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I dolori del giovane Lopez: pro e contro delle scelte tattiche del mister rossoblu – 16 nov.

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Goethe mi perdonerà se nel titolo ho usato il titolo di una sua opera e per di più storpiandolo, ma forse non potrebbe esserci titolo migliore per descrivere la situazione del Bologna dopo la sconfitta di ieri contro il Brescia. I “dolori” sono dolori tattici che, più di una volta, hanno creato problemi all’allenatore rossoblu.

In questo avvio di stagione Lopez sta pagando a caro prezzo l’inesperienza in serie cadetta. Prima di parlare degli errori, però, vorrei spezzare una lancia a favore del tecnico rossoblu: se è vero che sta sbagliando in queste ultime partite lo è altrettanto il fatto che il passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2 è opera sua. Il cambio di modulo, quello si, è stato un capolavoro di tattica. Un cambio del quale ha giovato soprattutto Laribi, passato dal ricoprire il ruolo di esterno nell’attacco a 3, a trequartista dietro la coppia inamovibile Cacia-Acquafresca. Anche Acquafresca ne ha giovato già dalla prima partita in cui è stato schierato il nuovo modulo: titolare dal 1’ e goal nel 2-3 a Pescara. Dopo la bella vittoria di Pescara, è arrivato il brutto stop contro il Crotone, in quella che rimane, forse la peggior partita disputata dai rossoblu da inizio stagione. Anche in quella partita è stato riproposto il 4-3-1-2, ma i risultati non furono gli stessi.

La svolta alla stagione del Bologna è arrivata a Terni, nella vittoria per 0-1. In quella gara salì in cattedra Oikonomou, che da quel momento non è più uscito dai titolari se non per infortunio. Lopez con lui e Maietta ha trovato la quadratura del cerchio per quanto riguarda la difesa, tant’è vero che il Bologna ha preso 1 solo goal nelle successive 4 partite, con il centrale greco che è andato a segno anche nella vittoria a Latina.  Il cambio Paez- Oikonomou è stato, però, più frutto del caso, che merito di Lopez: l’allenatore rossoblu ha avuto solo il merito (potremmo dire così) di riproporlo nell’undici titolare, volta per volta. Evidenti però i miglioramenti in difesa fatti dal Bologna e questo non può di certo essere casuale, può essere solo il frutto del duro lavoro svolto in settimana a Casteldebole. In tutto questo va dato atto a Lopez del coraggio nel riproporre Abero dopo l’orribile prestazione fornita a Latina. Lo ha riproposto nel ruolo di terzino nella sfida col Varese e il giocatore lo ha ricambiato con il goal dell’1-0. In quel caso le scelte tattiche diedero ragione a Lopez.

Dopo le note positive, veniamo però alle note dolenti. Dopo Livorno si è incrinato qualcosa negli equilibri del Bologna e Lopez non ha ancora trovato una soluzione a questo, anzi con il Brescia ha ripetuto lo stesso errore fatto in Toscana: ha tolto Zuculini e il centrocampo è crollato. Non si può ripetere lo stesso errore a distanza di due partite, soprattutto a questi livelli.

A Livorno il mister rossoblu fu obbligato a sostituire Acquafresca al 45’ facendo entrare Pasi in campo, e dunque Cacia rimaneva il solo in grado di far salire la squadra difendendo il pallone con la sua fisicità. Eppure Lopez tolse anche Cacia, sostituendolo con Abero. Con il centrocampo privato di Zuculini (entrò Ceccarelli al suo posto) e l’attacco senza il suo riferimento offensivo, il suicidio tattico era completo. Sul punteggio di 1-2 e per di più in trasferta, una grande squadra dovrebbe saper gestire il risultato e un grande allenatore dovrebbe saper gestire i cambi nei momenti che contano. Forse mettere Perez sarebbe stato fin troppo azzardato? Io non credo, ma è una mia lettura tattica e posso tranquillamente cadere in errore.

Passiamo invece alla sfida col Brescia: ancora una volta fuori Zuculini, questa volta al suo posto entra Troianiello. Il centrocampo si sfalda e il Brescia fa ciò che vuole in quella zona del campo, dove non basta più un suntuoso Matuzalem per fermare gli assalti degli uomini di Iaconi.

Si spera che il mister rossoblu abbia imparato, una volta per tutte da questi errori tattici, anche perché la B non aspetta e quelle davanti corrono.

 

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