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Bologna

Stadio – Sliding Doors per Kasius e Sosa

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Bologna Fc 1909


Quando uscì il film nel 1998 con Gwyneth Paltrow, Sliding doors (il titolo) divenne una locuzione che stava a significare un concetto astratto e figurativo, per indicare un momento topico di un evento o di una storia che può cambiarne imprevedibilmente la piega. Questo evento, per Denso Kasius e Joaquin Sosa, entrambi 2002, nasce sotto forma della volontà di Thiago Motta, che in questi due mesi scarsi (nonostante l’infortunio di Denso), li ha valutati entrambi e ha compiuto delle scelte, che potrebbero cambiare l’eventuale permanenza di entrambi i giocatori a Casteldebole.

Per Kasius è prevista un’uscita, verso una squadra che gli permetta di giocare e crescere, cosa che attualmente non sembrerebbe poter avvenire in rossoblù. L’esterno destro, valutato troppo offensivo da Motta, deve migliorare nella fase difensiva e lo può fare solo giocando, non rimanendo in panchina.
Sosa ha dato un’impressione differente all’allenatore rossoblù: solido, roccioso, di talento anche se ancora grezzo (ma la giovane età è una parziale giustificazione), con una sicurezza che, pur se migliorabile, è la base di partenza per il mister italobrasiliano. Sosa durante gli allenamenti non si risparmia mai, da il 100% e se una cosa non riesce a farla, prova e riprova fino a che non gli viene perfettamente, anche con la palla al piede.
Insomma quello che a Bologna chiameremmo un “preciso”, uno che ricerca la perfezione, perchè sa che dall’impegno e la determinazione si può crescere professionalmente.
E la partita con la Juventus, finita poi col 3 a 0 per i padroni di casa, ne è stata la riprova: uno dei migliori nonostante l’evidente differenza di qualità delle due squadre.
 
E quindi se Sosa è destinato a rimanere, aumentando il suo minutaggio in difesa,per scelta del suo allenatore, Kasius dovrebbe partire a gennaio (l’Eintracht di Francoforte ne avrebbe chiesto notizie), andando in prestito per giocare. Perchè per entrambi la Serie A potrebbe non essere un campionato complicato, ma occorre crescere e solo giocando è possibile.
 
(Giorgio Bureddu – Stadio)

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