Bologna FC
Il costo dell’esperienza
La solidità della rosa 2025/26 ha puntato anche sull’acquisizione di maggiore esperienza, con l’inserimento di elementi con età superiore ai 26 anni. Tutto questo ha portato ad un aumento dei costi di gestione del monte ingaggi, calmierato dall’esito complessivamente molto positivo del mercato estivo.
Ci sono parametri che hanno il loro costo e che per poterli “gestire” occorre essere consci di dover pagare una certa moneta. Il Bologna nell’ultimo mercato ha “acquistato” diversi giocatori con età superiore ai 25 anni: Immobile (35), Bernardeschi (31), Zortea (26), Heggem (prossimo ai 27) e il “ritorno” di Pobega (26). E solo tre 22enni: Vitik, Rowe e Ibrahim Sulemana. Oggi l’eta media della squadra (dato Transfermarkt) si attesta sui 26,8 anni, mentre la scorsa stagione era di 25,2 (sempre dato Transfermarkt). Mentre quella precedente, la prima dell’era Sartori, era di 25,2, rifletteva una delle medie più giovani di quel campionato. Ma allora perchè questa virata verso un aumento medio dell’età di quasi due anni?
Il costo dell’esperienza
Di una cosa siamo certi: le mosse di calciomercato del Bologna Fc 1909 sono state in larghissima parte condivise con allenatore e dirigenza. Quindi l’Area Tecnica rossoblù si è mossa all’unisono con gli obiettivi di quest’anno, che dovevano contemperare un paio di importanti considerazioni.
- La scorsa stagione, forse, la squadra, che si ha centrato la Champions League, mancava forse di un tasso esperienziale, che quest’anno è stato migliorato con l’inserimento di due ex campioni d’Europa.
- Nel mercato estivo 2025 si sono cercati “titolari e riserve” di grande qualità, migliorando l’ottimo lavoro sviluppato nelle ultime due stagioni.
Ma tutti questo affinamento ha avuto un suo costo: si è passati da circa 38 milioni di partenza a oltre 50 milioni di monte ingaggi, innalzamento, in termini di costi, condiviso dalla dirigenza. In realtà il portale Capology mette all’undicesimo posto in serie A, per costi, la rosa del Bologna, con 38,5 milioni di stipendi. Ma il sito di statistiche non ha contato gli inserimenti di Vitik, Zortea, Heggem, Casale e Suleima. Quest’ultimo gruppo di giocatori “regala” altri 9 milioni lordi, a cui vanno aggiunti alcuni “scatti salariali” previsti per chi era già in rosa ed erano attesi perchè inseriti contrattualmente.
Le valutazioni del Bologna
Ecco perchè la dirigenza calcola che il monte ingaggi di partenza superi i 50 milioni. Senza contare i premi di rendimento, che verranno conteggiati al termine del campionato e che nella scorsa stagione (vittoria Coppa Italia) supponiamo possano essere stati corposi. Per questo l’importanza di un mercato che ha chiuso con un forte attivo: perchè oltre alla prima squadra, la società conteggia i costi del settore giovanile e femminile e i dipendenti di Casteldebole.
Per questo la società addirittura reputa che l’ammontare complessivo dei costi per il personale, per il prossimo esercizio, possa attestarsi sugli 80 milioni lordi. E il mercato, in questi casi, offre una grossa mano al contenimento dei costi. Accettando anche qualche mugugno dei tifosi, che si sarebbero aspettati che tutto quello guadagnato nella vendita dei gioielli fosse reinvestito nell’acquisto di altri “gioielli”.
Fonte A. Mossini, Corrbo
Continua a leggere le notizie di 1000 Cuori Rossoblu e segui la nostra pagina Facebook
