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Il Bologna è matematicamente in Europa. Dove eravamo rimasti?

Dopo 22 anni il Bologna torna in Europa. Dove eravamo rimasti? L’ultimo atto era andato in scena contro il Fulham…

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La maglia del Bologna stagione 2002/03
La maglia del Bologna Stagione 2002/03

Il Bologna è matematicamente in Europa, Thiago Motta ce l’ha fatta, anche se ancora non sappiamo in quale competizione finiremo, sappiamo che avremo impegni infrasettimanali, che qualcuno reputerà più o meno importanti in base alla Coppa, ma saranno pur sempre impegni.

Non sappiamo neanche se ci sarà ancora Motta, uno degli artefici più importanti di questo risultato, e se la terribile banda che ha rivoltato la Serie A portando in alto i colori rossoblù in qualunque sfida disputata, sarà più o meno la medesima. Chissà, oggi, se si perderanno tasselli fondamentali o no?

Ma è poi importante pensarci ora? Non è meglio, in tutta onestà, prendere in prestito le parole di Lorenzo de’ Medici (spesso attribuite erroneamente a Dante): “Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v’è certezza” e godersi finalmente il momento? Noi pensiamo di sì. Anzi, ne siamo sicuri. Sono troppi gli anni di attesa, è necessario finalmente essere contenti senza pensare troppo al domani.

Godiamoci quindi l’attimo e, nel frattempo, facciamo un salto nel passato per ricordarci dove eravamo rimasti. Qual è stato l’ultimo atto del Bologna in una competizione europea?

Bologna in Europa dopo 22 anni: dove eravamo rimasti?

Dove eravamo rimasti? Ci siamo lasciati nell’agosto 2002, quando il Bologna interruppe suo malgrado ogni rapporto con le competizioni europee in casa del Fulham. Sono passati ventidue anni. Il Bologna di Francesco Guidolin, con davanti Signori, Cruz e Locatelli e in porta Pagliuca, provava a vincere il secondo Intertoto della storia bolognese, e conquistare l’accesso alla Coppa Uefa, attuale Europa League.

Dopo aver battuto senza troppi patemi il Bate Borisov nei quarti di finale e il Teplice in semifinale, i rossoblù trovarono sulla loro strada gli inglesi del Fulham. Una squadra decisamente più spigolosa.

Intertoto 2002 – Bologna-Fulham 2-2

Il 13 di agosto, il Dall’Ara conta quasi 24.000 spettatori, c’è voglia di Europa in città, allora come oggi. Bologna vuole provare a bissare la vittoria del 1998 e tentare una nuova cavalcata europea. Le carte in regola ci sarebbero.

Dopo un primo tempo di studio tra le due formazioni, che creano qualcosa ma nulla di particolarmente clamoroso, il secondo tempo si delinea come una vera battaglia. Sette ammoniti (tre bolognesi e quattro inglesi) e quattro reti.  Due su rigore.

La doppietta di Giuseppe Signori arriva, infatti, dagli undici metri, portando due volte in vantaggio il Bologna. Ma i rossoblù non riescono a mantenere il vantaggio in nessuno dei due casi, ripresi dalle reti ospiti, prima da Inamoto e poi da Legwinski, quest’ultimo a tre minuti dal termine.

La situazione non è rosea, ma il ritorno lascia la speranza di farcela. E Bologna ci crede.

Intertoto 2002 – Fulham-Bologna 3-1

Ma la speranza non basta. Soprattutto se devi fare i conti con la giornata di grazia del centrocampista giapponese Junichi Inamoto, che già aveva segnato all’andata, e che si dimostrerà incontenibile.

Dopo 12 minuti, il Fulham è in vantaggio, proprio con Inamoto. Si va però al riposo sull’1-1, grazie alla rete dei Thomas Locatelli che riequilibra l’incontro e lascia aperta la porta alla vittoria rossoblù.

Ma la rete del trequartista felsineo è un’illusione. Al 50° la partita è virtualmente conclusa. In tre minuti Inamoto mette a segno altre due reti portando i padroni di casa sul 3-1.

Avete letto bene: tripletta di Inamoto (che potete vedere nel video qui sotto). Il giapponese nelle sei gare di Intertoto fu capace di segnare un totale di quattro reti. Tutte al Bologna. Arigatō Inamoto-san… si fa per dire.

