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Diamo i numeri: Bologna – Cosenza

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Bologna Fc 1909

Con l’inizio della stagione 2022-2023 viene inaugurata anche la rubrica Diamo i numeri, dove ogni settimana verranno proposti commenti, analisi, curiosità e pillole statistiche, rigorosamente su una scala da 0 a 10, sulla situazione in casa Bologna.

0. Zero o quasi i rischi che ha corso la difesa del Bologna. Lukas Skorupski senza valutazione: non è stato quasi mai impegnato ed è impossibile valutarlo. Le pochissime volte in cui è stato chiamato in causa si è mostrato sicuro ed affidabile. Per tredici volte ha mantenuto la porta inviolata la scorsa stagione (meglio di lui solo i portieri di Milan, Inter, Napoli e Roma) e sulla stessa scia inizia la stagione rossoblù. Prima partita della stagione e primo clean sheet per Skorupski e la difesa felsinea.

1. Uno il gol che è bastato al Bologna per piegare il Cosenza e passare il turno di Coppa Italia. Non una partita che rimarrà negli annali ma comunque un match più che piacevole da guardare, soprattutto per chi è a digiuno dal calcio da tutta l’estate. 1-0 quindi e vittoria di misura per i rossoblù, sorride Sinisa Mihajlović. Minimo sforzo, massimo profitto. Non possono certo dire lo stesso i cugini neroverdi del Sassuolo, eliminati a sorpresa, allo Stadio Alberto Braglia, dal Modena per 3-2. Non sono bastate le reti di Domenico Berardi e Ayhan.

2. Due al mercato del Bologna fino ad ora. Tanti, forse troppi, i pezzi pregiati che, durante l’estate, hanno fatto le valigie. E non per una semplice vacanza: Arthur Theate al Rennes, Mattias Svanberg al Wolfsburg, Aaron Hickey al Brentford, tre pedine fondamentali nello scacchiere di Siniša Mihajlović nella stagione passata. A centrocampo è arrivato lo scozzese Lewis Ferguson dall’Aberdeen, sulle fasce Charalampos Lykogiannis e Andrea Cambiaso. Stop.

Da capire chi arriverà in difesa e chi sarà il vice (o sostituto) di Marko Arnautovic. È vero, il mercato non è finito ed è sacrosanto vendere giocatori non più motivati ma è altrettanto vero che la rosa del Bologna, a meno di una settimana dall’inizio della Serie A, si presenta ancora incompleta. Da un ds esperto come Giovanni Sartori, i tifosi del Bologna si sarebbero aspettato maggiore celerità nella conclusione delle trattative.

3. Tre il numero di maglia del pilastro della difesa rossoblù: Gary Medel. Ma il tre ritorna ancora: 33 presenze l’ultima stagione, quasi 3000 minuti giocati, una certezza per Sinisa e per l’equilibrio della squadra.

Il cileno ha spento 35 candeline lo scorso 3 agosto ma nonostante l’età saranno la sua grinta esperienza a guidare la difesa del Bologna anche in questa nuova stagione. La rosa ha bisogno di almeno un rinforzo in difesa, data la partenza di Theate, da affiancare a Medel e da far crescere.

4. Quattro i passaggi di seguito per il primo vero squillo della partita, ovviamente di Nicola Sansone, uno dei migliori in campo fin da un primo tempo opaco per il Bologna. L’attaccante si ritrova dopo una bella azione davanti alla porta del Cosenza ma si fa ipnotizzare da un super Matosevic e gliela spara addosso. La punta del Bologna, uno dei migliori in campo, troverà la via del gol solo al 64’.

5. Cinque a Roberto Soriano. Continua il suo digiuno dal gol, piena insufficienza per il capitano. Le statistiche della passata stagione sono impietose per lui: 36 presenza ed appena un gol, in Coppa Italia fra l’altro. Interpreta la partita in maniera compassata, sembra non trovare la sua dimensione in mezzo al campo. Il giocatore appare annebbiato, spento e l’unica giocata di rilievo è forse un assist per De Silvestri al ’39;. Del Soriano che i tifosi del Bologna hanno avuto modo di apprezzare gli anni passati, almeno per il momento, non c’è traccia.

