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Repubblica: A Guaraldi servono 10 milioni e le ombre su Alino- 15 agosto

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Oggi su Repubblica ci sono due articoli firmati dal bravo Simone Monari che sono collegati imprescindibilmente tra di loro.

Nel primo articolo si parla della necessità da parte di Guaraldi di reperire 10 milioni a settembre tra stipendi da pagare e IVA da versare.

 

Infatti, entro il 15 bisogna pagare gli stipendi di maggio e giugno e considerato che la cifra complessiva era attestata attorno ai 33 milioni (lordi, naturalmente), ne occorreranno circa 5,2. Ma non è l’aspetto più preoccupante: entro il 30 settembre c’è infatti un debito Iva riferito al campionato scorso che si aggira sui 5 milioni. Più o meno la cifra che doveva scaturire dall’ultimo aumento di capitale, deliberato per la precisione “fino a 6 milioni”. Ma ne sono stati versati 1.5, il 25% che era il minimo indispensabile. La stragrande maggioranza dei soci non vuole più scucirne, e del resto da quando Guaraldi ha assunto la maggioranza assoluta, deve provvedere in prima persona. 

 

Per questo nel piano finanziario è prevista una cessione eccellente e ora quella di Taider resta la meno complicata, perché chi voleva Sorensen (dallo Zenit alla Dinamo Kiev) ha ripiegato su altre soluzioni, mentre chi cercava Diamanti (Juve e Milan) non ha mai realmente intavolato una trattativa, anche se alcune dichiarazioni di ieri sera di Alino sono state interpretate come una possibilità, da parte del fantasista, di cambiare aria (vedi in fondo all’articolo).

 

Tornando a Taider, di fronte ad una richiesta di 8 milioni per la metà del cartellino un’offerta ufficiale da Milano non è ancora pervenuta. Cederlo a sette sarebbe una manna per il club rossoblù, chiamato nel prossimo mese a quegli impegni sopra citati.

La situazione è delicata, scrive Monari, seppur non drammatica come capitò con Porcedda nel 2010. E diversa è la forza e la credibilità di questa proprietà. In più ci sono i circa 28 milioni di Sky come garanzia. Per quanto, riferiscono alcune fonti all’interno del club, le banche abbiano già anticipato una parte. La salvezza prenotata a metà marzo col filotto di punti fra Fiorentina, Cagliari e Inter, deve aver semplificato le procedure. Di sicuro soldi da sperperare non ce ne sono e questo precampionato ha mostrato che la rosa è numericamente eccessiva ma tecnicamente incompleta. Cedere solo non basterà, urgono rinforzi mirati.

E Pioli? Di alzare l’asticella, però, da qualche settimana, dopo il caso Taider, non ne parla più. L’espressione fu più volte utilizzata da Pioli nei giorni successivi al suo rinnovo del contratto, che scadeva nel 2014 e venne invece allungato al 2015 lo scorso fine marzo.

Il caso Taider, si diceva, ha fatto da spartiacque. La necessità di venderlo ha chiarito al tecnico quelle che sono le difficoltà di una proprietà che sin qui non gli ha fatto mancare nulla. Né dal punto di vista economico (lo stipendio di Pioli era, al lordo, di 1.6 lo scorso campionato e sfiorerà l’1,8 questo) né da quello organizzativo.

 

Su tutta questa necessità di soldi del Bologna, piomba la dichiarazione di Alino Diamanti di ieri sera dopo la bella prestazione in Nazionale (secondo articolo di Repubblica).

Una dichiarazione senz’altro inaspettata. “Il futuro è imponderabile, non si sa mai cosa può succedere. Il mercato finisce il 2 settembre”. Parola di Alino Diamanti, perno della squadra di Pioli, che con queste parole – riportate dalla Gazzetta dello Sport – manderà sicuramente in fibrillazione i tifosi rossoblù.

La prospettiva non è sicuramente rosea. Il contratto di Diamanti scade nel 2017, nelle scorse settimane le voci di un interessamento della Juve si sono fatte insistenti, poi tutto pareva rientrato. Nonostante le sue parole, ad oggi, per Alino non ci sarebbero offerte concrete da parte di altri club, mentre resta sul piatto resta il nodo del suo adeguamento contrattuale. 

L’unica certezza, oggi, è che il Bologna ha bisogno di soldi, come si scriveva sopra. A questo punto, tutto può succedere.

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