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Verso Lecce-Bologna, Amato (calciolecce.it): «Il Lecce sta facendo bene, nonostante non vinca da tempo. Domani penso giocherà come contro Roma e Milan»

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Fonte immagine: US Lecce / Anza e Marco Lenzi


Domani alle 12:30, il Bologna sfida il Lecce per il 15º turno di campionato. Al Via del Mare va in scena la sfida che ha chiuso la stagione 22/23. Quella partita, con un Lecce già salvo, aveva chiuso l’esperienza di Marco Baroni sulla panchina giallorossa. Così questa stagione il Lecce è ripartito da un nuovo progetto, guidato da Roberto D’Aversa.

Dell’avvio di stagione di D’Aversa alla guida dei salentini, abbiamo parlato con Alessio Amato, giornalista di calciolecce.it.

L’intervista in vista di Bologna-Lecce

Ciao Alessio, il Lecce ha cominciato alla grande questa stagione, portando a casa vittorie importanti. Ultimamente però le cose non vanno bene e la vittoria manca da due mesi. Che momento è per i giallorossi?

«Ciao Stefano, il Lecce sta portando avanti questo campionato con l’identità che gli ha dato D’Aversa. Il tecnico è stato bravo a forgiare velocemente la squadra. Il Lecce ha raggiunto ottimi risultati a inizio stagione, con merito. I fatti dicono che le prestazioni, nonostante la vittoria manchi da due mesi, sono rimaste sempre dello stesso livello. È il calendario che non ha aiutato con 6 gare in cui hai affrontato Juve, Napoli, Roma, Milan e un paio di gare sfortunate e raggiungi rapidamente due mesi senza vittorie».

Nelle ultime le prestazioni avrebbero meritato un risultato migliore.

«Nelle ultime uscite, con l’Udinese avrebbe forse meritato qualcosa di più, e col Verona si è trovato due volte avanti, e all’intervallo si è trovato 1-1 dopo aver meritato anche il 2-0, a causa di un gol regalato dal giovane Dorgu. Dispiace che in questo periodo non sia arrivata una vittoria, ma non si è perso il canovaccio della stagione. È chiaro che la classifica iniziale era incredibile, ed era impensabile mantenere quel ritmo».

Nella scorsa stagione il Lecce ha vinto lo Scudetto Primavera con una squadra di soli stranieri, tra tante polemiche. Oggi però ne vediamo i frutti anche in prima squadra, c’era la consapevolezza che alcuni di loro potessero essere d’aiuto fin da quest’anno?

«Faccio due premesse. La prima è che lo Scudetto Primavera nonostante gli stranieri rimane un risultato straordinario per una provinciale. La Primavera è comunque finalizzata a rinforzare la prima squadra. Nelle condizioni del Lecce era impossibile prendere degli italiani perché costano troppo. Il Lecce non aveva scelta, i giocatori bravi dei vivai italiani costano e questo rende impossibile costruire una primavera “proficua” in altro modo. La seconda premessa è che vincere lo scudetto primavera non significa portare giocatori in prima squadra perché tra Primavera e professionisti c’è troppo differenza. C’era sicuramente la consapevolezza che per esempio Dorgu, ora titolare a sinistra “a metà con Gallo”, potesse fare parte della prima squadra. Poi ci sono poi il centravanti Brunete, subentrato con la Lazio partecipando al gol vittoria, Corfitzen esterno offensivo che ha giocato col Lecce e infine Berisha che ha già giocato titolare in Coppa Italia. C’era l’idea che 3 o 4 elementi facessero parte poi della prima squadra, ma è chiaro che era impossibile avere 3/4 titolari».

Tornando alla prima squadra, a inizio stagione vedendo le prestazioni dei nuovi si sono sprecati i complimenti per Corvino. Ora però sembrano aver “accusato” il contraccolpo dell’approdo in Serie A?

«Premesso che il Lecce si è assicurato tre titolari dello scorso anno come Falcone, Pongracic e Oudin a titolo definitivo. Calciatori che forse sono di livello superiore al Lecce. Questo ha convogliato buona parte del budget su queste conferme. Per il resto sono arrivati giocatori molto interessanti come Ramadani, che sta facendo molto bene. C’è poi Krstovic che ora sta vivendo una fase più difficile, ma sarebbe ingeneroso dargli addosso. Gli avversari cominciano a conoscerlo e lui ha cominciato prestissimo la stagione. Ci sta che oggi Piccoli, avendo un percorso e un’esperienza diversa sia davanti. Almqvist invece è sempre stato questo, ha fatto sempre bene e purtroppo si è infortunato dopo il gol alla Roma. Per Rafia è normale che ci siano degli alti e bassi perché arriva dalla Serie C. Infine, c’è Kaba che è quasi sempre titolare, ma ora è infortunato. Ripensando all’estate, chiedere più di così sarebbe stato ingeneroso per i ragazzi e per Corvino».

Passando alla stretta attualità, che Lecce ti aspetti domani?

«Mi aspetto un Lecce più simile a quello che è stato con Roma e Milan che a quello visto col Verona. Ha consapevolezza di essere di fronte ad una squadra che con merito occupa il quinto posto. Questo porterà i giallorossi a stare attenti e a cercare di non lasciare spazi in contropiede. Il Lecce comunque non si snaturerà e cercherà di costruire occasioni con intelligenza ed equilibrio. Anche perché il Lecce è stato in grado di palleggiare in faccia alla Roma per 70 minuti e ha avuto tante occasioni soprattutto nel secondo tempo col Milan dove avrebbe meritato di segnare più di due gol. Non giocherà sicuramente con timore».

E per quanto riguarda la formazione?

«La formazione si porta dietro qualche incognita come Almqvist. Ovviamente Falcone sarà in porta; in difesa ci saranno Gendrey a destra, Pongracic e Baschirotto al centro, a sinistra dovrebbe rivedersi Gallo. A centrocampo, davanti alla difesa, tornerà dalla squalifica Ramadani, affiancato da Gonzalez favorito a destra su Blin, e a sinistra ballottaggio Oudin-Rafia col primo favorito. In attacco l’unico certo del posto dovrebbe essere Banda, a destra dovrebbe rivedersi Strefezza dal primo minuto, in avanti ballottaggio tra Piccoli e Krstovic. L’ex Sansone pronto a subentrare».

Grazie Alessio, alla prossima!

«Grazie Stefano, a presto!».

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