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Da Giaccherini a Mirante, passando per i tifosi: luci a San Siro – 7 gen

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Luci a San Siro. Si potrebbe riassumere così il pomeriggio milanese del Bologna, parafrasando una meravigliosa canzone di Roberto Vecchioni. Di luci se ne sono viste tante contro il Milan. Su tutte ha brillato quella di Antonio Mirante. Il portiere di Castellamare di Stabia sta diventantando sempre più protagonista nelle vittorie del Bologna e, anche nel pomeriggio milanese ci ha messo i guantoni per ottenere i tre punti. Napoli, Genoa e Milan, tre gare con un minimo comun denominatore: le parate (decisive) del portiere rossoblu. A San Siro è stato fondamentale in almeno tre occasioni, salvando la porta rossoblu e dando il là alla vittoria. Tre punti firmati da un’altra “luce”, quella di Emanuele Giaccherini. L’esterno del Bologna sta dimostrando perché Pantaleo Corvino in estate ha fatto di tutto per andarlo a prendere, ma soprattutto sta tornando ai livelli che avevano fatto innamorare Antonio Conte ai tempi in bianconero. In questa stagione lo hanno frenato solo i guai fisici che non gli hanno permesso di giocare con continuità. Il numero 23 è al suo terzo centro quest’anno, dopo quelli consecutivi con Atalanta e Verona. A San Siro ha seminato il panico nella difesa rossonera, ha sfiorato il goal in più di una occasione e poi, l’ha chiusa all’82’ su assist di Mounier. Giaccherini si sta rivelando l’uomo in più della formazione di Donadoni, un giocatore in grado di spostare gli equilibri, proprio come faceva Mounier ad inizio stagione. Il francese, dopo l’exploit realizzativo iniziale, ha smesso di segnare con continuità. Anche se, ieri si è messo al servizio dei compagni fornendo l’assist al bacio per il goal vittoria. Goal che, invece, non ha trovato Mattia Destro. L’attaccante rossoblu era un ex della sfida e Milano aveva vissuto mesi molto difficili, anche a causa della stagione rossonera dello scorso anno.

MENTALITÀ – Restando in tema di “luci”, come non citare la prova di Alex Ferrari. Il giovane difensore rossoblu, subentrato a Rossettini, è sceso in campo con la faccia giusta e ha disputato una buona gara sulla fascia destra. L’errore con l’Inter sembra ormai un lontano ricordo e finalmente a San Siro ha riacquistato quella sicurezza che in più di una occasione gli era mancata. Ferrari è l’esempio perfetto di come Roberto Donadoni abbia lavorato sulla testa dei giocatori, sulla loro mentalità. Coraggio e convinzione, infatti, sono le due parole chiave della vittoria a Milano. Il tecnico rossoblu questo lo ha ribadito anche a Sky nel postpartita. Una prestazione corale splendida che ha permesso ai rossoblu di tornare a casa con tre punti in più e con lo scalpo di un’altra grande, dopo la vittoria sul Napoli. Oltre ai singoli sopracitati c’è tutto un collettivo che, sotto la guida attenta di Donadoni, ha ritrovato se stesso e la fiducia nei propri mezzi. “Luci” arrivano anche dai giocatori subentrati a partita in corso, oltre a Ferrari anche Oikonomou e Pulgar. Sono entrati con il piglio giusto e questa è un’altra nota di merito, e per la squadra e per l’allenatore.

TIFOSI – In chiusura, meraviglioso il settore ospiti che ha colorato San Siro di rossoblu. Splendidi, come sempre i tifosi del Bologna che hanno cantato dal 1’ al 90’. E chi era a casa, in alcuni momenti della gara, ha fatto anche fatica a sentire i telecronisti. L’ennesimo spettacolo di tifo in cui per lunghi tratti si è avuta l’impressione che la partita si stesse giocando allo stadio Dall’Ara e non a San Siro. Vittoria in campo e sugli spalti. Buon 2016 Bologna!  

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