Il 2002 del Bologna, anno sfortunato

Ma d’altra parte come poteva finire il rapporto con l’Europa in quel maledetto 2002, se non in questo modo? Si, perché sebbene il 5 maggio 2002 sia famoso per lo Scudetto perso dall’Inter, va ricordato che nel nostro piccolo, anche per noi fu una giornata drammatica, sportivamente parlando. C’è infatti un altro 5 maggio 2002, spesso dimenticato.

Quel giorno, il Bologna si era svegliato quarto, in zona preliminari di Champions League. Si a Brescia, che era in piena lotta retrocessione e che, si sapeva, ci avrebbe reso la vita difficile, molto difficile. Mai però avremmo pensato al 3-0 finale con cui la formazione di Baggio non solo ci umiliò, ma ci portò via quasi del tutto l’Europa. Inamoto avrebbe fatto il resto.

La vittoria del Milan a Lecce poteva essere messa in conto, e quindi ci si poteva immaginare di perdere il quarto posto e i preliminari di Champions in caso di mancata vittoria col Brescia, ma era meno prevedibile che al nostro 3-0  si unissero altre due situazioni.

Il Chievo vince a Bergamo 2-1 e ci supera a sua volta, togliendoci uno dei due posti diretti per la Coppa Uefa. La Lazio bastona l’Inter, facendole perdere lo Scudetto e soffiandoci anche il secondo posto diretto per la Uefa.

Da quarti a settimi in un pomeriggio. Addio Champions League e addio, per ora, Coppa Uefa. Resta la speranza Intertoto, che alla fine si dimostrerà vana. Nessun bis, come visto, di quanto fatto nel 1998.

Dalla sberla del 2002 possiamo però imparare qualcosa. Lo abbiamo già detto all’inizio: di doman non v’è certezza”. Quindi lasciamo perdere cosa sarebbe potuto essere o cosa potrà essere e viviamo a pieno la gioia di tornare in Europa dopo ventidue anni.

Si riparte da qui: nel 2024/25 il Bologna torna in Europa

E se abbiamo lasciato dal Fulham, ora ripartiamo da qui, da questo meraviglioso Bologna di Thiago Motta, da Ferguson e da Zirkzee, da Orsolini e da Calafiori, solo per citarne alcuni. Anche senza sapere contro chi e con chi.

Si riparte, appunto, con le parole del “Magnifico”: Chi vuol esser lieto, sia: di doman non v’è certezza.

Non è importante, oggi, sapere cosa sarà del domani. Chissà fino a che punto potrà arrivare il Bologna, e in quale competizione giocherà? Non sappiamo neanche chi resterà e chi arriverà nella rosa della prossima stagione. Ma a ben guardare, neanche questo, oggi, è importante.

Oggi è importante solo festeggiare il ritorno nel calcio che conta, è importante prepararsi ed essere pronti a vivere momenti ad alta intensità emotiva, così come li vivremmo a fine anni ’90 e in quell’inizio 2000. Perché chiunque scenderà in campo, chiunque siederà in panchina e comunque finiranno le partite, avremo nuove storie da raccontare, nuove emozioni da provare.

Una generazione è cresciuta senza vedere i rossoblù scorrazzare per il continente, quindi godiamoci il momento. E lasciamo al domani il pensiero di dove arriveranno i rossoblù.

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2 Commenti

1 Commento

  1. CLAUDIO TONTI

    29 Aprile 2024 at 18:27

    penso che la matematica non è una opinione e che non è matematica seppur quasi certa la partecipazione alle COPPE perché la Fiorentina ha 5 partite e quindi potenzialmente 15 punti. Quindi nessuna matematica

    • Simone Zanetti

      30 Aprile 2024 at 17:12

      Ciao Claudio e grazie per il commento.
      Anche la nostra redazione prima di essere sicura ha dovuto fare e rifare i conti, però possiamo ormai assicurare che anche la matematica è dalla nostra parte (e in quest’altro articolo è spegato il perchè: https://www.1000cuorirossoblu.it/bologna/il-bologna-e-aritmeticamente-in-europa/).
      Anche testate più importanti di noi ormai lo hanno annunciato, e giornalisti ben più famosi e affermati di noi.
      Sebbene tu abbia ragione sui punti della Fiorentina, ormai il Bologna andrà quanto meno in Conference League

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