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Sandy Flash Back – Addio guerriero… – 31 Ott

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Voglio ricordarti così, mentre ti avvii col tuo solito sguardo fisso verso il dischetto del rigore, intorno a te tanti giocatori che ti chiedono di sbagliarlo, per non essere tu quello che li condanneresti alla serie B, ma tu, serio e professionale fino in fondo, hai fatto la cosa più normale che avresti potuto fare se il calcio fosse tutto pulito, hai tirato nel modo migliore che potesti e hai segnato il gol del pareggio, condannando la Sampdoria alla serie B!!!

In campo eri un guerriero, obiettivo ben fisso nella testa, facevi sempre il massimo per raggiungerlo, combattevi buttando tutto te stesso ed il cuore oltre all’ostacolo per aiutare la tua squadra a guadagnarsi la vittoria!!! Guerriero in campo, ma gigante buono fuori, nonostante quel tuo aspetto che incuteva sempre un po di timore eri gentilissimo e umilissimo, disponibilissimo con tutti, sempre pronto ad aiutare i tuoi compagni più fragili e a dargli una spalla durante i momenti più bui, eri un leader silenzioso, di quelli che in uno spogliatoio non dovrebbero mai mancare, di quelli che fanno innamorare i tifosi in breve tempo… E fu così anche a Bologna, infatti nonostante la tua carriera sotto le due torri sia durata soltanto 2 anni, in quei 24 mesi sei riuscito ad entrare di diritto nell’Olimpo degli indimenticabili rossoblu, entrando nel cuore di ogni tifoso che non ha mai smesso di rimpiangere il momento in cui te ne andasti… Dall’esordio indimenticabile in Intertoto contro il National Bucarest, condito dal gol di testa su calcio d’angolo, fino alla tua cessione all’Olimpique Marsiglia, passando da quel rigore pesante come un macigno che ci fece vincere 2 a 1 a Torino contro la Juventus in coppa Italia e da quel gol contro lo Slavia Praga, i tifosi bolognesi poterono conoscere un giocatore fantastico, colonna portante di un Bologna indomabile, capace di arrivare alla doppia semifinale di coppa UEFA e coppa Italia, dopo sessanta partite in una sola stagione!!!
Te ne andasti, e lasciasti un vuoto incolmabile, un grande rimpianto che dura ancora oggi, dopo 14 anni, infatti ancora adesso, ogni tanto in curva, si sente qualcuno pronunciar malinconicamente la solita frase “Ah, i tempi in cui c’era Ingesson là in mezzo…”!!!

Finisti la carriera a Lecce, di te si persero un po’ le tracce, com’è normale quando un giocatore appende le scarpette al chiodo, poi nel 2009, quella notizia, la notizia che nessuno vorrebbe mai sapere… Da guerriero come sei sempre stato non ti sei fatto abbattere, hai alzato la testa e hai continuato a lottare, era la partita più importante di tutta la tua vita e non avresti voluto perderla in nessun caso, quasi ti immagino, davanti allo specchio, dopo i risultati dell’analisi, che ti guardi fisso negli occhi e ti dici “Bene stronzo, e ora a noi due, vediamo se riuscirai tu in quello in cui molti non son riusciti a fare, a piegare il guerriero!!!”. Hai combattuto, e hai vinto una prima volta, ma dopo 3 anni eccolo che si ripresenta, pronto a darti un nuovo attacco, ma tu senza spezzarti mai, hai continuato a combattere come solo tu sapevi fare, non ti sei dato per vinto nemmeno stavolta, sei riuscito a batterlo di nuovo, e prendendolo in giro dicendo “Il cancro ha sbagliato corpo, è più piccolo di me!!!” gli hai fatto capire che avrebbe potuto continuare in eterno ad affacciarsi, ma che tu da grande condottiero quale eri, colpo dopo colpo avresti fatto di tutto pur di sconfiggerlo!!!

Ti abbiamo visto allenare, ci siamo commossi vedendoti andare a esultare sotto la curva dei tuoi tifosi in sedia a rotelle, pensavamo che il peggio fosse passato e aspettavamo il tuo ritorno da spettatore al Dall’Ara come avevi promesso in una trasmissione radiofonica, ma tre settimane fa, ecco la notizia che ha raggelato il cuore a tutti i tifosi rossoblu e ai tuoi sostenitori: purtroppo a causa della ricaduta della malattia eri costretto a dimetterti da allenatore per poterti curare…
Era la terza volta, lo stronzo tornava fuori per la terza volta, ma questa volta in modo ancora più aggressivo, tu da guerriero immagino avrai provato a lottare, ma purtroppo stavolta non c’è stato niente da fare, purtroppo sei stato messo all’angolo e sconfitto…
Te ne sei andato, te ne sei andato lasciando un grande vuoto, te ne sei andato lottando, e chi lotta, si sa, non se ne va mai via totalmente, se ne va il fisico, ma lo spirito e il ricordo vivranno per sempre dentro a tutte le persone che ti hanno amato…
Te ne sei andato, te ne sei andato forse inconsapevole dell’insegnamento che hai dato a tutti noi, te ne sei andato insegnandoci che bisogna sempre lottare, che la vita ti butterà addosso di tutto, ma che dopo un attimo di scoramento, bisogna sempre aver la forza di rialzar la testa e iniziar a combattere, perchè niente è talmente forte da non esser sconfitto, le delusioni, i dolori, i brutti ricordi passano sempre, bisogna solo aver la forza di andare avanti senza farsi abbattere, bisogna aver fiducia in se stessi e nella propria forza, perchè la vita è la cosa più bella che ci sia stata donata, e bisogna preservarla, proteggerla, e non cadere nello sconforto se un giorno scopri che la tua ragazza ti tradiva con tuo cugino oppure se ti svegli pieno di croste di psoriasi su tutto il corpo, tu hai dovuto lottare con un episodio molto più brutto, e ci hai insegnato che bisogna vivere, lottare e credere in noi stessi, per far in modo che niente e nessuno possa metterci al tappeto!!!!
Ciao gigante buono, ciao Klass, ci mancherai, sentir dire in curva “Ah, i tempi in cui c’era Ingesson là in mezzo…”non avrà più lo stesso sapore d’ora in poi, e grazie per tutto quello che ci hai insegnato, lo terremo bene a mente davanti alle difficoltà!!!!
E ora voglio immaginarti così, mentre ti metti le scarpette per l’ennesima volta, litighi con Giacomino per chi dovrà indossare la maglia numero 8, poi raggiungi Nicoló, Giuliano ed Eneas, e sotto gli occhi di Lucio giocate l’ennesima partita, con Gino che saluta la vostra entrata urlando “Onorevole Giacomino, salute!!!” e altri tifosi che sciolgono uno striscione con scritto “Socmel che Klass!!!!”, pronto a segnare l’ennesimo rigore senza farti impietosir dagli avversari che ti supplicano di sbagliarlo…


 

 

 

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