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Mihajlovic: “Adesso ci vuole equilibrio mentale, dobbiamo stringerci introno e andare avanti”

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Oggi, conferenza stampa di Sinisa Mihajlovic per la partita contro il Genoa. Al suo fianco si è presentato il numero dieci Nicola Sansone.

Prima delle domande Sinisa si è mostrato cordiale e scherzoso con tutti i giornalisti rasserenando un ambiente inizialmente cupo a causa dell’ultima partita contro l’Inter.

Qui sotto le domande:

Cosa non ha funzionato contro l’Inter?

“Il nostro lavoro non possono farlo tutti, non è da tutti. Bisogna sapere vivere con equilibrio mentale. Noi sapevamo cosa dovevamo fare, ma se con l’Inter non entri con il massimo della concentrazione diventa difficile vincere la partita. Si è visto anche ieri con la Roma a Verona, perciò bisogna vivere con equilibrio e prendere un insegnamento. Noi sappiamo quali sono stati i nostri errori tattici. Penso che abbiamo fatto bene all’inizio con l’Inter, ma poi sul 4-0 è normale perdere dei colpi. L’importante è sapere che ad ogni momento dobbiamo dare il massimo e sputare sangue. L’impressione era quella che l’Inter all’inizio avesse paura e forse è stato questo a dare loro energia. Per tanti sembra una disfatta, mentre per noi fa parte del nostro viaggio per migliorare e crescere. Nessuno è contento, ma può succedere. L’importante è giocare come fatto a Bergamo o in casa contro il Verona. Dobbiamo trarre insegnamento da queste partite.”

Per Nicola, quella palla nel primo tempo con le tue qualità potevi metterla dentro. Sarebbe cambiata la partita?

“Premetto che ci vuole sempre umiltà in qualsiasi gara. I primi cinque minuti abbiamo chiuso l’Inter nella loro meta campo, poi è successo quello che è successo. Avrei dovuto segnare o quanto meno prendere la porta. Sarebbe cambiata la partita e per questo devo fare di più. State sicuri che cercherò di fare gol domani.”

C’è il rischio che qualcuno si possa abbattere?

“Potrebbe succedere ma quando arrivi da una batosta del genere devi cercare di fare quello che sai fare meglio. A volte anche troppa generosità porta a sbagliare. Bisogna mettere l’intensità giusta ed essere concentrati. Il campionato è lungo e difficile, ci sono momenti buoni e brutti, lo sappiamo. Adesso ci vuole equilibrio mentale, dobbiamo stringerci introno e andare avanti.”

Voi avere affrontato due grandi squadre, Atalanta e Inter, con approcci diversi, come mai l’avete pensata in questo modo mentre con l’Atalanta l’avete pensata in tutt’altra maniera?

“Noi prepariamo le partite sempre alla stessa maniera. Secondo voi, noi abbiamo deciso di chiuderci così con l’Atalanta? Non è stata una nostra scelta. L’Atalanta ci ha costretti a stare fermi dietro, mentre l’Inter ci ha puniti subito e poi è stato difficile riprendere la partita. Sapevamo che l’Inter fosse letale in ripartenza, ma anche il Milan ha preso gol da un contropiede da calcio d’angolo e sono errori che possono capitare, l’importante è imparare dagli errori. Noi non ci snaturiamo, la gara l’abbiamo interpretata bene, poi loro sono stati bravi a sfruttare le loro occasioni e noi no. Non decido di chiudermi dietro, non è la mia mentalità. L’atteggiamento era giusto, ma abbiamo sbagliato in certe situazioni tattiche e una squadra grande ti punisce subito. Sicuramente non è bello perdere 6-1, ma può succedere, dobbiamo ripartire da qui.”

Undicesima volta che il suo Bologna prende 4 o più gol. Cos’è che succede? Si spegne la luce?

“Magari sbaglio io. Magari è tutto frutto del tenere alta la tensione. Ma sai è da 4 anni che sono qui e loro (i giocatori ndr.) mi conoscono. Come faccio ad arrabbiarmi dopo un pareggio a Bergamo e come faccio ad arrabbiarmi dopo una vittoria con il Verona. Non posso. Sabato noi siamo partiti bene secondo me e poteva essere la partita perfetta nel momento perfetto, per fare la nostra impresa. È successo tutto il contrario, adesso bisogna guardare avanti.”

Come stanno i giocatori visto che ci sono solo tre giorni tra una partita e l’altra?

 “Ci sono reparti dove possiamo cambiare e ci sono reparti dove non possiamo cambiare. Domani è il terzo giorno dopo la partita, anche per loro (il Genoa ndr.) è uguale. Sicuramente cambieremo qualcosa. Jerdy sta bene e dopo l’allenamento di oggi valuteremo il suo impiego per domani.

Sta pensando anche a qualche cambio dietro, nonostante sia stato il reparto meno cambiato da inizio stagione?

“Io cercherò di cambiare il meno possibile, dove ho certezza cercherò di cambiare, dove non ho certezza non farò esperimenti, anche perché giochiamo in casa e dobbiamo giocarcela. Vogliamo fare di tutto per portare tre punti a casa.”

Che tipo di squadra è il Genoa e cosa rappresenta la partita di domani?

“Sono simili al Verona. Una buona squadra, ma se noi vogliamo stare dalla parte sinistra della classifica queste sono le partite che bisogna vincere. Il campionato italiano non è facile e lo abbiamo visto ieri con Lazio e Roma. Se tu affronti una qualsiasi squadra di serie A senza essere concentrato, non vinci, poco ma sicuro.”

Orsolini non ha giocato. Motivazione tecnica, tattica o non si è allenato bene nell’ultima settimana?

“No. Scelta tecnica, con l’Inter mi servivano gli esterni che coprissero di più le fasce, cosa che Barrow e Orsolini non potevano fare. Alla fine non è servito troppo, ma può succedere”

Ti chiedo di Arnautovic, perché giocando tutte le partite diventa difficile arrivare fino alla fine.

“Ha giocato tre partite in nazionale, può farle anche qua. Giocare sempre va bene perché giochi e hai ritmo nelle gambe, ma non va bene perché non ti alleni. Speriamo stia bene e che non si faccia male anche perché le qualità sono evidenti e ci serve per fare il salto di qualità. Con l’inter non era neanche in forma psicologica per motivi personali, ma voleva giocare lo stesso. Domani sarà un Marko diverso.

 

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