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Bologna

Sandy Flash Back – Se tornerai…… – 8 Ott

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Se tornerai…

Quante volte ho ascoltato la canzone di Max Pezzali “Se tornerai”, canzone che parla di un suo amico morto e nella quale si augura un suo ritorno pur sapendo che è impossibile, e a quante persone diverse ho pensato ascoltandola, perchè, nonostante l’argomento che tratta, quel ritornello si può cucire addosso a tante persone, amori finiti, amicizie finite, persone che hai ammirato o che ti son sempre state di esempio… In questo periodo, così di alti e bassi per noi rossoblù, con troppi caos societari, ascoltandola non riesco a pensare ad altra persona che a lui, al buon Giuseppe Gazzoni Frascara, il presidente del mio primo Bologna, quello che si dice sia secondo solo a Dall’Ara, ma il miglior presidente che abbia mai visto secondo me, perchè ai tempi di Dall’Ara, come dire, non ero neanche in cantiere da parte dei miei genitori.
Era l’estate del 1993, il Bologna era sull’orlo del fallimento dopo i casini del duo Gnudi-Gruppioni e dei Casilliani, e in un aula del tribunale Gazzoni decise di salvare il salvabile, il Bologna e la categoria, la C1, diventando il maggior azionista della cordata che comprò i rossoblu. Venne subito celebrato dai tifosi, che in festa gli legarono una sciarpa attorno al collo, gesto che lasciò Gazzoni perplesso, si dice che si girò verso il suo socio  Bandiera e gli disse “Mi sembra d’essere in una gabbia di matti”. Questo era il primo Gazzoni, un uomo un po’ sulle sue, che non capiva le gesta di questi fedeli perchè col calcio non aveva mai avuto niente a che fare, veniva da altri mondi e del calcio non si era mai interessato, al contrario di suo nonno che aveva fatto parte della dirigenza rossoblu parecchi anni prima, ma con un trascorso nel basket, perché per un breve periodo, appena trentenne, diventò presidente della Virtus.
Non capiva molto di calcio, e, al contrario di altri dirigenti, non ne faceva mistero e proprio per questo cercò di mettersi a fianco da subito persone che potessero sopperire a queste sue lacune, e senza mai aver paura che loro potessero eclissarlo e fargli perdere popolarità.
Il suo obiettivo primario era riportare il Bologna nel posto che si meritava, nella serie A, persa due stagioni prima con la seconda clamorosa retrocessione nella storia rossoblu. Il primo tentativo fu uno sparo a salve, iniziato il campionato con Pecci come direttore sportivo e Zaccheroni allenatore; un brutto inizio, squadra che non ingranava, e allora primo cambio della sua gestione, con Reja allenatore e Pecci che rassegnó le sue dimissioni. A fine stagione promozione evitata solo a causa di due pessimi arbitraggi nelle finali play-off e nuovo cambio, in panchina ecco arrivare Renzo Ulivieri e come direttore sportivo il mediano tanto amato da Ligabue, il campione del mondo Gabriele Oriali. I risultati per Gazzoni arrivarono finalmente, doppia promozione dalla C1 alla A, negli anni dell’unica sconfitta a Prato in campionato, del cappotto di Ulivieri, del torneo dei bar, e del gol di Bresciani al novantaquattresimo minuto!!!!! Sempre in quegli anni, in un Mantova-Bologna, Gazzoni si innamoró di un giocatore e lo volle subito nella sua squadra… Mai intuizione fu più felice: infatti quel calciatore era Carlo Nervo, scoperta di Gazzoni, e una delle più grandi bandiere rossoblù degli ultimi anni!!!! Dopo un settimo posto al primo campionato, e un ottavo al secondo, nuovo cambio con Mazzone allenatore e Cinquini direttore sportivo, e questo fu il migliore anno del Bologna targato Gazzoni, il vero capolavoro…. Iniziato a luglio con l’intertoto e finito con lo spareggio UEFA contro l’Inter, sessanta partite, semifinale di