 

6. Sei alla partita del Bologna. Primo tempo insufficiente, secondo molto meglio. Al fischio di inizio la squadra è scesa in campo intimorita da un avversario non certo blasonato, costruendo un gioco lento e macchinoso. Un atteggiamento che non sarà piaciuto al mister Sinisa Mihajlovic che molto probabilmente avrà dato una sonora strigliata ai suoi durante l’intervallo. Il Bologna è infatti rientrato in campo con più verve e con una rinnovata motivazione e vitalità. Il secondo tempo è tutta un’altra partita, tutta un’altra storia. È il Bologna che i tifosi vogliono vedere fin dall’inizio. Chissà cosa serve perché partano subito con il piede giusto.

7. Sette a Matosevic. Il portiere del Cosenza mette guantoni e si trasforma per 90 minuti nel connazionale Samir Handanovic. Ottima prestazione sia fra i pali che in uscita, risponde presente tutte le volte in cui viene chiamato in causa. Chiude più volte su Arnautovic, replica con i pugni a Nicolas Dominguez. Non è la prima volta che Matosevic si esalta in Coppa Italia. Il portiere si mise in mostra l’anno scorso contro la Fiorentina: la partita finì 4-0 ma senza le sue parate sarebbe stata una debacle ancora più clamorosa. Nella ripresa parata superlativa su Lorenzo De Silvestri, prima di arrendersi a Sansone. Poco poteva fare sul gol dell’attaccante italiano e la sua mimica dopo il gol parla chiaro: “Non l’ho vista”.

8. Otto al Dall’Ara. I tifosi rossoblù continuano con affetto e partecipazione a sostenere la squadra, nonostante un mercato non particolarmente entusiasmante, per usare un eufemismo. Più di 10000 tifosi, nella serata di ieri, hanno spinto e supportato calorosamente la squadra per tutti e 90 i minuti di gioco. Saranno loro il dodicesimo uomo in campo nel corso di questa stagione.

9. Nove sulle spalle e tanta, tanta grinta. Nove come il voto che si merita in pagella Marko Arnautovic. Sinisa intanto fa orecchie da mercante ed ignora bellamente le voci di mercatomsul bomber austriaco, schierandolo dal primo minuto. Il Bologna non può privarsi del suo numero 9 e la partita con il Cosenza ne è l’ennesima conferma. Da professionista quale è non si lascia distrarre delle sirene provenienti da Manchester, sponda United, e in campo mette cuore, passione e grinta: il cartellino giallo per proteste per una trattenuta in area ne è la dimostrazione. L’attaccante austriaco è il punto di riferimento imprescindibile dell’attacco rossoblù: boa dell’avanti felsineo fa un importantissimo lavoro di sponde, riesce a far salire la squadra, incrocia bene di testa, delizia i tifosi con colpi di tacco funzionali e non semplici estetismi, fa a sportellate con chiunque incroci sulla propria strada. Come il mitologico Re Mida, trasformava in oro e potenziali occasioni da gol ogni pallone che tocca. Non è sicura la sua permanenza a Bologna e la sua uscita dal campo ha fatto pensare a non pochi tifosi che potesse essere stata l’ultima. Una cosa però è certa: di un Marko Arnautovic, il Bologna, ne ha bisogno come l’ossigeno.

10. Dieci a Nicola Sansone, dieci come il suo numero di maglia. Un destro chirurgico da fuori aria che illumina la serata del Dall’Ara. Una freccia scoccata alla perfezione, degna del leggendario Guglielmo Tell, che non avrà fatto dormire sereno il super Matosevic. Una perla che sblocca e decide un match sulla carta semplice ma che avrebbe potuto rivelare delle insidie da non sottovalutare per la squadra di Sinisa. Ne sa qualcosa il Sassuolo. A prescindere dalla partenza o meno di Marko Arnautovic, i gol di Sansone serviranno e non poco al Bologna in questa stagione.

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