Bologna FC
Come gioca il Pisa di Alberto Gilardino?
I toscani, con la scelta di Alberto Gilardino sono ripartiti dall’idea tattica con cui Pippo Inzaghi li ha riportati dopo oltre trent’anni in Serie A
Sesta giornata di campionato per il Bologna di Vincenzo Italiano che, domani al Dall’Ara, attende il Pisa dell’ex bomber rossoblù Alberto Gilardino. Il tecnico piemontese si è seduto sulla panchina nerazzurra solo quest’anno, dopo la promozione dei toscani tornati in Serie A dopo oltre trent’anni.
La squadra pisana si è affidata all’ex tecnico di Pro Vercelli e Genoa, perché costretta a ripartire in questa annata senza il tecnico della promozione. Alla fine della passata stagione, infatti, il Pisa ha salutato l’ex tecnico rossoblù Pippo Inzaghi che ha preferito ripartire ancora dalla cadetteria con il Palermo. Una scelta chiara quella del tecnico piacentino.
La scelta su “Gila” non è stata casuale. Due stagioni fa, con un Genoa neo promosso (va detto con lui in panchina già in B), era riuscito a conquistare una salvezza serena con scelte tecniche e tattiche semplici e dirette.
Un modulo consolidato
La scelta di Gilardino, anche dal punto di vista tattico, non è assolutamente casuale da parte della dirigenza del Pisa. I nerazzurri sono arrivati giocano un classico 3-5-2, molto nel quale la squadra di Inzaghi aveva trovato grande equilibrio e aveva sfruttato i giocatori di fascia nella doppia fase. Un modulo che nelle prime apparizioni staionalo, soprattutto per via di una fase di adattamento di alcuni singoli alla Serie A, è apparso più un 5-3-2, abbastanza remissivo ma col passare delle settimane si è sciolto nell’evoluzione del gioco.
La crescita del Pisa e la serenità di Gilardino
Soprattutto nell’ultima sfida, il Pisa è cresciuto nella costruzione della manovra dalle retrovie. La squadra nerazzurra, contro la Fiorentina è riuscita ad andare molto bene in verticale sia alla ricerca dell’appoggio della prima punta, sia sulle fasce, dove i due esterni hanno spinto molto e coi tempi giusti. La verticale che porta dalla difesa alla prima punta, che essa sia Meister o Nzola è decisamente la più pericolosa. Poiché i due centravanti pur non essendo particolarmente prolifici, sanno gestire la palla e sanno smistare il gioco sia con le sponde per i centrocampisti che accorrono, sia allargando sugli esterni.
Gilardino però, con la rosa a disposizione del Pisa, può variare e ha variato la disposizione tattica. In particolare, con l’utilizzo di Cuadrado e alcuni degli elementi di centrocampo, la squadra può giocare anche col 3-4-2-1. Una soluzione tattica che ha messo in difficoltà sia il Napoli che la Fiorentina, in particolare nella ripresa, in cui il Pisa di Gilardino ha alzato i ritmi rischiando di pareggiare la gara coi campioni d’Italia e di vincere il derby toscano.
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