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Verso Fiorentina-Bologna, Alberto Polverosi: «La Viola si è fermata da tre partite. Italiano e Motta due modi di allenare diversi»

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Fonte immagine: ACF Fiorentina

Domani è il giorno di Fiorentina-Bologna, il Derby dell’Appennino. La formazione viola è in un momento negativo e arriva tre ko consecutivi in Serie A. Per analizzare il momento della squadra toscana, abbiamo intervistato il giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, Alberto Polverosi.

L’intervista

Buongiorno Alberto, comincio da una domanda, che squadra è la Fiorentina 2023/24?

«La Fiorentina è la tipica squadra di questo campionato: piena di contraddizioni. Fino a tre partite fa aveva il quarto attacco dei primi 5 campionati d’Europa nell’anno solare 2023, più della Fiorentina avevano segnato solamente Real , City e Bayern. Pur avendo difficoltà a fare segnare i centravanti, prima Cabral e Jovic ora Nzola e Beltran, segnava tantissimo con Gonzalez, con Bonaventura, coi centrocampisti e aveva un gioco armonioso. Da tre partite questa squadra si è fermata».

Che momento stanno attraversando i Viola?

«Ha perso l’ultima con la Juve in casa, con la Lazio, e prima ancora con l’Empoli in casa. E arrivava da quella che/era la partita più bella dei due anni e mezzo di Italiano: il 3-1 a Napoli. Si sentiva forte, era in zona Champions. Poi è arrivato l’Empoli e ha vinto strameritando. Con la Lazio ha perso per l’errore di un singolo. Con la Juventus ha sbagliato, secondo me, tanto Italiano. Il copione della partita era chiaro a tutti: la Fiorentina tiene palla, la Juventus riparte in contropiede. La Fiorentina ha tirato 24 volte e ha avuto il 73% del possesso, ma nel secondo tempo non ha mai avuto una vera occasione perché ha sbagliato il modo di attaccare. Italiano aveva preparato la partita con Mandragora su Rabiot, ma dopo pochi minuti Allegri ha invertito Rabiot con Miretti e la Juve da una ripartenza del francese ha fatto gol. Italiano ha impiegato un po’ a scambiare due nuovo i suoi centrocampisti, e lo ha fatto dopo il gol della Juve».

Si può dire che la lettura all’interno della partita sia il suo unico difetto in questi due anni alla guida della Fiorentina.

«Italiano, a me piace tantissimo, ma è un grande allenatore a preparare la sua squadra durante la settimana, è uno dei migliori in questo. Durante la partita pecca  nelle letture. Il suo lavoro, in questi due anni, con la Fiorentina è stato grandissimo: ha portato la squadra dove, secondo me, non poteva arrivare. L’anno scorso la Fiorentina ha giocato 60 partite, 2 finali, certo perse ma contro l’Inter finalista della Champions League e l’altra contro il West Han, una squadra molto più ricca».

Nonostante abbia cambiato entrambi i centravanti, la Fiorentina continua ad aver un problema con i gol dei centravanti.

«La Fiorentina anche contro il Cukaricki ha faticato a segnare, dopo il gol su rigore di Nzola ha avuto una sola occasione. Nzola e Beltran faticano a segnare. E ci sono problemi sugli esterni perché Gonzalez è l’unico che rende: Sottil è in involuzione, Ikoné è un giocatore strano perché non sai mai cosa farà, Brekalo è troppo timido e resta Kouamé che ha bisogno di spazio per andare in contropiede. Il problema del centravanti è un problema che riguarda il centravanti, ma anche il gioco. Se escludiamo la mezza stagione di Vlahovic con Italiano, il centravanti viene utilizzato per fare giocare la squadra. Beltran va atteso l’anno prossimo perché arriva dal calcio argentino ed ha un fisico “fragile”, Nzola sta soffrendo il salto di categoria dal Picco al Franchi lo sta patendo tanto e finora ha segnato un solo gol in campionato».

Domenica si sfidano due tra i migliori allenatori emergenti della Serie A. Che partita sarà?

«Domenica, Italiano sfida un allenatore molto diverso da lui. Prima abbiamo parlato di Fiorentina-Juve, ecco Thiago Motta è un allenatore che sta a metà tra Italiano e Allegri. Quando il Bologna ha la palla gioca e ti diverte. Il Bologna però sa anche difendere bene, ordinato. La Fiorentina difende sempre altissima, aggressiva. Sono due modi di allenare differenti. Thiago prepara bene e vede bene la partita, poi ovviamente sbaglia come tutti. Italiano, invece, prepara un piano partita e da lì non si sfugge. Motta sintetizza tutto l’arco parlamentare degli allenatori. È destinato ad una grande carriera. Non so che partita potrà venire fuori. La Fiorentina se perde anche questa comincia a scivolare in una brutta situazione. Dopo la sosta ha il Milan a San Siro e la situazione rischia di farsi molto difficile. Bisogna comunque tenere in conto che la Fiorentina rispetto ad un anno fa ha ancora comunque 7 punti in più, avendo cominciato molto meglio».

Grazie Alberto, alla prossima!

«Alla prossima!».

 

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