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Il “1999” l’anno delle finali mancate dal Bologna e dei successi del Parma

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Il “1999” l’anno delle finali mancate dal Bologna e dei successi del Parma.

Il tifoso del Bologna è consapevole che la storia recente del club rossoblù non prevede finali per l’assegnazione di competizioni internazionali, né tantomeno nazionali. Sul finire del secolo scorso, anzi dello scorso millennio, di finali ne sfiorò addirittura due e dopo aver vinto la Coppa Intertoto! Però, come al solito andiamo per gradi e mettiamo ordine.

Tutto cominciò in piena estate tra luglio e agosto del 1998 con la partecipazione alla Coppa Intertoto. L’anno precedente, quello di Roberto Baggio al Bologna, la squadra aveva raggiunto l’ottavo posto con 48 punti inseime alla Sampdoria. La posizione in classifica non consentiva la partecipazione diretta alla Coppa Uefa (come allora si chiamava l’Europa League), ma consentiva la partecipazione alla Coppa Intertoto. Questa competizione era stata inventata nel 1995 e vi partecipavano le squadre che avevano raggiunto una posizione in classifica a ridosso delle squadre qualificate per la Coppa Uefa. Nell’estate del 1998 per l’Italia parteciparono il Bologna e la Sampdoria. La Sampdoria cominciò la competizione dal Secondo Turno, mentre il Bologna partì direttamente dal Terzo Turno. Affrontò il Național Bucarest e rischiò di gettare al vento la qualificazione nella gara di ritorno. Dopo aver vinto 2 – 0 al Dall’Ara e andato in vantaggio a Bucarest subì la rimonta dei rumeni che si imposero per 3 – 1. Il turno successivo, tra fine luglio e inizio agosto, vide il confronto tra le due italiane. Il Bologna si impose 3 – 1 al Dall’Ara, mentre al Ferraris di Genova fu la Sampdoria a imporsi per 1 – 0. Paradossalmente, fu proprio il turno conclusivo, contro i polacchi del Ruch Chorzów, a impegnare meno i rossoblù, che si imposero 1 – 0 a Bologna e 2 – 0 in Polonia. Il 25 agosto del 1998 a Chorzów, in Slesia, il Bologna conquistò la Coppa Intertoto, che, ad oggi, è l’ultimo trofeo conquistato dalla squadra felsinea. Insieme al Bologna ebbero accesso alla Coppa Uefa anche il Valencia e il Werder Brema.

La squadra che affrontò la stagione 1998/1999, forte della conquista della Coppa Intertoto e della partecipazione alla Coppa Uefa, era completamente trasformata rispetto a quella dell’anno precedente. Beppe Signori prese il posto di Roberto Baggio nel cuore dei tifosi. Anche Renzo Ulivieri lasciò la panchina a Carlo Mazzone, che tornò a Bologna, dopo l’esperienza in B del 1985/1986, e dopo essere stato l’anno prima sulla panchina del Napoli nel suo peggior campionato di Serie A. L’allenatore romano arrivò sotto le Due Torri con tanta voglia di riscatto e fece molto bene. In Campionato raggiunse il nono posto con 44 punti, guadagnandosi la partecipazione nella Coppa Uefa dell’anno successivo grazie a un doppio spareggio vinto proprio contro l’Inter di Roberto Baggio, che quell’anno rimase fuori dalle Coppe.

Quel Bologna di fine secolo, però, diede il meglio di sé in Coppa Italia e in Coppa Uefa.

 

In Coppa Italia

Dopo aver facilmente superato la Reggina nei sedicesimi di finale (1 – 1 a Reggio Calabria e 3 – 0 a Bologna), affrontò la Sampdoria negli ottavi di finale, in quella che fu la rivincita della Coppa Intertoto. Anche questa vota ebbe la meglio il Bologna: 0- 0 a Genova e 2 – 1 a Bologna (con gol di Signori e Kolyvanov su rigore, che ribaltarono il vantaggio della Sampdoria).

Nei quarti di finale l’avversario fu la Juventus di Zinédine Zidane e dell’allenatore Marcello Lippi. La gara di andata si giocò al Delle Alpi di Torino il 13 gennaio 1999. Il primo tempo si concluse 1 – 1 (gol di Perrotta e di Boselli di testa per il Bologna). Il finale di partita fu davvero rocambolesco. A tre minuti dalla fine viene espulso Kennet Andersson. A tempo scaduto e in 10 il Bologna riescì a imbastire un contropiede con Giancarlo Marocchi, che venne atterrato in aria da Didier Dechamps. Il rigore decisivo per il Bologna fu realizzato da Klas Ingesson. Il risultato finale a Torino fu Juventus Bologna 1 – 2. L’ultima volta che il Bologna aveva battuto la Juventus a Torino era stata il 5 ottobre 1980 con un rigore di Paris, dopo un fallo su Eneas. Dopo sarebbe avvenuto solo un’altra volta: il 26 febbraio 2011 con una doppietta di Di Vaio.

