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Sandy Flash Back – Io stavolta non scrivo niente…. – 5 Dic

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Dovete sapere che, il giorno in cui mi incontrai con il capo del sito per discutere della possibilità di una mia collaborazione con 1000 cuori rossoblù, tra le tante cose che ci siam detti una di quelle che mi premeva più far sapere era la mia intenzione di non scrivere niente prima di Bologna-Juventus, e così farò, io stavolta non scrivo niente, perchè questa rubrica è fatta per far tornare alla mente i ricordi, belli o brutti che siano, che ti facciano uscire un sorriso o che ti mettano un po’ di tristezza e malinconia, non per far tornare a galla arrabbiature e far marcire il fegato ripensando ad episodi spregevoli. E se scrivessi qualcosa su questa partita sarebbe proprio questo quello che otterrei, perchè di Bologna-Juventus felici negli ultimi anni se ne ricordano davvero pochi. L’unico veramente felice risale a ben 15 stagioni fa, 3 a 0 per noi, Paramatti Signori Fontolan, ma tutti abbiamo ancora in mente le immagini di quella partita, quindi io non servirei a niente. Da li in poi, questa partita rappresenta uno dei punti più brutti per ogni stagione rossoblu, errori arbitrali, gesti spregevoli, tutti episodi che sarebbe meglio non ricordare. Ed è per questo che non voglio scrivere, non voglio scrivere ricordando Guidolin che urla a tutto lo stadio “Città di m….”facendo nascere anche un coro per i tifosi del Modena, non voglio ricordare che quella partita in cui ci trovavamo in vantaggio 2 a 0 a cinque minuti dalla fine, e che al novantesimo il risultato fu 2 a 2, e non voglio ricordare Bettega che in tribuna fa il gesto delle orecchie per prendere in giro noi bolognesi.

Non voglio ricordare di Del Piero che stoppa in bagher pallavolistico e lancia Candreva che butta la palla in rete ed esulta mettendosi il dito davanti al naso come a zittire tutti i tifosi rossoblu. E datemi un buon motivo per dovermi ricordare dei due rigori non dati a Cipriani, di quando il Cippo solo davanti a Buffon venne fermato dall’arbitro per un fallo di Thuram su Cannavaro, o della punizione a favore dei bianconeri per fallo di Ibrahimovic su Capuano, punizione che si trasformó poi nel gol dell’uno a zero finale. Non voglio ricordarmi di Moggi e della nostra retrocessione decisa a tavolino per salvare i suoi amici. Non voglio nemmeno ricordarmi del rigore assegnato alla vecchia signora per l’ottimo tuffo “Cagnotto style” di Krasic. Ma sopratutto non voglio ricordarmi del rigore non dato a Marazzina per fallo di Buffon, nè di Zalayeta che stoppa la palla di mano, calcia in porta, colpisce la traversa, la palla rimbalza fuori, e l’arbitro convalida il gol, proprio nell’anno post calciopoli…e pensare che qualche juventino aveva anche il coraggio di dire che era buono quel gol….

E poi datemi un buon motivo per cui dovrei innervosirmi ricordando Conte  che dopo averci dato degli incivili a noi bolognesi, a cinque minuti dalla fine, esulta come avesse vinto un mondiale, prendendo in giro tutti i tifosi rossoblu. Ci sarebbe poi da ricordarsi anche di quando, senza colpe di arbitri o dirigenti, decidiamo di farci del male da soli prima di quella partita, con Ulivieri che decide di lasciare in panchina Baggio, il codino che non apprezza quella decisione e decide che lui quella domenica andrà a caccia, dando il via a una settimana di polemiche, finire solo con l’uscita dei due in macchina assieme da Casteldebole.

E poi non voglio parlare della vergogna vera di quelle partite, di quelle persone residenti a Bologna, che durante quei novanta minuti sputano letteralmente sulla città in cui vivono saltando e cantando cori contro di lei e dei veri bolognesi, le persone che li ospitano, e con cui magari il giorno dopo si trovano al bar per bere una birra o fare due chiacchiere, questa è la cosa che mi fa più innervosire, il motivo per cui tutti gli anni mi ripeto che per Bologna-Juventus non andró allo stadio, perchè non voglio vedere uno spettacolo così deprimente… ma poi il richiamo dei miei colori, della mia squadra, della mia città, si fa tropo grande, e come ogni anno mi rimangio le parole e vado comunque al Dall’Ara.

Ma d’altronde anche adesso ho fatto così, dicevo che non volevo scrivere, che non volevo ricordare nè farvi ricordare, e invece mi son rimangiato tutto come al solito…. Mi sento proprio come quell’allenatore, che ogni anno piange dicendo che il calcio italiano non gli piace, non fa per lui, che l’anno successivo se ne andrà ad allenare all’estero, salvo poi rimanere sempre sulla stessa panchina anche l’anno successivo, con le sceneggiate durante le interviste fingendo di esser rimasto senza voce e tutti i suoi sorrisini…

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