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Il Bologna visto da Voi – Con il Toro e con la Juve – 19 Set

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Iniziamo con un bellissimo articolo pieno di passione scritto dal Nostro Mauriviet, il percorso di avvicinamento a Bologna Torino di domenica prossima. A Maurizio, torinese di adozione ma tifoso bolognese nel cuore, abbiamo chiesto di raccontarci le sue sensazioni e quelle delle città in cui vive, che per metà è granata, all’avvicinarsi di questa importante partita. Ecco come ci ha risposto: preparateVi ad emozionarVi.

 

Con il Toro e la Juve, per chi come me vive a Torino e tifa Bologna, sono partite particolari. Domenica ce la vedremo con i granata e sarà dura in quanto Cairo e Ventura hanno messo su una squadra di tutto riguardo sicuramente più forte di quella della scorsa stagione. In più hanno la rabbia di chi – a ragione –  una settimana fa si è sentito “rapinato” dagli arbitri, ma si sa che la sudditanza arbitrale (chiamiamola così) continua imperterrita a favorire gli squadroni, in questo caso il “diavolo” milanista.

Torino e Bologna sono le due città che amo. La prima mi ha adottato, ha accolto qualche decina di anni fa la mia famiglia proveniente dal Polesine. Torino è oggi molto bella, le Olimpiadi del 2006 le hanno fatto bene, i turisti italiani e stranieri non si contano più sulle dita di una mano. Lo stupore del visitatore e il conseguente passa parola sulla sua bellezza stanno lievitando il numero dei visitatori. La Litizzetto e Chiambretti hanno sdoganato la poco televisiva pronuncia dei “bugia nen” e la capitale subalpina è diventata il set di numerosi film e fiction di successo.

Bologna la amo da sempre, dal primo momento che l’ho vista, sin da bambino. Anzi da infante, dove i medici dell’Ospedale Maggiore mi guarirono da una brutta malattia. Bologna era la “rossa”, per mio padre la capitale del “sol dell’avvenire”. Grazie alle numerose visite mi innamorai della bonarietà e della simpatia della sua gente, le notti trascorse in Piazza Maggiore, lo stadio sotto San Luca…il più bello. Torino e Bologna che guardano in alto, la prima con la Mole la seconda con le due Torri, ambedue accomunate dai meravigliosi “portici”.

Il mio personaleo derby è con il Toro. Le partite contro la Juve sono un’altra cosa perché la “goba” più che torinese è una squadra “sovraregionale”, con sede a Torino. Perdere con la Juve ci sta (purtroppo), con il Toro no! Col Toro si deve vincere anche se il bravo e simpatico Pecci (cuore diviso a metà) ha titolato il suo recente bel libro “Il Toro non può perdere” (da leggere).

Fino a qualche anno fa se chiedevi a un granata del Bologna ti rispondeva mediamente “squadra simpatica”. Oggi per diversi di loro siamo i principali responsabili della loro ultima retrocessione in B. “Il gol in fuorigioco di Di Vaio con il Lecce” e altre cosucce per le quali il “palazzo” non poteva spedire in B una squadra che in quel periodo festeggiava i propri 100 anni di vita.

Ci sarebbe da ridere, lo so. Ma cosa si può rispondere a chi si è dimenticato che lo stesso “palazzo” non ha mosso un dito per “salvare” il Bologna nel famoso anno di calciopoli, garantendo tra l’altro la permanenza in serie A anni a squadre come la Lazio, la Roma e il Parma travolte da debiti e scandali. Nulla si può rispondere al tifoso granata, permeato di vittimismo fino al midollo e, allo stesso tempo, convinto che la propria squadra-società fa parte del ghota del calcio.

Certo, la tragedia di Superga e la drammatica morte di Meroni sono incacellabili nella memoria di qualsiasi sportivo, figuriamoci in quella dei tifosi granata! Ma accettare (anche se con un pizzico di aristocratica vanteria) che il destino crudele sia elemento inscindibile nel loro DNA…beh, mi pare troppo. Dovrebbero  invece togliersi dalla mente che (come del resto noi rossoblu) non sono più la “crema del calcio”…purtroppo da tempo immemore. La storia degli ultimi 10-15 anni e forse più, ci dice che squadre come l’Udinese, la Sampdoria (con meno titoli delle nostre due squadre) e lo stesso Chievo, ci hanno superato nel merito sportivo!!!

Scrivo queste amare considerazioni sapendo che alcuni amici granata mi leggeranno. A loro dico che siamo sullo stesso carro, poveri, malconci e con l’unico obiettivo al quale, in questi anni, siamo stati abituati ad ambire: non retrocedere. Anche se ciò non ci impedisce di vivere intense emozioni di chi tifa per le grandi. Noi ci esaltiamo per una vittoria con il Livorno come “loro” per un successo in “cempionslig”, salvarci all’ultima partita di campionato ci fa invecchiare di dieci anni ma la gioia è forse maggiore di chi vince un campionato. In questo, noi e quelli del Toro siamo simili, tifosi di due gloriose società che forti non sono più ma che continuano a riempire i nostri vecchi e/o giovani cuori rossoblu e granata.

Domenica, o sabato, o lunedì…non ricordo, spero in una nostra bella vittoria. Magari con un gol di Rolando Bianchi e non m’importa se esulterà o meno. Parentesi: quanta ipocrisia nelle non esultanze dei giocatori dopo i gol contro le loro “ex”.

Speriamo di vincere così mi godrò il giorno dopo. E giù gli sfottò e le discussioni con Vito, con Marco oppure con Omar, o Teo…vecchi cuori granata che, nonostante quel che sarà, continueranno ad essere miei amici. E continuerà la mia vita matrimoniale con Silvana, altro cuore granata. Di sicuro – tra gli interessati a quella partita – ci sarà una sola persona che si augura un pareggio: mia figlia Irene, metà Bologna metà Toro.

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