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Primavera, Lecce-Bologna 3-2: una grande reazione non basta, nuova sconfitta per i rossoblù

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bolognafc.it

In diretta da San Pietro in Lama, con l’undicesima giornata del campionato di Primavera 1. Di fronte Lecce e Bologna, per un match che – date le rispettive situazioni di classifica – assume sempre più il sapore di uno scontro salvezza.

I salentini infatti, nonostante lo scudo cucito al petto, sembrano solo un lontano parente della squadra vista l’anno scorso: quattro pari, sei sconfitte e nessuna vittoria, oltre che tre KO consecutivi rimediati nelle ultime uscite. Non molto meglio i ragazzi di Vigiani: una vittoria in apertura col Frosinone che (per ora) conferisce un punto in più, poi due pari e ben sette sconfitte, per un risultato finale che vede le due squadre rispettivamente al sedicesimo e diciassettesimo posto.

Campo molto pesante per la pioggia caduta in mattinata, i giallorossi si schierano con la classica divisa di casa; Bologna, invece, in tenuta bianca da trasferta.

Le scelte di Vigiani

Il tecnico rossoblù opta per un 3-4-2-1, dove a protezione di Gasperini agiscono Diop, De Luca e Amey; quindi, a centrocampo Cesari e Mercier ai lati di Hodzic e Menegazzo; davanti, Tonin e Byar col compito di inventare ai lati di Ebone.

Il Lecce risponde con un 4-3-3 dove figurano Borbei; Minerva, Pacia, Davis e Konglsev in difesa; Samek, Vulturar e McJannet sulla linea mediana; e infine Corfitzen, Burnete e Agrimi come tridente d’attacco.

La partita – Primo tempo

Non c’è neanche il tempo di scaldarsi, perché dopo soli 26 secondi si sblocca il risultato: cross di Minerva dalla destra, inserimento di Samek; quindi, controllo indisturbato del ceco che se la sposta sul destro e batte Gasperini. Inizio folgorante dei padroni di casa e Bologna tramortito, con la difesa nettamente in confusione.

Passano quindi diversi minuti, in cui le due squadre si riorganizzano, reimpostandosi sui nuovi e rispettivi piani gara. Tuttavia, il Lecce sembra comunque più pericoloso in fase offensiva, almeno nella costruzione di potenziali occasioni, ed è McJannet che all’11’ spara alto da buona posizione.

È il preludio al 2-0 giallorosso: solo tre minuti dopo, infatti, il raddoppio lo firma Corfitzen; gran giocata di Vulturar, che apre il campo e serve il compagno: il giocatore rientra e chiude il destro sul primo palo, su cui il portiere rossoblù non può nulla.

Nel frattempo, continua a piovere, e in casa Bologna lo fa sul bagnato: buona combinazione rossoblù al 18’ di gioco, con Byar che però non impatta bene verso la porta. Quattro minuti più tardi, poi, arriva anche il 3-0 firmato da Burnete, che sembra significare notte fonda per i felsinei. Destro di Vulturar, Gasperini la prende ma la lascia lì: il numero 9 non se lo fa ripetere due volte e ribadisce in rete per il più facile dei tap-in.

Al 26’, è ancora il Lecce a rendersi pericoloso, con una punizione calciata da Vulturar su cui però Gasperini ha più facilità d’intervento, riuscendo a respingere in angolo.

La partita ormai sembra essere già scritta, ma esattamente dieci minuti dopo il Bologna ha la possibilità di riaprirla; Amey viene toccato fallosamente da Kongslev nell’area giallorossa; calcio di rigore, netto, su cui va Ebone: tiro centrale, tocco di Borbei, ma la conclusione è troppo forte e buca le mani del portiere: 3-1.

La gara si riaccende, e al 39’ è Tonin ad andare vicino al goal dopo una buona combinazione che vede ancora protagonista Amey. I rossoblù tornano a pressare e macinare gioco, con la rete del 3-2 sembra essere nell’aria: siamo al minuto 44’ quando Amey controlla sulla destra e la mette dentro tesa per l’inserimento di Tommaso Ebone; l’attaccante ci arriva in controbalzo impattando in un modo che Borbei può solo rimanere a guardare: si va al riposo con un solo goal di scarto, è 3-2.

La partita – Secondo tempo

La seconda frazione inizia sulla falsariga della prima: pioggia e ritmi altissimi, con continui capovolgimenti di fronte. Al 54’, la prima grande opportunità: ottima palla in mezzo messa da Tonin, ma ne Ebone ne Cesari riescono a ribadire in rete. Un minuto dopo, su dinamica simile, è il solo Ebone a mancare il tap-in, ma la sensazione è che il Bologna stia prendendo sempre più le misure agli avversari, riuscendosi a rendere regolarmente pericoloso.

Al 62’ si fa vivo anche il Lecce: Corfitzen non impatta bene su cross dalla sinistra; ci riprova Burnete ma trovando ancora una volta l’opposizione della retroguardia ospite. Sempre su Burnete, qualche minuto dopo, Gasperini si chiama al miracolo: sventagliata in profondità per il numero 9 su cui De Luca è in ritardo, uscita coraggiosissima del portiere rossoblù ad evitare il 4-2.

Al 71’ è di nuovo Ebone a rendersi pericoloso su colpo di testa, con la palla che sfila poco a lato del palo destro. Di un soffio, ancora Ebone, non arriva a ribadire in rete la sponda aerea di Menegazzo, quando manca circa un quarto d’ora al termine.

Menegazzo e Diop sbagliano in costruzione regalando a Corfitzen, su cui Gasperini si supera, prima di rialzarsi ed effettuare un nuovo intervento decisivo. Arrivano due corner pericolosi per i giallorossi, e sembra affiorare sempre più stanchezza, soprattutto tra le fila felsinee.

All’82’, entrano Sangiorgio e Lai al posto di Agrimi e Cesari (rispettivamente, tra le fila di Lecce e Bologna). Un minuto dopo Vigiani rileva anche Ebone per Oliviero. In Salento inizia a piovere fortissimo, e i ritmi tendono via via ad abbassarsi sempre più.

Non succede praticamente nulla sino ai minuti di recupero, quando l’arbitro sventola il rosso al secondo portiere del Lecce che, dalla panchina, non aveva sicuramente aiutato a sedare una rissa poi fermata dai giudici di gara.

È il 95’ quando Mastrodomenico fischia la fine: non è bastata, insomma, la grande reazione rossoblù; troppo gravi gli errori in fase d’apertura, troppo ampio il passivo da dover poi recuperare. C’è sapore di occasione persa, pur dovendo riconoscere ampi meriti al Lecce: a San Pietro in Lama finisce 3-2 per i padroni di casa.

 

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