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Calafiori parla dal ritiro della Nazionale: «A Bologna posso solo dire grazie: un’atmosfera bellissima»

Le dichiarazioni del difensore romano del Bologna dal ritiro toscano degli Azzurri

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Riccardo Calafiori in conferenza stampa a Coverciano con la Nazionale
Riccardo Calafiori in conferenza stampa a Coverciano (© FIGC)

Riccardo Calafiori sta vivendo un sogno ad occhi aperti, oggi è nel ritiro della Nazionale e lavora agli ordini di Luciano Spalletti per guadagnarsi un posto a Euro2024. Una possibilità incredibile per lui che sono un anno fa giocava al Basilea con risultati nella media. Arrivato a Bologna, Riccardo è sbocciato in maniera incredibile, risultando uno dei migliori difensori del campionato di Serie A. Calafiori, proprio quest’oggi, ha parlato dalla Sala Stampa del Centro Tecnico Federale di Coverciano.

Esordio in Nazionale a Bologna?

Una conferenza stampa che arriva a 48 ore dall’esordio di questa Nazionale nelle preparazione di Euro2024, proprio al Dall’Ara. E parlando di Bologna e del Bologna, Calafiori non può che usare parole al miele, visto che se potrà esordire in Nazionale e poi magari andare a Euro2024 sarà merito soprattutto dei rossoblù: «A Bologna posso solo dire grazie, dal primo giorno abbiamo vissuto un’atmosfera bellissima. Per la sfilata sul pullman non mi aspettavo tanto calore e tanta gente, anche perché è vero che c’era da festeggiare la qualificazione alla Champions, ma non abbiamo mica vinto un trofeo».

Sogno Euro2024, Calafiori ci crede

Calafiori, ovviamente, crede fortemente nella possibilità di andare a Euro2024 con la maglia della Nazionale. Ancora 5 giorni e conosceremo la lista definitiva del CT Spalletti, intanto Ricky lavora sodo: «Andare all’Europeo – dichiara nella sua prima conferenza stampa a Coverciano – sarebbe un sogno enorme, ce la metterò tutta. Dall’anno scorso sono successe tantissime cose, altrimenti non sarei qui. Il miglioramento più grande è stato dal punto di vista mentale. Dall’inizio di questa stagione sono sempre stato sereno, non ho mai avuto paura di sbagliare».

Il percorso per arrivare fino a qui è stato tortuoso: dalle giovanili con la Roma, passando per l’infortunio, le esperienze deludente e il passaggio fondamentale al Basilea: «Non ero convintissimo di andare al Basilea. Ma poi ho avuto da subito sensazioni bellissime. Lì ho trovato meno pressione e continuità, per la prima volta in carriera ho fatto una trentina di presenze e questo mi ha aiutato a crescere».

Thiago Motta, il segreto

Qualcuno ovviamente gli chiede se esista qualche similitudine tra Luciano Spalletti e Thiago Motta. Riccardo conferma che qualche somiglianza c’è: «Sì, ci sono similitudini negli approcci, ma anche cose diverse. Sono entrambi molto meticolosi. Ormai tutte le squadre sono organizzate e si cercano quindi dei movimenti per non dare punti di riferimento. È importante occupare gli spazi al momento e nel modo giusto».

Il tecnico italo brasiliano, ormai ex Bologna, è stato il segreto dell’esplosione che ha portato Calafiori alla Nazionale. È il tecnico di São Bernardo do Campo il segreto, colui che lo ha definitivamente spostato al centro della difesa: «Non mi rendo ancora bene conto di essere qui, è una soddisfazione enorme. Cambia tutto da terzino a centrale, la visione della palla e anche lo spazio da occupare. Per il resto mi trovo bene a difendere sia a tre sia a quattro».

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