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Bologna

Cosa non funziona della fase offensiva? – 6 nov

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La partita contro il Crotone è stata la sfida degli episodi. Mai come il match di sabato gli episodi sono stati fondamentali per il risultato finale. Per il Bologna due punizioni (capolavoro) di Verdi, che è stato capace di segnare sia di destro che si sinistro; per i calabresi invece un rigore (netto) e un rimpallo sfortunato che ha disorientato Gonzalez e ha permesso a Budimir di segnare il gol del definitivo vantaggio. Il primo gol dei ragazzi di Nicola invece è scaturito da un errore in costruzione di Masina, che si è avventurato in dei dribbling in mezzo al campo, e da una mancata copertura della porta da parte della difesa rossoblu. 
Errori difensivi hanno contribuito alla quarta sconfitta consecutiva, ma il problema principale, e forse la causa primaria degli ultimi risultati negativi, è la sterilità offensiva del Bologna. 

Cosa non funziona?

Ovviamente la colpa non è solo degli attaccanti, quindi il primo problema è:

La lentezza della manovra. La palla scorre troppo lenta tra difesa-centrocampo e attacco, e quando manca Pulgar, che non è una scheggia, ma riesce a dare velocità all’azione, la manovra si perde, e il pressing avversario è la certa conseguenza. 
Crisetig è un giocatore lento, ma il problema della lentezza non è di certo una lacuna incorreggibile, visto che la lentezza di gambe potrebbe essere coperta dalla velocità di pensiero, che ad oggi il centrocampista ex Crotone non ha. 
Oltre a Poli, sempre attivo sulle gambe e rapido a trovare la soluzione migliore, fatica anche Donsah a velocizzare l’azione. Il ghanese è bravo ed efficace quando c’è da attaccare lo spazio, meno quando le difese si chiudono e c’è da costruire un’azione. Il motivo è una scarsa velocità di pensiero, e forse anche una capacità tecnica non eccelsa.

Gli esterni offensivi. Verdi e Di Francesco sono sicuramente i giocatori con più futuro in questa squadra, e quelli con più qualità (oltre a Palacio), ma segnano troppo poco. 
Simone con la doppietta di sabato ha raggiunto quota 3, mentre DiFra è andato a segno solo nella prima partita contro il Torino. Forse i due si specchiano troppo, è vero, forse con il loro enorme sacrificio perdono in lucidità davanti, altrettanto vero, ma è anche lampante la loro scarsa capacità di attaccare la porta. Con la tecnica che si ritrovano dovrebbero andare al tiro spesso e volentieri, invece i due concludono poco e alle volte male. 
Nonostante questo continuo a pensare che i due siano imprescindibili per questo Bologna, perchè molto utili nel far partire l’azione con i loro cambi di gioco e la qualità tra le linee. 

Contro il Crotone a fine primo tempo è entrato Krejci al posto proprio di Di Francesco, a causa di un problema al ginocchio. Ladislav, bravissimo ad attaccare lo spazio, e a coprire sull’uomo di competenza, trova tantissime, troppe difficoltà nello smarcarsi. Il suo solito movimento è puntare l’uomo, per poi non affondare il dribbling, scaricando sulla mezz’ala dietro di lui, abortendo di fatto l’azione offensiva. Il ceco sarebbe un buonissimo calciatore in un gioco votato ai cross, ma i rossoblu sono la penultima squadra per numero di cross totali, con appena 52 traversoni finiti a destinazione. I motivi vanno individuati nelle caratteristiche delle punte, non brave nello stacco aereo, e nella scarsa capacità di occupare l’area. 

E gli inserimenti?. L’unico gol forse grazie all’apporto dei centrocampisti è stato siglato da Poli contro la Spal. L’azione perfetta che ha portato al vantaggio nel derby però non si è più ripetuta, e l’area continua ad essere occupata poco e alle volte male. 

Le punte?. Gli attaccanti di questo Bologna per ora hanno totalizzato solo due gol, e guardacaso sono entrambi di Don Rodrigo, che ha stupito tutti per entusiasmo e qualità del gioco. Petkovic ha giocato bene quando è stato chiamato in causa (Roma a parte), ma ha faticato e non poco a concludere con pericolosità verso la porta. Destro invece è quello che ha fatto peggio dei tre. Sempre in ritardo, spesso lento nel concludere, e anche poco utile alla manovra. Insomma senza il Trenza l’apporto delle altre due punte non è sufficiente, soprattutto da quel Destro pagato tanto, che sembra stancare anche Donadoni. 
La colpa, ovviamente, e come ho spiegato sopra, non è solo del numero 10: servito poco e male dalla squadra, ma una crescita da parte sua ce la si aspetta entro poche partite, se no la piazza lo scaricherà definitivamente, e la società sarà costretta a trovare altre soluzioni. 

Siamo, al pari di Cagliari e Crotone, al 12esimo posto nella classifica dei gol fatti (11), a più uno su Genoa e Spal a segno 10 volte. La media è poco meno di un gol a partita, ma la cosa che preoccupa di più è il dato sulle conclusioni verso la porta. I tiri totali dei rossoblu sono 99, di cui 50 nello specchio e 49 fuori. I numeri sono impietosi, e ci portano al penultimo posto in questa classifica, sopra solo alla Spal a quota 87. 

Insomma la sterilità offensiva è un aspetto preoccupante, che dura da diverso tempo, e che il Bologna dovrà riuscire a risolvere. Nonostante questo bisognerà rimanere calmi, perchè la squadra nonostante le 4 sconfitte consecutive rimane quadrata e spesso ben messa in campo. C’è bisogno ovviamente di migliorare la fase offensiva, per fare quel salto di qualità in più, che per alcuni vorrebbe dire anche nazionale.

 

(Fonte immagine: Calciomercato.com)

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