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Il Ritorno dell’Ex: Bologna – Napoli

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Dopo la straordinaria rimonta eseguita in appena 9 minuti ai danni del Cagliari, il Bologna si prepara a scendere nuovamente in campo contro il Napoli. Così come contro gli isolani anche nel match contro i partenopei non ci saranno alcuni doppi ex in campo. L’unico doppio ex che al momento lavora per una delle due società è Riccardo Bigon. Il Direttore sportivo del Bologna ha lavorato per 6 anni con i partenopei ottenendo anche ottimi risultati. Arrivò nel capoluogo campano nell’autunno del 2009, quando il ruolo da Direttore Generale era ricoperto da Pierpaolo Marino. Il Napoli era da pochi anni, per l’esattezza due, risalito in Serie A. I due campionati precedenti a quelli dell’arrivo di Bigon erano stati per il Napoli campionati piuttosto mediocri, con un posizionamento in 8ava e 12esima posizione. La prima stagione alla guida sportiva del club azzurro Bigon riesce a conquistare il sesto posto e a qualificarsi per l’Europa League. La stagione seguente (2010-11) la squadra arriva terza riuscendo ad ottenere la qualificazione alla UEFA Champions League, cosa che mancava da 25 anni al club azzurro. In tutti e sei gli anni della gestione Bigon la squadra campana mette in bacheca anche 3 trofei: 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa Italiana. A Napoli ha portato un sacco di calciatori, alcuni sconosciuti ai più, che negli anni hanno catturato l’interesse di buona parte del panorama calcistico europeo come Mertens, Koulibaly, Jorginho, Zapata, Ghoulam. Altri invece, già affermati come Higuain, Callejon, Albiol e così via. Dopo gli anni a Napoli ha passato un solo anno al Verona, nel luglio del 2016, prima di firmare il contratto con il Bologna. Negli anni azzurri di Bigon sono 4 i calciatori acquistati dal DS che hanno vestito entrambe le maglie: Miguel Angel Britos, Blerim Dzemaili, Alessandro Gamberini e Manolo Gabbiadini.

Britos a Bologna ha giocato per 3 stagioni (dal 2008 al 2011) riuscendo pian piano ad affermarsi come titolare fisso della formazione rossoblù grazie a delle buone prestazioni condite anche da 4 gol, in totale i match disputati con la maglia del Bologna sono 73. Nel 2011 viene acquistato dal Napoli di Bigon, dove gioca 68 partite e vince 2 Coppa Italia e 1 Supercoppa. In Campania non offre grandi prestazioni e dopo 4 anni lascia i partenopei e si trasferisce al Watford, dove concluderà poi la carriera. Insieme a Britos, in quell’anno (2011), arrivò a Napoli anche l’ex capitano rossoblù Blerim Dzemaili. Per Dzemaili gli anni a Napoli e a Bologna, per suo dire, sono i migliori della sua carriera. Sono città alle quali è rimasto affezionato e alle quali ha anche dato tanto dal punto di vista sportivo ed umano. A Napoli, dal 2011 al 2014, ha giocato 109 partite segnato 18 gol, fornito 10 assist, vinto 2 Coppa Italia, e conquistato prima la qualificazione in Europa League e poi quella in Champions League. Prima di arrivare al Bologna ha vissuto due brevi parentesi, una in Turchia, con il Galatasary, e una in Italia con il Genova. Arrivato nell’agosto del 2016, il primo anno gioca 33 partite di altissimo livello riuscendo a segnare 9 gol che lo portano a diventare uno dei migliori marcatori della stagione della formazione felsinea. A fine stagione prepara le valige e parte alla volta del Canada, va in prestito al Montreal Impact. Qui, in 25 presenze, mette a segno 8 reti. Finito il campionato, a gennaio 2018, fa ritorno nella sua Bologna che lo corona capitano. In due anni guida la squadra con la fascia al braccio in 59 match, la vena realizzativa è un po’ calata rispetto alle stagioni precedenti, segnerà soltanto altri 4 gol totali, ma il rendimento in campo è sempre stato costante e di ottimo livello. Giocando come centrocampista a tutto tondo, contribuisce nelle interdizioni, nelle ripartenze, nella rifinitura e quando è vicino alla porta anche nella finalizzazione. A gennaio dello scorso mese, in accordo con Saputo, si è trasferito in Cina per giocare con lo Shenzhen. A causa della pandemia non ha giocato nemmeno una partita nel campionato cinese. Le ultime voci di mercato lo vedono tornare a giocare in Italia. Attenderemo gli sviluppi.

 Il centrale acquistato da Bigon a Napoli nel 2012, Alessandro Gamberini, a Bologna, sua città natale, ha iniziato la sua avventura calcistica. Dopo aver fatto tutto il percorso delle giovanili rossoblù, nel 2000 esordisce in Serie A grazie a Francesco Guidolin, che allenava il Bologna in quell’anno. Durante la stagione 99-2000 gioca soltanto 4 partite. I successivi 2 anni gioca altre 30 partite durante i due campionati. Nella stagione 2002-03 dopo aver disputato 4 partite con il Bologna nella competizione Intertoto, viene ceduto in prestito al Verona per mettere su minuti ed esperienza, subisce un infortunio, gioca 21 partite e a fine stagione torna a Bologna. Con Mazzone alla guida dei rossoblù gioca 44 partite per i successivi due anni fino alla retrocessione in B. Con il Bologna in Serie B sceglie di lasciare la squadra e di andarsene a giocare a Firenze. Qui gioca la maggior parte della sua carriera, riesce a debuttare in Coppa Uefa e a raggiungere la finale del 2008. Con i viola gioca ed esordisce anche in Champions League. In 7 anni totalizza 225 presenze e riesce a mettere a segno anche 6 gol. Dopo la lunga avventura in Toscana nel 2012 va a giocare a Napoli. Con gli azzurri gioca 25 partite e segna il suo unico gol proprio contro il Bologna nella partita vinta dai rossoblù 2 a 3 al San Paolo il 16 dicembre 2012. Nel 2013 va a giocare con il Genova, appena 10 partite a fine stagione e parte nuovamente in direzione Verona. In Veneto trova una seconda casa, ci gioca gli ultimi 4 anni di carriere, 85 partite totali e 1 gol. Con i colori del Chievo, oltre che a finirci la carriera, ha deciso anche di iniziare quella da allenatore. Dal 2019 guida l’Under 17 clivense.

