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Ecco come Urbanski si è preso la prima squadra

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Damiano Fiorentini / 1000cuorirossoblù.it


15 presenze in Serie A, di cui 6 da titolare, e anche 159 minuti giocati in Coppa Italia. Manca ancora qualche gara alla fine della stagione ma da questi numeri risulta evidente come ormai Kacper Urbanski sia diventato a tutti gli effetti una pedina importante all’interno delle rotazioni della prima squadra. Che giochi esterno o centrale per Motta poco importa, anche perché al mister interessa che il polacco unisca quantità all’infinita qualità che ha nel proprio repertorio, come ha sempre dimostrato nella sua breve ma per ora intensa carriera. Rispettato dai compagni e dal tecnico, sempre Thiago in un’intervista ha sottolineato quanto apprezzi la duttilità del classe 2004: «Può giocare esterno anche se non è il suo ruolo di base, sarà sempre usato dove merita, so che all’interno può rendere di più ma anche all’esterno sa dove muoversi. Sta crescendo molto, ha giocato quanto meritava».

Atteggiamento, corsa, ma ancora zero gol

Se lo si sente parlare Kacper sembra l’emblema del bravo ragazzo: educato, rispettoso, mai una parola fuori posto e sempre tantissima dedizione in tutto quello che fa. Lui stesso nell’intervista esclusiva rilasciata ad House of Cinni, il programma di Radiabo condotto da Sebastiano Moretto, ha rivelato come dal suo arrivo in Italia si sia impegnato molto per imparare la lingua, studiando giorno dopo giorno in modo da poter comunicare meglio con staff e compagni. Inoltre, gira voce che a Casteldebole Urbanski si faccia apprezzare anche per la sua resistenza da vero atleta quando si tratta di percorrere lunghe distanze, una caratteristica fisica particolarmente gradita proprio da Motta. Insomma, il giocatore perfetto. O quasi…

Nonostante tutte queste qualità infatti, Kacper è ancora a secco di gol e di assist in questa Serie A. Si tratta comunque di dati poco preoccupanti, anche perché pure il tifoso occasionale guardando la sua prestazione contro l’Empoli saprebbe confermare come sia solamente una questione di tempo prima che il polacco trovi il suo primo centro in questo campionato. Nell’ultima partita Urbanski ci ha provato in più di un’occasioni a segnare, a dimostrazione di come (soprattutto da centrocampista) sia perfettamente calato all’interno delle trame di gioco rossoblù. Quindi, date le premesse, all’ambiente felsineo non resta che munirsi di un pizzico di pazienza prima di veder finalmente sbocciare la propria stella.

Le origini

 

Quando arrivò sotto le Due Torri nell’estate del 2021 per 750 mila euro Kacper era già considerato un fenomeno del calcio polacco, un predestinato col titolo di secondo giocatore più giovane di sempre (15 anni e 105 giorni) ad esordire nel massimo campionato del proprio paese natio. Tanta pressione alla quale il ragazzo ha risposto con tanto duro lavoro, un dogma che lo ha contraddistinto fin qui e che gli ha permesso di raggiungere tutto quello che oggi gli viene riconosciuto, come ad esempio la maglia della Nazionale Under 21, quella che Urbanski vestirà in questa sosta per affrontare Israele e Bulgaria.

Fonte: Giorgio Burreddu, Il Corriere dello Sport – STADIO

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