuole più vivere l’Europa come un evento straordinario. Anche perché, ad essere cambiata, è la mentalità.
Il calciomercato come specchio della mentalità
Calciomercato – La conferenza stampa di presentazione di Ciro Immobile, neoacquisto del Bologna (©1000cuorirossoblù)
La differenza si può percepire anche nelle mosse di questa estate? Non abbiamo una risposta secca e certa a questa domanda, ma abbiamo i fatti.
Il Bologna si è mosso subito, con tempismo e precisione: Vitik arrivato a inizio mercato, poi i due veterani Ciro Immobile (dalla Turchia) e Federico Bernardeschi (dalla MLS), uomini abituati a palcoscenici importanti. Ora si avvicina anche Alessandro Zanoli, giovane ma già rodato in Serie A, pronto a crescere in un contesto ambizioso.
Il filo conduttore è rimasto lo stesso di sempre, ma con qualcosa in più: spesa oculata, sì, ma con un occhio all’esperienza e alla personalità. Non serve riempire la rosa di nomi altisonanti se non c’è un’idea precisa: serve piuttosto puntare su chi sa reggere la pressione di due partite a settimana, di viaggi europei e di stadi pesanti.
Ufficiale: Federico Berndardeschi è un nuovo giocatore del Bologna FC (© Bologna FC 1909)
Il Bologna oggi ragiona da club europeo e questo significa anticipare i tempi, fare scelte che garantiscano solidità e spessore. Per questo la rosa si arricchisce di figure che conoscono bene cosa significhi giocare per obiettivi concreti e su più fronti.
È un passo avanti rispetto allo scorso anno, dove la prudenza dominava. Oggi c’è un’ambizione calibrata: non bruciare le tappe, ma nemmeno rinunciare a crescere.
Italiano e la costruzione di un Bologna per l’Europa
In tutto questo, il lavoro di Vincenzo Italiano sarà determinante. Portare il Bologna a competere stabilmente in Europa non passa solo per l’organizzazione di gioco, ma per il messaggio quotidiano trasmesso al gruppo: la mentalità vincente non si accende a maggio, ma si costruisce da agosto.
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