 L’ultimo ex portato a Napoli da Bigon è stato Manolo Gabbiadini. Manolo in rossoblù ha giocato una sola stagione, 2012-13, in prestito. Arrivato con grandi aspettative segnerà 7 gol in 31 partite stagionali. Dopo Bologna, gioca 2 buone annate con la Sampdoria segnando 15 gol in 47 partite. Nel 2015 viene acquistato dal Napoli. Anche in azzurro ci arriva tra le alte aspettative della piazza e della Società, nonostante realizza 25 gol in 79 partite complessive, non riesce mai a trovare del tutto spazio, ogni tanto fa riposare Higuain, ogni tanto lo affianca. Ma le presenze da titolari sono comunque poche. Dal 2019 è tornato alla Samp, quest’anno ha giocato soltanto 6 minuti contro il Benevento a causa di continui infortuni. 

 L’unico ex che invece Bigon ha portato in casa rossoblù è Simone Verdi. L’esterno, oggi in granata, in rossoblù ha giocato la sua miglior stagione durante il campionato 2017-18. Arrivato a Bologna nel 2016 per mano dell’attuale Direttore Sportivo, la prima stagione inizia a mettersi in mostra giocando 28 partite in campionato, segnando 6 gol e fornendo 5 assist. L’anno dopo diventa un titolare inamovibile, giocando 34 partite, e un punto di riferimento nel tridente offensivo e sui calci da fermo. Durante tutta la stagione segna 10 bellissimi gol, in una partita giocata al Dall’Ara contro il Crotone segna addirittura con entrambi i piedi su due calci piazzati. A fine stagione risulterà il calciatore del Bologna più produttivo con il maggior numero di gol (10) e di assist (10). L’ottima annata giocata lo mette in risalto agli occhi di molti club di Serie A, ma riesce a conquistarsi le sue prestazioni il Napoli dell’allora Carlo Ancellotti. In azzurro non vivrà la stessa esperienza vissuta in terra emiliana, con la maglia del Napoli segnerà soltanto 3 marcature in 22 partite. Da settembre 2019 è un giocatore del Torino, anche in granata non sta vivendo le miglior fortune, in due anni ha segnato appena 4 gol, 2 dei quali quest’anno in Coppa Italia contro il Lecce dove ha giocato una partita che ha ricordato gli anni rossoblù. Nell’ultima partita di campionato, giocata dal suo Torino in casa contro la Lazio, ha iniziato benino fornendo anche un assist su calcio piazzato a Bremer per il momentaneo 1 a 0. Nel secondo tempo, dopo essersi divorato un gol a porta vuota, cala e viene sostituito assistendo così dalla panchina il finale della partita, che si è rivelata una vera e propria disfatta per il club granata. 

Tra gli ex della partita sotto la guida sportiva di Bigon ci sono anche due allenatori come Walter Mazzarri e Roberto Donadoni che hanno seduto su entrambe le panchine. Mazzarri con il Bologna ha iniziato la sua avventura da allenatore prima come secondo a Renzo Ulivieri alla guida della Prima Squadra per due stagioni dal 1996 al 1998. Poi, ha accompagnato Ulivieri a Napoli nel ’98, e nel ’99 è tornato a Bologna a guidare la Primavera. Ha girato un po’ di piazze e ha messo su esperienza prima di trasferirsi a Napoli nel 2009. Arriva nel capoluogo campano per sedersi sulla panchina dell’uscente Roberto Donadoni. Esordisce alla guida degli azzurri proprio contro il Bologna il 18 ottobre 2009. Nei successivi 4 anni alla guida del Napoli è riuscito ad ottenere grandi risulti ed ottime prestazioni piazzandosi sempre in zona europea e vincendo anche una Coppa Italia e il Premio Bearzot nello stesso anno (2012). 

Roberto Donadoni a differenza di Mazzarri, ha fatto meno bene al Napoli, dove ha sostituito Reja a marzo 2009, conquistando solo 11 punti in 11 partite totali. Ricominciata la stagione successiva l’andamento rimane lo stesso e, dopo 7 punti in altrettante gare, viene esonerato. A Bologna Donadoni ha fatto nettamente meglio che a Napoli. Con i rossoblù il primo anno da subentrante ottiene buoni risultati riuscendo a conquistare punti anche contro le prime della classe, come il pareggio ottenuto contro la Juventus che veniva da 15 vittorie utili consecutive. Nei successivi due anni bolognesi arriva 15esimo. A fine campionato 2017-18 viene esonerato da Saputo che ritiene giunto al termine il suo ciclo bolognese. Dal 2019 allena lo Shenzhen.

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