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La Bottega dei Talenti – Sander Berge

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fonte immagine: Twitter ufficiale Sheffield United

La Premier League ha appena trovato un nuovo accordo per la vendita dei diritti televisivi del campionato inglese all’estero. Un accordo che, secondo le indiscrezioni dei tabloid, dovrebbe valere almeno 6 miliardi per le prossime tre stagioni.

Gli accordi ultra-remunerativi della Premier League trascinano da anni il movimento inglese, con la Championship, la seconda divisione del calcio inglese. In questa stagione, dopo la retrocessione della scorsa stagione, milita in Championship anche lo Sheffield United. Le Lame nelle scorse stagioni hanno usufruito dei proventi della Premier e hanno potuto competere per grandi acquisti e per i migliori talenti del continente. Uno di questi è il centrocampista norvegese Sander Berge, che anche attualmente, nonostante le sirene di mezza Europa, gioca allo Sheffield che ha avuto la forza economica di trattenerlo. Classe 1998, Berge è parte della lunga lista di nuovi talenti norvegesi, il più celebre Haaland e il recente protagonista de La Bottega dei Talenti, Erik Botheim.

Sander Gard Bolin Berge nasce a Bærum, un comune situato nella contea di Viken, a est di Oslo, il 14 febbraio 1998. Ha iniziato a giocare e ha fatto l’intero percorso del settore giovanile nel vivaio dell’Asker.

Esordisce in prima squadra nell’Asker, in NM Cup, la Coppa Nazionale norvegese, subentrando nella partita del secondo turno contro lo Strømmen. Nel 2014 gioca 7 volte nel campionato di seconda divisione.

Nel 2015 è Il Vålarenga ad assicurarsi il talento di Sander. Con la squadra della Capitale, Berge gioca nel Vålarenga per due stagioni. Nella prima, con i biancorossoblù colleziona 11 presenze in campionato, guadagnandosi il posto da titolare solo nel finale di stagione. In queste partite, serve anche un assist. In Coppa colleziona ulteriori due presenze. Nella seconda stagione, è titolare fisso. 25 presenze nell’ex Tippeligaen, e altre 5 apparizioni in Coppa, in cui la corsa del Vålarenga si ferma ai quarti.

All’inizio del 2017, dopo la fine della stagione in Norvegia, a gennaio Berge si trasferisce per circa due milioni di euro al Genk, squadra belga nota per la sua attenzione nello scouting di calciatori provenienti da campionati della periferia calcistica europea.

Arrivato tra “i Puffi”, trova immediatamente spazio. Gioca 11 volte in campionato, tra stagione regolare e playoff per l’accesso in Europa League. Esordisce anche in Europa League, giocando in tutte le partite dai sedicesimi di finale, fino ai quarti. Dopo i primi 6 mesi, al Genk ha già collezionato 27 presenze.

Nella stagione 2017/18, è titolare per tutta la prima parte di stagione, ma un grave infortunio muscolare ne chiude l’anno praticamente a settembre, giocando una sola partita dopo il recupero, a maggio, valida per l’ultima giornata di campionato.

La stagione 2018/19 è quella della maturazione tecnica. Berge è titolare fisso nel Genk, gioca 28 volte in campionato, contribuendo con 3 assist alla vittoria del titolo. Inoltre, nelle 10 presenze in Europa League segna anche i suoi primi gol, due, da professionista.

La stagione successiva è quella della svolta, anche se frenata dal covid. Dopo un grande inizio di stagione in Belgio, con 23 presenze e 3 reti, l’esordio e le 6 presenze nel girone di Champions League e la vittoria in Supercoppa, si trasferisce a gennaio allo Sheffield, neopromosso in Premier League e protagonista di un’ottima prima parte di stagione. Gli inglesi, seppur appena arrivati dalla Championship spendono addirittura 23 milioni di euro per il suo cartellino. L’esperienza in Inghilterra viene subito interrotta dal lockdown, ma dopo aver fatto diversi spezzoni di partita tra febbraio e marzo, Berge diventa titolare dopo ila riapertura e trova anche la sua prima marcatura inglese, contro il Tottenham.

La scorsa stagione le sue prestazioni e quelle dello Sheffield crollano e a dicembre la squadra è praticamente già retrocessa. Come se non bastasse, Berge subisce anche un grave infortunio, ed è costretto ad operarsi al ginocchio.

La forza economica dello Sheffield United e l’infortunio lo convincono a rimanere nello Yorkshire, ma reduce dall’infortunio Berge sta trovando difficoltà ad avere continuità di rendimento in questa prima parte di stagione.

In Nazionale giocato fin dall’under16, saltando solo il passaggio in under20. Con le rappresentative giovanili ha collezionato 21 presenze e 4 reti tutte realizzate ai tempi della selezione under 16. Fino allo scorso anno è stato uno dei pilastri della Nazionale norvegese, ma complici l’infortunio e le recenti difficoltà non gioca con la sua Nazionale da più di un anno, dopo che aveva. Fino al 2020 aveva comunque racimolato 24 presenze, un gol e un assist con la Nazionale maggiore.

196cm x 95kg, Berge ha un fisico imponente, grazie al quale è forte nel gioco aereo e difficilmente perde un corpo a corpo. Piuttosto agile pur essendo un vero e proprio gigante, Berge possiede una notevole rapidità negli spazi stretti, che unita alla sua straripante fisicità lo rende praticamente immarcabile palla al piede.

Destro naturale, è dotato di una buona tecnica di base, con la quale conduce il pallone con eleganza. Grazie al suo fisico, difficilmente perde il pallone, salvo le occasioni nelle quali perde la concentrazione e tiene il pallone troppo a lungo tra piedi. 

L’insospettabile agilità di cui è dotato e la rapidità dei movimenti lo rendono un giocatore abile anche nel dribbling; infatti, nelle stagioni precedenti statisticamente completava quasi due dribbling a partita, con oltre l’80% di riuscita. Una statistica che lo rende un perfetto metodista davanti alla difesa, in grado di difendere il pallone e uscire da situazioni di pressing asfissiante.

Dal punto di vista tecnico e tattico, Berge è un mediano che gioca davanti alla difesa, indipendentemente in un centrocampo a due o a tre. È dotato di un’ottima visione di gioco sia sul corto che sul lungo, e in verticale, ed ha una perfetta conosce dei tempi di gioco. Talvolta però si accentata di una regia scolastica e poco verticale.

Non è dotato di particolari capacità balistica, motivo per cui in carriera ha segnato poche reti.

Tra i suoi difetti c’è sicuramente la poca affidabilità fisica, e una certa indolenza. Infatti, Berge ha già subito almeno due gravi infortuni lungo la sua carriera, e anche durante i 90 minuti delle partite, rischia spesso di mettere in difficoltà la squadra, con passaggi a vuoto a livello mentale, o la poca applicazione nel gioco senza il pallone: capita infatti che Berge pecchi di pigrizia, non smarcandosi e non fornendo, come dovrebbe fare un buon mediano, linee di passaggio a compagni in difficoltà contro il pressing avversario.

Dopo l’anno e mezzo di difficoltà, la sua valutazione è sicuramente scesa. In passato, quando ancora giocava nel Genk, il Napoli ne aveva trattato l’acquisto sulla base di 15 milioni di euro. Oggi, il costo di un’operazione per portarlo via dall’Inghilterra dovrebbe essere simile, ma vista la situazione il suo acquisto potrebbe avvenire inizialmente anche in prestito. Berge oggi rappresenta un’occasione per tante squadre pronte a scommettere su un talento ancora giovane, con l’incognita infortuni però dietro l’angolo.

 

 

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