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Verso Milan-Bologna, Sarti: «Con Allegri più certezze, ma potrebbe non bastare. Rossoblù solidi»

I rossoneri si sono presentati alla nuova stagione con un nuovo allenatore, ma i problemi sembrano gli stessi del passato. Di questo avvio di annata, ce ne ha parlato la collega di Radio Rossonera

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Massimiliano Allegri in allenamento col Milan
Massimiliano Allegri in allenamento col Milan (© AC Milan)

Domenica Milan e Bologna si ritrovano a cinque mesi dalla finale di Coppa Italia vinta dai rossoblù. Nel frattempo, in seno alla società rossonera è cambiato tanto. E anche i temi di attualità sono cambiati.

Per capire meglio da dove riparte la stagione del Milan, anche in vista della gara col Bologna, abbiamo fatto una chiacchierata con la giornalista di RadioRossonera, Beatrice Sarti.

Il Milan ha rivoluzionato la rosa, contrariamente a quanto annunciato all’inizio, che valutazione fai questo tourbillon di calciatori?
«Cambiare così tanti giocatori ogni anno non porta grandi benefit. Però, questa dirigenza sembra voler applicare questo metodo sempre, ovvero da quando è stato licenziato Maldini. Per ora non ha portato grandi risultati perché l’annata è stata molto deludente. È come se ogni anno non riuscisse a creare il gruppo, uno zoccolo duro e sappiamo che è fondamentale nel calcio. Poi, la squadra non può rimanere identica da un anno all’altro, ma speravo anzi mi aspettavo un altro modus operandi».

Allegri sembra aver un impatto positivo sull’ambiente rossonero. La sconfitta con la Cremonese ha in qualche spento l’entusiasmo?
«Il ko alla prima giornata è stata una doccia fredda. Anche perché per mesi, dall’arrivo di Allegri, si è parlato dei miglioramenti che avrebbe apportato alla difesa e di una squadra avrebbe dovuto essere più solida. E quindi è vero che è una sola partita, ma iniziare con due reti subite dalla Cremonese e con una sconfitta in casa ha fatto tornare i dubbi sulla squadra. E il mercato non ha rinforzato il reparto difensivo, anzi il livello si è abbassato. La difesa non era e non è il fiore all’occhiello di questa rosa».

Da anni Allegri è un personaggio divisivo. Che cosa ha portato o potrà portare in questo Milan che prima non c’era?
«Dopo due stagioni come le ultime, comunque, difficile parlare di entusiasmo, però ora sai che con Allegri hai un tecnico che sa affrontare le crisi, con tutto il rispetto per Conceição e Fonseca. Poi si sa muovere in situazioni societarie complesse, come alla Juventus, e al Milan la società non è unita. Spesso si è parlato di divisioni interne anche sul calciomercato. Lui è sicuramente un allenatore che si sa far sentire, anche mediaticamente».

Che stagione ti aspetti dal Milan?
«Difficile dire che stagione attendersi. Negli ultimi due anni non c’è stata continuità: se vincevi e avevi una settimana tranquilla, la partita dopo incappavi in una brutta sconfitta o in una serie. Come abbiamo detto nella prima domanda, già con la Cremonese l’ambiente Milan e tifosi ha subito una doccia fredda che nessuno si aspettava È stata una sconfitta, quella, che ha fatto nuovamente arrabbiare tutti. E dico di nuovo perché da due anni i tifosi rossoneri non sono mai sereni. E basta pochissimo per far tornare i fantasmi. Io spero in una stagione con una squadra più continua, che subisca meno gol, che abbia più certezze del passato».

Come vedi il Bologna in questa stagione?
«Il Bologna mi sembra una squadra quadrata, che sa equilibrarsi bene in campo. Non mi aspettavo la stagione dello scorso anno, perché dopo i vari addii mi aspettavo una squadra più insicura. Invece, mi ha stupito. Bologna è una bella realtà, a cui bisognerà fare molta attenzione, soprattutto a giocatori che ultimamente hanno dato fastidio al Milan come Orsolini e Odgaard».

Quanto pesa l’assenza di Leao e cosa comporta a livello tattico?
«Quando manca Leao si sente sempre. Nonostante sia un giocatore divisivo da cui la tifoseria si attende sempre tanto, ma è comprensibile visti i mezzi che ha. Però quando non c’è si sente, la sua assenza pesa nel Milan. Poi Allegri lo ha investito di nuove responsabilità e si parla di lui come la prima punta della squadra. La sua assenza si è sentita anche nelle prime due partite, quindi per il Bologna sarà un grande vantaggio se, come pare, non ci sarà Leao nel Milan».

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