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ESCLUSIVA 1000 CUORI –Castellini: “Bologna-Perugia sfida affascinante. E per tornare in A…” – 14 Gen

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In vista della gara del Dall’Ara che vedrà opposte Bologna e Perugia, abbiamo contattato Marcello Castellini. Nato a Perugia, Castellini ha giocato con gli umbri dal 1990 al 1994, per poi tornare a vestirne la maglia nella stagione 1996/97, dopo le stagioni al Parma, squadra con la quale vinse anche una Coppa Uefa nel 1994/95. Nella sua carriera ha giocato anche con il Bologna prima dal 2000 al 2003, poi dal 2006 al 2009, diventando anche il capitano dei rossoblu. A Bologna ha vissuto anche gli anni della B e la risalita in A nel 2007/2008. In questa intervista ci ha parlato di Bologna-Perugia, ma anche di molto altro.

Lei è nato a Perugia e nella sua carriera ha giocato sia per la squadra della sua città che per il Bologna. Che partita si aspetta al Dall’Ara?

“Sarà una gara difficile per entrambe le squadre. Il  Bologna ha una buona squadra, sta facendo un gran mercato e vedremo se in questi giorni riuscirà a mettere a segno qualche altro colpo importante. Il Perugia, invece, dopo un periodo di appannamento, adesso è in fase di ripresa. Mi aspetto una partita tra due squadre abbastanza in forma e, per questo, credo verrà fuori una bella sfida”.

Visto che lei giocava come difensore, non possiamo non parlare della retroguardia rossoblu. Che impressione le hanno fatto i difensori del Bologna in questo girone d’andata?

“ Inizialmente, nelle prime giornate, non molto positiva. Serviva un uomo d’esperienza e credo che l’acquisto di Maietta sia avvenuto proprio per questo. Poi c’è stata la scoperta di un giocatore che ritengo molto positivo, come Oikonomou, che mi è piaciuto molto anche a livello di prestazioni. È ancora giovane e a volte commette qualche errore, ma sono errori di gioventù e di inesperienza che ci stanno all’inizio. Complessivamente sta facendo bene, ma è chiaro che serve qualcun altro, perché il campionato di Serie B, come dicevo ad inizio anno,  è molto lungo. Squalifiche, infortuni e cali di forma sono all’ordine del giorno e secondo me un altro elemento importante serve, anche se la difesa in questo momento non sta sfigurando”.

A proposito di Serie B: lei era a Bologna nel 2006, proprio quando i rossoblu giocavano in B. Qual è la ricetta giusta per tornare in A?

“Prima di tutto è fondamentale che la squadra sia un gruppo unito. Noi, infatti, eravamo un gruppo molto coeso, poi è chiaro che la nostra fortuna di quell’anno fu il girone d’andata, ma anche il fatto di avere una difesa di ferro. Abbiamo preso pochissimi goal, poi il girone di ritorno ci fu l’esplosione di un bomber di razza come Marazzina, che sicuramente in Serie B era sprecato. Furono questi i fattori che ci hanno permesso di andare in A. Poi, è chiaro che sia importante anche l’allenatore perché in campionati come la Serie B, l’allenatore può fare la differenza .Credo che gli ingredienti giusti per tornare in A siano: l’unità del gruppo, avere una difesa forte e avere un giocatore davanti che la metta dentro”.

A proposito di allenatori. Quando lei era al Bologna nel 2006 c’era Ulivieri, oggi c’è Lopez. Ulivieri ha spesse volte sostenuto che Lopez è l’uomo giusto per il Bologna, lei crede che esistano delle analogie tra i due allenatori a livello di interpretazione del calcio?

“Lopez non lo conosco come allenatore, ma solo come giocatore, avendoci giocato contro. Avevo detto ad inizio anno che era una scommessa che a me piaceva: era uno di quegli allenatori di cui il Bologna aveva bisogno nella situazione in cui era questa estate. Le opzioni erano due: o prendere un allenatore importante, ma i soldi per farlo non c’erano, o puntare su un tecnico giovane. La società ha deciso di puntare su Lopez e credo che nella rosa dei giovani papabili, fosse quello più importante. Fare un paragone con Ulivieri per me è difficile. Sappiamo tutti quello che ha fatto Ulivieri da allenatore e in questo momento sicuramente l’unica cosa che posso dire è augurare a Lopez anche solo una minima parte di quello che ha fatto Ulivieri”.

A proposito di difensori, ma soprattutto di capitani: cosa ne pensa di Morleo? Che giocatore è per lei?

All’interno dello spogliatoio non so quali siano gli atteggiamenti di Morleo nei confronti della squadra e che carisma abbia. Non lo so, anche perché non lo conosco neanche come ragazzo, quindi non posso permettermi di dirlo. Di solito queste scelte (del capitano ndR) vengono fatte prendendo in considerazione molti fattori ed è chiaro che se è stato scelto avrà i presupposti e sarà un giocatore che, oltre al rendimento, avrà anche il carisma e riuscirà a trasmetta tranquillità alla squadra. Il capitano, soprattutto in una squadra di Serie B, è fondamentale per tenere unito il gruppo”.

Chiudiamo con una domanda che riguarda sempre i difensori. C’è un giocatore in Serie B, non per forza del Bologna, in cui si rivede?

“Mi piace molto Goldaniga, giocatore che ho avuto occasione di veder giocare negli ultimi anni. Andavo a Pisa a vedere qualche partita quando lui giocava li. È un giocatore che avrà un grande futuro, ma anche lui, a volte commette qualche errore dettato dall’ inesperienza”.

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