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Bologna FC

RS – STADIO: Guaraldi, ricordi Fabbretti? Ecco – 16 mag

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16 maggio 1982. Esattamente 32 anni fa oggi, il Bologna retrocedeva per la prima volta nella sua fino ad allora immacolata storia. Un tonfo pesante, che faceva male, e a niente serviva il ‘biscottone’ all’ultima giornata con l’Ascoli già salvo. A niente serviva perché c’era chi il biscotto lo aveva fatto meglio, ma queste sono storie e recriminazioni senza senso.
Il Bologna retrocedeva, allora come oggi, perché era semplicemente scarso. Come accade oggi con Guaraldi, l’allora presidente Fabbretti annunciava urbi et orbi che la B era una disgrazia, ma si sarebbe subito tornati in A. Ad ogni costo. E per riaccendere una piazza delusa annunciava l’ingaggio per la stagione successiva di nientemeno che Gigi Radice. 
Peccato che qualche giorno dopo, all’insaputa del Mister, venda tale Roberto Mancini alla Sampdoria: Radice lo viene a sapere, si arrabbia, salta tutto. Arriva Alfredo Magni, troppo morbido per guidare una squadra sotto shock e addirittura indebolita: salta, al suo posto arriva Paolo Carosi, la musica non cambia. Nel mercato invernale (già, allora era invernale) arriva qualche rinforzo: Russo, Gibellini, Guidolin. Non bastano, anche perché Fabbretti di lì a poco viene arrestato per alcune storie fiscali (!) e Carosi non ci crede più. Arriva Cesarino Cervellati, tenta un salvataggio in extremis e non vi riesce.
La squadra che nei proclami estivi doveva tornare subito in Serie A addirittura retrocede. E’ Serie C, ovviamente per la prima volta nella storia.


Quel Bologna ci mise la bellezza di sette anni per tornare in Serie A. Rimane da vedere se Guaraldi ha studiato la storia. Se rimarrà sappia che il passato a volte si ripete, e alle volte è più prudente passare la mano che credere nei miracoli, che il calcio come tutte le arti regala ma non a chi non ci crede davvero. Ai posteri l’ardua sentenza. 

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