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Sandy Flash Back – Ma si dai, facciamoci del male… – 23 nov

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In ogni campionato, una squadra, ha sempre a disposizione alcune partite chiave, le partite della svolta, quelle partite che, se vinte, possono farti guardare al proseguo del campionato in modo diverso… Esistono vittorie che possono cambiare i tuoi obiettivi stagionali in corsa, da una salvezza tranquilla possono farti sperare in una qualificazione europea, vittorie che, se portate a casa, possono mettere tra te e le squadre inseguitrici un cospicuo numero di punti che suonano già, a campionato ancora in corso, come una condanna per chi sta dietro e ti fanno vivere le partite successive con una buona dose di tranquillità. Esistono sempre, per ogni squadra, partite di questo genere, ma se c’è una cosa che ho imparato in quasi vent’anni di amore per il Bologna è che la squadra rossoblù non coglie mai l’occasione buona, queste partite le stecca sempre!!! 
Perchè vivere un finale di stagione tranquillo, giochicchiando, quando si può far rimanere in ansia i propri tifosi fino all’ultimo secondo?! Quante partite della svolta, in tutti questi anni, ho visto sbagliare ai rossoblù, partite sulla carta considerate facili ma che ci si riesce a complicare fino a perderle, oppure partite dove vai in vantaggio, giocando bene e meritatamente, ma che poi si decide di rovinare chiudendosi dietro e smettendo di giocare, è successo molte volte al Dall’Ara di assistere a partite così, ma uno dei più grandi esempi rimane un Bologna Atalanta di qualche anno fa…
Era il 20 gennaio 2010 e, allo stadio Dall’Ara, il Bologna affrontava l’Atalanta nel recupero della diciassettesima giornata rinviata a causa neve. I nerazzurri si presentavano a Bologna da penultimi in classifica e con tre punti in meno rispetto alla squadra di casa con l’obiettivo di vincere per risucchiare i felsinei nei bassifondi della serie A, mentre i rossoblù, dal canto loro, avevano una gustosissima occasione per allontanarsi ancora di più dalla zona retrocessione e dare una bella spallata alla squadra più pericolosa tra le ultime tre in classifica. 
La partita inizia lenta, le due squadre han troppa paura di farsi male e nessuna rischia più del dovuto. È Di Vaio, poco dopo un quarto d’ora, ad accendere la partita, con un tiro fuori di poco dopo una sgroppata sulla sinistra, ed è ancora lui, al diciannovesimo minuto, a cambiare il risultato ed a portar in vantaggio il Bologna con una perfetta punizione dal limite sulla quale Coppola nulla può. La reazione dell’Atalanta si limita a un tiro da fuori di Tiribocchi parato facilmente da Viviano, ed al trentatreesimo minuto il Bologna raddoppia. Zalayeta arriva palla al piede al limite dell’area dopo aver resistito alle cariche dei centrocampisti e dei difensori avversari e con un pallonetto serve perfettamente Di Vaio che, con uno stupendo destro al volo, segna la sua personale doppietta. In questo momento, in classifica, i rossoblu si trovavano avanti sei punti sull’Atalanta, l’unica delle ultime tre che dava segni di ripresa, e potevano guardare con un po’ più di tranquillità le partite successive, ma si sa, se c’è una cosa che non piace al Bologna è la tranquillità, da sempre preferisce far vivere i suoi tifosi preoccupati per il futuro, e da sempre trova ogni modo per peggiorare le cose e farsi del male. Sarebbe bastato resistere dieci minuti alla sfuriata bergamasca, chiudere il primo tempo sul due a zero e giocar un secondo tempo di contenimento per poi ripartire in contropiede alla prima occasione e la partita sarebbe scivolata via liscia…
Sarebbe bastato…
Ma purtroppo non andò così, tre minuti dopo i nerazzurri accorciarono con l’ex Manfredini, che segnò di testa su calcio d’angolo, e il secondo tempo fu un vero e proprio calvario!!!
L’Atalanta partì fortissimo, il Bologna crollò e al sessantesimo Chevanton, con un fantastico tiro da fuori pareggiò. Da questo momento in poi ci fu solo una squadra in campo, i rossoblù sbagliarono tutto il possibile, Moras, costretto a giocar centrocampista centrale al posto di un infortunato Guana, riuscì a far peggio di Daino quando fu costretto da Ulivieri a giocar in quel ruolo a Genova e la partita si trasformò in un assedio, addirittura Garics, all’epoca giocatore atalantino, rischiò di segnare!!! Miracolosamente il novantesimo arrivò e la partita finì in pareggio. La situazione in classifica rimase la stessa, e i virtuali sei punti di vantaggio, con una prospettiva di campionato un po’ più tranquillo, svanirono nel nulla, lasciando il Bologna a lottare per la salvezza fino alla terzultima giornata proprio contro i nerazzurri. Le cose in quella partita si erano messe nel migliore dei modi, sei punti di vantaggio sulla inseguitrice più pericolosa ti avrebbero potuto far guardare al futuro, nonostante mancasse ancora metà campionato, con molta più tranquillità e ti avrebbero fatto giocare molto più sereno, senza il bisogno impellente di fare punti ma, come al solito, il Bologna sbagliò la partita della svolta e dovette aspettare la partita di ritorno contro la squadra bergamasca per tirare un sospiro di sollievo brindando alla propria salvezza.
Poteva andare tutto nel verso giusto, poteva essere tutto più tranquillo, ma perchè far vivere un campionato senza patemi e senza il rischio infarto ai propri tifosi?! Ma si dai, facciamoci del male, l’autolesionismo a volte piace, no?!

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