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Il Punto sul Bologna – Mio capitano

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“O Capitano! Mio Capitano! Il nostro viaggio tremendo è terminato, la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambìto premio è conquistato, vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta”. Così scriveva Walt Whitman, celeberrimo poeta americano portato alla ribalta anche da Robin Williams nel film “L’attimo fuggente”. Lui si riferiva ad Abramo Lincoln, noi più semplicemente al prossimo condottiero principe del Bologna Football Club.
Il “chi sarà” è l’enigma da sciogliere. Un enigma che sarà presto risolto da Pippo Inzaghi che, già dall’imminente ritiro di Pinzolo, avrà occasione di essere quotidianamente a contatto con i suoi nuovi pretoriani/calciatori. Ma quali saranno le caratteristiche del prossimo capitano rossoblù, cercate dal nuovo tecnico? Probabilmente, Inzaghi avrà bisogno di un proprio alter ego da far frullare in mezzo al campo per esortare, rimbrottare e, in senso generico, organizzare quanto accade sul rettangolo di gioco. In poche parole, un vero e proprio luogotenente che abbia la capacità di essere rappresentativo del credo del mister e un riferimento per tutti gli altri giocatori.
A occhio e croce, un giocatore del genere il Bologna già l’ha. E ha vestito la stessa maglia indossata dal mister: si sta parlando di Andrea Poli. Il centrocampista rossoblù è stato uno dei pochi che non ha quasi mai mollato in ogni partita che ha giocato. Ma non solo: già dai primi incontri disputati in casacca felsinea, Poli ha sempre dato l’idea di essere sul pezzo. Lucido e combattente, Donadoni l’ha tolto del campo solo in quelle occasioni in cui sembrava essere in carenza d’ossigeno. Ma questo proprio per lo sbattimento che il calciatore ha garantito in ogni minuto disputato.
Ecco, proprio quello sbattimento lì, probabilmente, è un punto di forza per diventare il fulcro delle idee di Inzaghi. Non dal punto di vista della tattica (o non solo per quello) ma proprio per la possanza energetica che il mister richiede come pietra angolare del futuro rossoblù. Quella che per eccesso di esterofilia continuiamo a chiamare “garra” ma che più grevemente possiamo indicare con il termine “fotta”. Per questo stesso motivo, tuttavia, nel carnet di scelte è facilmente pensabile che il buon Destro ne sia escluso (sebbene molti tifosi vedano in lui un possibile battesimo da novello “condottiero”); l’attaccante marchigiano non sembra avere in sé quelle qualità richieste.
In conclusione, personalmente, ritengo Andrea Poli il più papabile, per i motivi succitati.
Ma, comunque andrà e chiunque sarà, sarà sempre per ogni tifoso il “capitano, mio capitano”.

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