La gara di ritorno a Bologna si concluse 1 – 0 per la Juventus. Fu, quindi, il Bologna a passare al turno successivo.

È solo il caso di far notare come in quella Juventus vi fossero (oltre a Zidane, dominatore dei Mondiali di Francia del 1998) Lippi, che avrebbe vinto i Mondiali di Calcio come allenatore dell’Italia nel 2006, e Dechamps, che avrebbe vinto i Mondiali di Calcio come allenatore della Francia nel 2018 (oltre ad averli vinti anche come calciatore insieme a Zidane nel 1998).

La semifinale oppose Bologna e Fiorentina. La gara di andata a Bologna sembrò compromettere subito il passaggio alla Finale. La Fiorentina si impose, infatti, per 2 – 0 (particolarmente pregevole fu la punizione di Rui Costa che diede il 2 – 0 per i viola, un vero capolavoro). Tutto sembrava perduto. A Firenze, invece, sembrò che stesse per avvenire un nuovo miracolo. I tempi regolamentari si conclusero sul 2 – 0 per il Bologna, con una doppietta di Jonatan Binotto (di testa nel primo tempo e con un destro da fuori area nel secondo tempo). Nei tempi di supplementari, però, prima Cois e poi ancora Rui Costa su rigore, portarono il risultato sul 2 – 2, dando la qualificazione alla Fiorentina. La Finale di Coppa Italia, dunque, fu solo sfiorata dal Bologna.

Quella Coppa Italia fu, poi, vinta dal Parma. I risultati furono 1 – 1 a Parma e 2 – 2 a Firenze.


In Coppa Uefa

Il percorso in Coppa Uefa fu davvero trionfale:

Sporting Lisbona – Bologna 0 – 2, 1 -2;

Bologna – Slavia Praga 2 – 1, 2 – 0;

Bologna – Betis 4 – 1, 0 – 1;

Le cose si complicarono ai quarti di finale contro il Lione. Nella gara di andata, grazie a una doppietta di Beppe Signori e un gol di Binotto, la partita si concluse 3 – 0. Forse, il risultato così ampio illuse il Bologna che in Francia sarebbe stata una passeggiata e invece alla fine del primo tempo era già sotto per 2 – 0. Non senza paura il secondo tempo si concluse senza che nessuna delle due squadre segnasse altri gol. Il Bologna, dunque, si conquistò il passaggio alla semifinale contro un’altra squadra francese: l’Olympique Marsiglia.

La gara di andata in Francia si concluse sullo 0 – 0. La gara di ritorno si disputò a Bologna il 20 aprile 1999. Le cose sembrarono mettersi subito bene perché al 18’ il capitano della squadra Michele Paramatti portò in vantaggio i rossoblù con un bel destro dall’altezza della linea sinistra dell’area del portiere. Il finale, purtroppo, rappresentò uno dei peggiori incubi della storia recente del Bologna: Maurice, a cinque minuti dalla fina si involò sulla sinistra, il portiere bolognese Antonioli lo stese, Blanc tirò il rigore e lo segnò, l’arbitro lo fece ripetere e segnò ancora, al 90’ Marocchi venne espulso e poi ci fu una grande rissa finale. Quella rissa, però, costò veramente molto cara all’Olympique che affrontò la finale fortemente rimaneggiata per le pesanti squalifiche con le quali la UEFA volle sanzionare quel brutto episodio.

A vincere la Coppa UEFA fu ancora il Parma che sconfisse con facilità i francesi per 3 – 0 (gol di Crespo, Vanoli e Chiesa).

Insomma le due finali sfiorate dal Bologna del 1999 videro entrambe il successo del Parma. Chissà come sarebbero state quelle due finali se fossero state disputate da due squadre emiliane? Solo sei anni più tardi, durante il Campionato 2004/2005, Bologna e Parma si disputarono davvero una finale. Purtroppo, però, era la finale di playout per rimanere in Serie A. La vinse il Parma (1 – 0 per il Bologna al Tardini di Parma e 2 – 0 per il Parma al Dall’Ara).

Amedeo Gargiulo

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