coppa italia persa per un rigore non dato appena prima dell’inizio dei supplementari, e semifinale UEFA persa per un rigore inventato dall’arbitro per un tuffo in area di Maurice appena prima del novantesimo…. Il miglior Bologna che io abbia mai visto!!! Secondo me anche meglio di quello targato Guidolin, che tre campionati dopo ci fece sfiorare la champions league con 52 punti in classifica, miglior punteggio del Bologna negli ultimi anni. Ma purtroppo da quella delusione dell’Europa persa all’ultima giornata Gazzoni non si riprese più, i soldi che prima non aveva problemi a tirar fuori iniziarono ad esser sempre meno, i campioni acquistati prima si trasformarono in parametri zero, prestiti o giocatori a fine carriera poi, e nel 2004/05 arrivó il macigno per Gazzoni, quella retrocessione causata da calciopoli dopo un campionato comunque dignitoso, vissuto accarezzando il sogno UEFA fino a primavera, con 42 punti finali e la quarta miglior difesa del campionato, una retrocessione arrivata dopo lo sciagurato retropassaggio di Giunti contro il Chievo (che andò poi al Chievo l’anno successivo), lo spareggio contro il Parma e Legrottaglie che dopo l’autogol del 2 a 0 si sistema il cerchietto tra i capelli. Gazzoni dopo tutto questo non c’è la fa più, i soldi son quasi finiti e decide di vendere al sergente di ferro Alfredo Cazzola, ma questa è un altra storia….
Giuseppe Gazzoni Frascara, entrato nel calcio in punta di piedi e senza saperne niente, per puro spirito civico (come disse lui) e non per passione o per business, che poco a poco si innamoró del Bologna e del calcio, che sperperó miliardi su miliardi, che portó a Bologna giocatori come Kolivanov, Andersson, Paramatti, Antonioli, Nervo, Binotto, Marocchi, Castellini, Cruz, che portó a Bologna Beppe Signori, e che ci fece vivere un’esperienza unica e non da tutti, veder giocar il miglior giocatore italiano di tutti i tempi nel proprio stadio per una stagione, Roberto Baggio, che per lui si scornó più di una volta col suo allenatore Renzo Ulivieri e che quando lo perse decise di cacciare anche lui, perchè con tutte le sue lamentele lo aveva stufato, e perchè lo riteneva una delle cause dell’addio del campione, che quando decise di esonerare Buso per Guidolin, si rinchiuse con lui in un’auto nelle campagne della periferia di Bologna “come due pederasti o come una coppia in camporella. Guarda un po’ cosa ti fa fare il calcio” come disse lui.
Giuseppe Gazzoni Frascara, uscito dal calcio tra gli insulti e le contestazioni della città, umiliato da una retrocessione non meritata, e colpito dal sistema calcio per le sue continue denunce al doping amministrativo.
Giuseppe Gazzoni Frascara, riabilitato agli occhi di tutti dopo lo scoppio dello scandalo calciopoli, che dimostrò che quella retrocessione non ci sarebbe mai dovuta essere se fosse stato un campionato normale!!!!
Se è vero che le cose belle si riconoscono solo quando si perdono, io abbasso il capo e ti chiedo scusa, scusami Gazzoni, scusami se tra quelli che ti contestavano e ti insultavano c’ero anch’io, ero piccolo, non capivo ancora molto del calcio e seguivo ancora troppo la massa, a ripensarci ora a quello che urlavo, con tutto quello che stiamo passando, mi viene il mal di pancia. E grazie presidente, miglior presidente che io abbia mai visto dal vivo, per i campionati che c’hai fatto vivere, per i campioni che c’hai fatto godere e per i sogni che c’hai fatto coltivare, ed è proprio nei momenti in cui ripenso a quegli anni che la mia bocca si apre e inizia a canticchiare il mio sogno impossibile….
“Se tornerai
magari poi
noi riconquisteremo tutto
come tanti anni fa
quando per noi”
e qui però la cambio la canzone
“Forse salvarci era più facile!!!!”

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