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Calcio

100 storie del Football dei pionieri: 79-Pasteur, 78-Luigi Amedeo di Savoia, 77-Ottaway

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79 – Edoardo PASTEUR
Di famiglia svizzera imparentata con il batteriologo Louis Pasteur, compì i suoi studi in Svizzera per poi tornare a Genova, dove fu tra i primi campioni del calcio italiano e socio fondatore del Genoa. Con la maglia del “Grifone” vinse ben 6 campionati su 7 disputati tutti da titolare inamovibile al centro della difesa, che guidava con classe ed eleganza. In seguito fu dirigente del club e poi federale, arbitro, allenatore nella commissione italiana e giornalista sportivo. Dei 9 Scudetti conquistati dal Genoa ha messo la firma su 6 e mezzo: fu infatti lui a difendere il club nel processo per l’accusa di professionismo seguito dallo scandalo relativo al trasferimento di Sardi e Santamaria, mitigando la sentenza sfavorevole grazie al buon nome di cui godeva nell’ambito sportivo italiano.

 

78 – LUIGI AMEDEO Giuseppe Maria Ferdinando Francesco DI SAVOIA
Nel 1889 l’avventuroso futuro Duca degli Abruzzi fonda la Nobili Torino, la seconda squadra più antica d’Italia, nata in contrapposizione al Torino Cricket & Football Club fondato da Edoardo Bosio. Luigi Amedeo ha conosciuto il football in America, dove è giunto giovanissimo dopo essersi arruolato come guardiamarina sulla Amerigo Vespucci. È lui a far forgiare a sue spese la coppa che va a chi vince il campionato, ed è tra i maggiori promotori del calcio in Italia nonostante spesso sia lontano dal Paese per inseguire avventure: in vita si distinguerà come alpinista ed esploratore, raggiungendo Africa e Polo Nord e raggiungendo numerose cime quando l’alpinismo è ancora nella sua prima fase. Si ritira in Somalia, dove vive fino alla morte lontano da quella che lui definisce “l’ipocrisia degli uomini civilizzati”. Dal calcio si è allontanato qualche anno prima, quando il suo spirito cavalleresco è stato ferito dai fischi che il pubblico riserva ai giocatori avversari per impedire ai più emotivi di esprimersi al meglio. Uomo di altri tempi e con altissimi valori, a lui il calcio italiano deve molto.

 

77 – Cuthbert OTTAWAY
Sportivo vero e completo, figlio del sindaco di Dover, ottiene una borsa di studio al College Brasenose di Oxford, dove si distingue per la brillantezza negli studi e per eccellere negli sport: rappresenta la sua Università a calcio, cricket, raquets, atletica leggera e pallacorda, un record tutt’ora imbattuto. Si dedica al calcio con profitto, diventando giovanissimo un attaccante rispettato, dal dribbling portentoso e mostrando doti di leadership tali che è lui il capitano dell’Inghilterra nella prima partita tra Nazionali di tutti i tempi: è il 1872, Ottaway ha 22 anni, e due anni dopo vince la Coppa d’Inghilterra con l’Oxford University. Giocherà anche per Old Etonians e Crystal Palace, prima che un brutto infortunio lo costringa al ritiro ancora giovane. Si dedica al cricket, si sposa con un amore di gioventù, conosciuto a 13 anni durante una tournée di cricket, ma pochi mesi dopo improvvisamente ha un malore durante una serata di ballo. Il fisico eccezionale si rivela improvvisamente fragile: muore ad appena 27 anni, forse per le conseguenze della tubercolosi.

Foto: loschiaffo.org (Pasteur), sullacrestadellonda.it (Duca degli Abruzzi), wikimedia.org (Ottaway)

Puntate precedenti:

– 100 (Morley), 99 (Gardner), 98 (Duarte)
– 97 (Thorpe), 96 (Ramsay), 95 (Doig) 
– 94 (Delaunay), 93 (McCrum), 92 (Brodie)
– 91 (Koch), 90 (Poole), 89 (Hutton)
– 88 (Hanot), 87 (Hermanos Céspedes), 86 (Massa)
– 85 (Bosio), 84 (Fuchs), 83 (Laurent)
– 82 (Savage), 81 (Unzaga), 80 (Powell)

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