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Bologna

CORSERA – Christo “Vivo un sogno” – 13 Marzo

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Se vedete una ragazza sul palchetto delle interviste, nessuna paura, a Bologna il calcio di serie A rimane coniugato al maschile. La ragazza in questione “coniuga” in Italiano, invece, le parole del Greco Lazaros che, a suo dire, sta imparando velocemente la lingua e inizia ad intendere già diverse parole. E’ certo che quello che si parla fra gli umani è un linguaggio diverso da quello che si esprime sul manto erboso, così inizia Francesca Blesio nel suo articolo, e il dialetto del Bologna nasce fra tribolazioni e qualche frustrazione di troppo quest’anno. E ci sono frasi che non sono, alle orecchie dei tifosi, politically correct: quelle del tipo “Bologna è una stazione intermedia, la stazione d’arrivo sarà una squadra che ambisce alla Champions”. Lazaros è molto attento a non pronunciare frasi di questo tipo e come un bravo calciatore legato alla sua (nuova) maglia racconta un mood che piace al supporter bolognese:” Dice, parla l’interprete, che è qui per aiutare la squadra e che lavorerà per conquistarsi la fiducia della società“. Il qui è proprio il Centro Tecnico, the home of the brave, PioliLand. Un centor tecnico dove il “rebo” è volare costantemente bassi, ormai da anni, onde evitare scivoloni madornali e esiziali. Così, dopo una triade di vittorie epiche, si tocca al più classico dell’undestatement, “piedi per terra” in italiano, e Lazaros si adegua in fretta al mood casteldeboliano.

La Juve è una squadra molto forte, continua il trequartista, ed è giusto che vada per lo scudetto; per i loro tifosi è bello vederla giocare e per il Bologna bello poterla battere“. Piacerebbe, continua la traduttrice a fianco del greco, a tutti i tifosi vedere i tre punti sabato sera. Si proprio a tutti. Poi la conferenza si infila sui binari della più classica delle interviste: “E’ un sogno di tutti i calciatori esordire con una maglia e segnare un goal e dopo giocare una intera partita alla Scala del calcio, per giunta con una vittoria“. E poi continua:” Con il Bologna ho trovato una finestra aperta e sono entrato”, un modo tutto ellenico per dire che l’ex Pana ha colto l’occasione al volo e non se l’è lasciata sfuggire. Il tempo delle parole in Sala Stampa, fra un paio di ulteriori convenevoli finisce, ma il sapore del nuovo è stato gustato; poi Lazaros si alza e “camminando” raggiunge la squadra per l’allenamento.

Sabato sera sa che si gioca una maglia con il connazionale Kone, ma la risposta che lascia ai giornalisti è quella più giusta “Decide il Mister chi gioca e in ogni caso conta il che faccia il bene dle Bologna“. Un bene e un ambiente diverso da quello lasciato al Panathinakos:” Al Pana tra i calciatori c’erano i clan: e ogni giornalista era amico di questo o di quel clan, quindi essere giudicato positivamente era estremamente complicato“.

A bordo campo l’ex arbitro Dondarini silascia sfuggire un commento:” Sono venuto per fare un saluto alla squadra e li ho trovati bene. Sono nella condizione perfetta per affrontare la Signora bianconera. Si vede da come parlano: volano bassi. Come se non avessero vinto tre partite di seguito e se la Juve fosse alla loro portata“. E qui anche il nostro commento finisce con un semplice…”Magari”!!!!

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