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Mihajlovic: ”Con la Lazio dobbiamo rifare la partita dell’andata. In Italia serve più empatia tra arbitri e calciatori”

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Damiano Fiorentini per 1000 Cuori Rossoblu


Oggi, vigilia della partita con la Lazio, ha parlato in conferenza stampa Sinisa Mihajlovic.
Di seguito si riportano le sue parole.

La Lazio è reduce da una pesante sconfitta in Champions League, che squadra si aspetta?
Noi faremo la nostra partita, e la Lazio farà la sua. Sarà un match molto aperto, noi non cambieremo la nostra mentalità.
Quali possono essere le difficoltà in questa partita per il Bologna?
Abbiamo qualche problema dietro tra diffidati e infortunati.
All’andata a Roma abbiamo perso nonostante un maggiore possesso palla nonostante avessimo creato più della Lazio, dobbiamo cercare di rifare la partita dell’andata.
Sicuramente quando perdi per 4-1 in quel modo qualche certezza viene meno, e noi dovremo essere bravi a imporre la nostra aggressività e la nostra mentalità, dobbiamo avere coraggio.
Loro sono una squadra compatta, hanno fisicità, tecnica, sanno difendere bene e hanno giocatori molto forti. 
Servirà anche un po’ di fortuna, io mi aspetto che la mia squadra parta forte. Tutte le partite cominciano 0-0 e poi non si sa come va a finire.

Il duo Svanberg-Dominguez ha fatto bene con il Sassuolo, pensa di riproporlo?
Anche a me sono piaciuti, il centrocampo è il reparto dove soffriamo meno, è anche quello dove abbiamo più soluzioni, infatti ogni partita almeno uno lo cambio a centrocampo.
Sabato ho sbagliato a tirare fuori Svanberg, avrei dovuto tirare fuori una punta.
Domani potrei riproporli entrambi.

Sul Var.
Anche in Champions ed Europa League ci sono stati errori molto gravi, succede da tutte le parti.
Tutti possono sbagliare, io posso sbagliare a fare i cambi, così anche l’arbitro può commettere errori, dispiace solo quando questo tipo di errore viene ripetuto più volte. Sono certo che loro non lo facciano in malafede. Hanno detto anche loro che hanno sbagliato.

Un anno che manca il pubblico dagli stadi. Lei ha paura che, quando tutto ciò sarà finito, il calcio farà fatica a riportare i tifosi allo stadio?
Penso che quando qualcuno è abituato a fare certe cose e poi gli viene vietato di farle, non si vede l’ora di poter tornare a farle, io la vedo così. E’ come andare al ristorante, io sono contento quando posso andarci perché non lo faccio spesso, uguale per lo stadio.
Io penso che ci sarà ancora più gente, bisognerà vedere come reagiranno i giocatori, sarà lo stesso effetto, ma in positivo, di quando abbiamo iniziato senza pubblico, poi ci si abituerà.
La gente ha voglia di andare allo stadio, per amore.

Come ha visto la squadra in questa settimana?
Bene, ma abbiamo un altro allenamento quindi chissà.

Qualcuno sostiene che gli arbitri avrebbero dovuto essere stati anche giocatori.
Chi non ha mai giocato a calcio non può avere quella percezione, quella sensazione, di ciò che succede, come per esempio di alcuni falli. Per quello noi ci arrabbiamo certe volte, ma chi non ha mai giocato certe dinamiche non le conosce.
Quello che dovrebbero fare è avere più empatia, avere più un rapporto umano con i giocatori, essere meno intoccabili, parlare di più. Dare il cartellino non è un problema. Tipo Orsato, lui è uno che parla molto, è più difficile quindi arrabbiarsi.
Tutti devono avere rispetto dell’altro.
Ogni tanto io chiedo spiegazioni al quarto uomo, e a volte capisco che è stata una mia mancanza, perché magari non conoscevo il regolamento.
Parte tutto dal fatto che loro non hanno giocato a calcio, fischiano certi falli che io mai avrei fischiato.
Se guardiamo alla Premier League, vediamo che gli arbitri non fischiano mai, qui viene fischiato tutto.
C’è bisogno di un confronto.
Una volta vidi Orsato in una partita europea, e lì arbitrò molto bene; poi lo rividi in Serie A e mi accorsi che fischiava ogni cosa, in Europa è diverso. In Italia dovrebbero lasciare più giocare, perché fischiano quando non c’è fallo e quando c’è fallo ammoniscono.

Cosa potrebbe perdere il Bologna se non dovesse giocare Tomiyasu?
E’ un giocatore che ha sempre giocato, normale che perderemmo molto.
Poi chiaramente ci sono giocatori che lo possono sostituire, ma hanno altre caratteristiche.
La sfortuna è che è capitato nella settimana in cui abbiamo tre partite.

Skov Olsen dà meno imprevedibilità di Orsolini, ma più applicazione nei rientri difensivi.
E’ una questione di concentrazione. Sono due bravi giocatori, offensivi. Il danese è più accorto dietro, in attacco adesso è più pericoloso Orsolini, loro sanno cosa devono migliorare. Uno deve migliorare nella concentrazione, nella gestione, nell’applicazione, l’altro deve essere più sfrontato, più incosciente. Ciascuno dei due caratteri porta vantaggi e svantaggi, Orsolini è più sfrontato, ma dietro poi perde, Skov Olsen è più concentrato però poi dribbla e se sbaglia poi ha paura, cosa che Riccardo non ha.

(Fonte: Bologna Fc)

 

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