Bologna
Freuler alla Gazzetta: «Felice di essere a Bologna. Qui ci sono le basi per fare bene»
Lui è l’acquisto per eccellenza di Giovanni Sartori che, dopo averlo prelevato a 23 all’Atalanta dal Lucerna e averlo fatto crescere sotto l’ala di Gian Piero Gasperini, lo ha tenuto in nerazzurro per 6 stagioni. Sei anni nei quali Remo ha visto costruire l’Atalanta dei miracoli e lui si è preso tante soddisfazioni con la maglia della Nazionale elvetica. Ora, a Bologna, rivede le basi per un nuovo capolavoro di Sartori: «C’è la base – dice Remo molto pragmaticamente, e più avanti mette il sigillo di garanzia su Sartori – La sua carriera parla per lui. Ci vuole sicuramente fortuna ma se ovunque vai, arrivi in Europa qualcosa significa».
Remo Freuler è stato l’ultimo ad approdare questa estate a Bologna.Freuler, pragmatismo elvetico
Lo svizzero non fa troppi giri di parole per descrivere l’ottimo momento del Bologna. Da che cosa nasce questo grande avvio di stagione: «Parte tutto dai risultati – dice il centrocampista svizzero – Alla fine sono quelli a fare tutto. Il resto va di conseguenza. Fare risultato aiuta tutti, i giocatori a insistere in ciò che fanno, la società a crescere, a capire, a muoversi nella maniera giusta». E con lo stesso pragmatismo, Remo tratta la possibilità di ripetere a Bologna le stesse imprese fatte in nerazzurro: «Le basi per costruire qui una nuova Atalanta ci sono. Ma ci vuole pazienza, lavoro, il sostegno della società perché quello che hanno a Bergamo non l’hanno fatto in un anno».
Bologna, gruppo equilibrato
Il centrocampista svizzero vede molti lati positivi nella situazione del Bologna. La squadra sembra avere basi solide tecniche, tattiche e di spogliatoio. Anche grazie ai dettagli curati con dovizia da Thiago Motta che Remo descrive così: «Thiago è un tecnico puntiglioso che ha un’idea di calcio ben precisa, bella e che cerca il dominio». La squadra rossoblù segue il suo allenatore grazie anche alla situazione favore che si è creata nel gruppo, in società: «C’è un insieme, fra giovani bravi e ragazzi esperti, ben dosato. Soprattutto apprezzo la mentalità che non manca mai. Mentalità di ferro. Andiamo in campo con la voglia di farcela, l’idea di dominare sempre: è il volere di Motta. E poi ci divertiamo a giocare: in campo e anche fuori».
La scelta di Bologna
Lasciata l’Atalanta per la Premier League, l’esperienza di Freuler in Inghilterra è durata solo un anno per diverse ragioni. Il centrocampista è stato immediatamente convinto di accettare la proposta del Bologna di Sartori: «Quando Sartori mi ha chiamato non è stato difficile dire sì – racconta Remo – A Nottingham non ero più felice. Ho giocato tanto, quasi sempre, poi le ultime cinque sono sparito dai radar e non so il perché, nessuno me lo spiegava e ho capito. E mia moglie non si trovava bene, quindi ho accettato il Bologna e ora sono più felice di quando ho deciso di accettare».
I compagni
Tra i compagni ci sono anche due amici della Nazionale: Aebischer, con cui Remo fa coppia a centrocampo, e Ndoye, il giovane in rampa di lancio. Su Aebischer e il paragone col suo storico compagno di mediana a Bergamo, de Roon, Freuler risponde così: «Sono diversi. Maarten parla tanto. Michel no, e poi con lui parliamo la stessa lingua e non ci facciamo capire dagli altri – e poi difende sia lui che Ndoye – Critiche a Aebischer? Giocava ala l’anno scorso, se dopo tanti anni ti chiedono di fare una cosa completamente diversa è dura. Dan, invece, è fortissimo, velocissimo e difende tanto. Col lavoro arriveranno anche assist e gol».
Freuler e il sogno Europa col Bologna
Non si nasconde Freuler e punta in alto. Il centrocampista ex Atalanta ha ancora dei sogni da realizzare anche se alcuni sono davvero difficili, lui ci crede: «Sogno di vincere il Mondiale con la Svizzera e un trofeo col Bologna». Intanto però c’è un sogno più tangibile, quello di portare il club rossoblù in Europa, ma Remo nicchia: «Ne parliamo a gennaio, a fine girone di andata. Vedremo dove saremo. Parla il campo e nient’altro».
Fonte: Matteo Dalla Vite, La Gazzetta dello Sport
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