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Il Punto sul Bologna – Chiacchiere da Var

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Con la giusta serenità di giudizio che si dovrebbe avere alla prima giornata di campionato (sebbene non appaia così diffusa) il Bologna di mister Donadoni è una squadra che presenta ancora qualche incognita, termine che non deve essere considerato a tutti costi negativo bensì esplicito. A mercato ancora aperto, quindi, è chiaro che se dovesse arrivare un rinforzo ad hoc sarebbe ovviamente ben gradito da tutti; soprattutto dopo gli schiaffoni rimediati contro il Cittadella in coppa Italia (che rimane comunque l’ultimo trofeo davvero importante conquistato dai nostri colori, Intertoto a parte). Tuttavia, non possiamo e non dobbiamo pensare che il calciomercato sia l’unico momento della stagione a cui aggrappare le nostre ambizioni. Soprattutto perché la vera discriminante e ciò che determinerà l’andamento in campionato sarà la capacità di coesione e reazione agli eventuali momenti di crisi che il gruppo dovrà affrontare.

A dire il vero, da quest’ultimo punto, potremmo cogliere una prima risposta positiva. Tutti, compresi gli ottimisti ad oltranza, temevamo la prima di campionato contro il Torino del “gallo” Belotti, una squadra ben attrezzata che spera di fare un ulteriore salto di qualità proprio in questa stagione. Eppure, al di là delle chiacchiere da Var del dubbioso Mihajlovic, il Bologna ha dato una risposta confortante. Non solo è riuscito a tenere bene il campo (e le statistiche supportano la tesi) ma, a tratti, ha mostrato anche spunti interessanti; riprova ne sia anche quanto affermato dal granata doc Piero Chiambretti che, alla trasmissione Mediaset TikiTaka, ha ammesso che se il Bologna avesse vinto non avrebbe rubato nulla. Forse, parole eccessive che comunque avallano le teorie sul buon match disputato dalla ditta Poli & Co., anche agli occhi dei nostri avversari. Su tutto, la capacità di serrare le fila e giocare corti quando il Toro faceva possesso palla (sempre tra le statistiche, quest’ultimo aspetto è il solo nel quale i granata siano stati superiori). Dunque, la capacità di difendersi. Questa capacità (in un trend della serie A degli ultimi tempi che vede l’aumento del numero dei gol per giornata) sarà la base su cui avviare le prospettive stagionali. Non facciamoci ingannare dal senso: non si sta parlando della qualità della difesa (ancora magnificamente sostenuta dall’immarcescibile Mimmo Maietta), bensì del sapersi difendere con ogni reparto. E Donadoni, quest’anno, sembra particolarmente concentrato su questo tema. Non è un caso che per ben tre volte si sia vista la prima punta Mattia Destro a sostegno di Torosidis e dell’intera linea, nei pressi della nostra area (con una quarta, però, che poteva essere letale per il Bfc). Una scelta tattica? Probabile. Ma soprattutto l’infusione di un carattere, di una personalità.

 

Ecco, personalità. Un fattore che potrebbe rivelarsi fondamentale per l’auspicata crescita di questo gruppo. Un elemento nuovo ma dirimente. Ed in questo ragionamento, il fulcro di suddetta crescita potrebbe essere Andrea Poli, acquisto forse sottovalutato da chi attende ancora il “colpo grosso”. L’ex Milan, uscito tra gli applausi ed esausto, ha palesato già dal suo arrivo una determinazione ed una grinta che potrebbero non farci rimpiangere Dzemaili, in tal senso. La modalità con cui ha tenuto coese le linee di mediana e difesa, ha fatto esporre sorrisi gaudenti a più di qualcuno. Insomma, Bologna sta cominciando ad innamorarsi di questo centrocampista dalla faccia giusta. E forse qualche cinno o cinna hanno già le sue foto nel diario (esiste ancora il diario a scuola?).

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