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E’ sempre Calciomercato: Il Bologna segue Tino Sven Susic – 1 mag

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Partiamo col dire che Tino è un “parametro zero; operazione intelligente questa perché il calciatore con il contratto in scadenza nel 2016 ha numerosi estimatori nel Vecchio Continente, a partire da Chelsea, Siviglia e Bordeaux, Inter, Napoli e Milan.Per assicurarsi le prestazioni del classe 1992 il Bologna dovrà vincere una folta concorrenza ma con Saputo alle spalle tutto è possibile.

IL CALCIO NEL DNA. Il destino di Susic era segnato sin dalla nascita: il padre, Sead, è stato una bandiera della Stella Rossa di Belgrado,bravo ma troppo innamorato delle notti di Belgrado per brillare al Marakanà (lo Stadio della Stella Rossa),  mentre lo zio, Safet, un monumento del Paris Saint Germain, nelle cui fila ha militato dal 1982 al 1991 (343 presenze e 85 gol e la nomina a miglior calciatore della storia del Psg da parte di France Football). Proprio grazie allo zio, ct della nazionale bosniaca, è arrivata la convocazione al Mondiale brasiliano: un’esperienza tanto importante quanto amara per la sua selezione, eliminata alla fase a gironi (due sconfitte con Argentina e Nigeria, prima dell’inutile successo sull’Iran). Tino si è ritrovato suo malgrado al centro di un polverone sollevato dai media bosniaci, che hanno accusato lo zio-ct (poi esonerato lo scorso novembre) di nepotismo. In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, però, il gioiellino dell’Hajduk dimostra di avere già le spalle larghe: “C’è sempre qualcuno che cerca di osteggiarti per invidia, ma ciò mi spinge a lavorare ancora di più. Del Mondiale ho un ricordo stupendo”.

CARATTERISTICHE TECNICHE. Susic è un trequartista, che all’occorrenza può adattarsi anche sulla linea mediana: giocatore dal  fisico robusto, sinistro delizioso, vocazione al dribbling e generosità in copertura. Centrocampista offensivo, può anche giocare nel 4-2-3-1 come mediano basso; pecca di velocità, ma sposta la palla in modo da saltare sempre l’uomo. Rapaic, ex attaccante di Milan e Perugia, l’ha persino paragonato a Zidane: “Un centrocampista così giovane e tecnico non c’è in Italia”. Cresciuto in Belgio, ha fatto parte della Nazionale Under 18 e 19 dei Diavoli Rossi, prima di scegliere la Bosnia, con cui vanta 7 presenze. All’Hajduk Spalato (squadra croata, a 400 km di distanza da Zagabria, dove gioca un’altro prospetto attenzionato dal BFC: Marko Pjaca) è arrivato nell’estate 2012 (150mila euro allo Standard Liegi II): ottimi i numeri accumulati in questa prima parte di stagione. Tredici presenze, 3 gol e 4 assist in campionato, più altre due reti in Europa League. Il suo fisico imponente (186 cm per 78 kg) non rallenta la sua ottima tecnica di base, accompagnata da un buon fiuto del gol, spirito di sacrificio e ampi margini di miglioramento all’orizzonte in virtù della giovane età: potrebbe rivelarsi un affare clamoroso.

(Foto Girondins4ever.com)

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