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RS-STADIO: Donadel sottolinea il legame tra Montréal e Bologna – 09 apr

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Un risultato storico: mai un club canadese era arrivato in finale nella CONCACAF Champions League, e solo una volta (nel 2011) una squadra della Major League Soccer, il massimo campionato nordamericano, era arrivata fino a qui. Un traguardo storico dunque, quello che il Montréal Impact (presieduto da Joey Saputo pure ‘chairman’ del Bologna) ha raggiunto la scorsa notte, quando pur sconfitto per 4 a 2 in casa dei costaricani dell’Alajualense è passato grazie alla regola dei gol in trasferta. Determinante era stata la vittoria al “Saputo Stadium” per 2 a 0 dell’andata. Tra i protagonisti della storica impresa c’è anche un italiano, Marco Donadel, che ha dovuto saltare la gara di ritorno per un problema alla coscia – QUI il resoconto di “1000cuori” della gara – ma che racconta a “Stadio” il suo entusiasmo per l’avventura canadese: “Qui il calcio è molto sentito, non è mica il quarto o il quinto sport, gli stadi sono sempre pieni. Vai a giocare a Dallas, fuori casa, ci sono settantamila persone, stadi belli, città belle.” Una scelta che col senno di poi si è rivelata più che azzeccata: “Ormai il calcio è calcio dappertutto. Se uno fa la differenza nella Mls lo vedete anche lì. Il calcio è globale. Giochi a ritmi alti, in stadi bellissimi. Uno gioca, e se ha le qualità può arrivare. La vedo uguale. In A c’è sempre meno spazio, se le cose non cambiano non vedo questa differenza. Magari tanti giovani non riescono e vanno a giocare nella serie minori. Tra quelle e la MLS come la mettiamo?”

Non ha tutti i torti questo mediano che tra un paio di settimane compirà 32 anni e che ha un passato importante alla Fiorentina ma anche esperienze di A con Lecce, Parma, Sampdoria, Napoli e Verona. E su Joey Saputo, patron dei Montréal Impact e del Bologna, dice: “Lui è molto, molto tifoso. Durante le partite si inalbera. E’ molto focoso come presidente. Non è il classico americano composto. E’ passionale, ama il calcio.” Il calcio e le buone maniere: Donadel racconta di un Saputo indaffarato a preparargli il caffè, nel suo elegante ufficio. Un uomo umile, vero. Che ha creato un legame incredibile e intercontinentale tra Bologna e Montréal, lo ha fatto grazie al calcio: “Qui ci sono dei dirigenti che sono anche nel consiglio di amministrazione del Bologna, è normale essere più o meno un’unica cosa. Anche se qui Saputo ha il controllo totale. C’è una sinergia. Speriamo che in futuro si trasformi in qualcosa di più. Noi potremmo avere bisogno di tante cose, non solo di giocatori, e il Bologna potrebbe avere bisogno di qualcosa che abbiamo noi qui. Tutto, e in maniera trasversale.” E allora forza Bologna e forza Montréal.

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