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Calcio

Bar Sport: il punto sul campionato -20 Mag-

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Il punto sul campionato.

La Serie A si conclude con la doppia sfida a distanza tra il Milan, impegnato a Siena, e la Fiorentina che se la vede con il Pescara: una doppia sfida valida per il terzo posto che significa preliminari di Champions League e che vede la squadra di Allegri spuntarla veramente all’ultimo istante.
Se la Fiorentina infatti splende in un Adriatico desolatamente vuoto e contro una squadra che sembra improbabile addirittura per affrontare un campionato di Serie B, il Milan fatica non poco contro un Siena motivato e battagliero che conferma come forse, sul campo, meritasse ancora la possibilità di giocarsi la salvezza.
Nel 5 a 1 dei Viola c’è tutto quello che si è visto durante la stagione: la regia lucida di un Pizarro rinato, la classe e la visione di gioco di un Borja Valero che si può definire la vera sorpresa stagionale, l’esplosione di un Ljaic finalmente giocatore e non piu’ “mezzo-giocatore” come era stato nei suoi primi due anni a Firenze. E’ una Fiorentina scintillante, complice anche un Pescara come detto impresentabile, ingenuo in difesa e con una manovra a dir poco stentorea le rarissime volte in cui riconquista la palla. E’ una Fiorentina che riporta al calcio italiano, e al calcio in generale, un Giuseppe Rossi chiaramente ancora fuori condizione ma che potrà sicuramente rifarsi dell’enorme sfortuna che lo ha accompagnato fino ad ora.
E’ una Fiorentina che non va in Champions per 5 minuti.
Infatti, con la vittoria già in tasca, l’attenzione di tutti e’ a Siena dove i toscani stanno compiendo un piccolo miracolo: in vantaggio per 1 a 0 con un gol di Terzi, vengono raggiunti e superati solo nel finale con un rigore di Balotelli e un gol di Mexes. E se sul secondo gol non c’è niente da dire, forse il rigore appare un bel pò generoso, e sicuramente a parti invertite viene da pensare che non sarebbe stato fischiato. Poi si può dire quel che si vuole sui meriti di Allegri e dei suoi nell’arco di tutta la stagione, sulla clamorosa rimonta effettuata da Dicembre in poi, ma quel che rimane è una squadra che fatica a sconfiggere un Siena retrocesso e che, senza rinforzi adeguati, in Champions League non potrà dire piu’ di tanto la sua.
A maggior ragione se partirà Allegri, tecnico capace e preparato e persona di gran livello, che resiste laddove molti si sarebbero già stancati: dire che ha fatto il massimo, con la rosa messagli a disposizione, è dire persino poco, e chi scrive non pensa che qualcun altro potrebbe fare meglio. Anzi, il rischio di peggiorare tutto con un suo eventuale allontanamento è molto forte, e Galliani e Berlusconi dovranno ponderare bene le scelte estive, anche in fase di mercato dove urgono rinforzi in difesa.
Un allenatore che sicuramente non rimarrà è Walter Mazzarri, che ha annunciato il suo addio da Napoli: Roma o Inter le sue probabili destinazioni, e se ci si domanda perché lasciare una squadra che gioca la Champions per una che con buone probabilità non parteciperà nemmeno all’Europa League la risposta non può che essere una. Mazzarri, lo ha spiegato lui stesso, aveva esaurito le motivazioni, e forse non vedeva la società disposta a fare quell’ulteriore salto di qualità che la mettesse in condizioni di competere seriamente per lo Scudetto e dire la sua in Europa.
A De Laurentiis il compito di smentire il suo ormai ex-allenatore, rinforzando la squadra (nonostante la partenza di Cavani sembri sempre piu’ certa) e soprattutto puntando su un tecnico bravo almeno quanto il livornese. Impresa non facile, va detto. La Juventus appare veramente molto avanti rispetto a qualsiasi altra squadra, e la sconfitta con la Samp, arrivata in un match che non contava praticamente niente e che ha visto diverse riserve in campo – Oscar della Sfortuna per Bendtner, la cui partita è durata 5 minuti – non significa niente.
In Europa League vanno appunto la sfortunata Fiorentina e la sorprendente Udinese. E dire sorprendente forse è fuori luogo, visto che ogni anno lotta per certi traguardi: eppure ogni anno è una sorpresa, considerando i giocatori che ogni estate vengono ceduti per essere sostituiti da emeriti sconosciuti o quasi. Guidolin è un grandissimo tecnico, e come già scrissi è un peccato non vederlo con una squadra capace di lottare per lo scudetto, ma va anche detto che a Udine è tutto l’insieme a funzionare. Una società moderna che lotta sempre per la parte alta della classifica nonostante una tifoseria (ed una città) abbastanza fredda e senza le risorse economiche delle grandi. Il fatto che ogni anno compia un miracolo non deve far si che si diano per scontati i grandi traguardi ne che si pensi che ogni anno sarà così. No, ogni anno è un piccolo miracolo che si ripete e Pozzo & Guidolin meritano tutti gli applausi di ammirazione che si possano trovare, perfetti esempi di come gestire una media società levandosi molte soddisfazioni.
Il contrario dell’Udinese è la squadra da questi disintegrata ieri, l’Inter di Moratti e (non si sa per quanto) Stramaccioni. Squadra senza ne capo ne coda, apparsa così fragile e indifesa da fare quasi pena, che necessiterà di una enorme rifondazione anche solo per avvicinarsi ad un piazzamento in Europa League. I reduci del Triplete sono ormai logori, i giovani vanno inseriti in un contesto un pò piu’ esaltante e di fiducia e forse anche guidati da una mano piu’ esperta di quella di Stramaccioni, tecnico che ha dimostrato in questa stagione numerosi limiti tecnici e di non saper leggere così bene l’incontro. Un conto è allenare l’Inter Primavera, che era un eccellenza del settore, un conto questa sgangherata prima squadra. Non penso che tecnici piu’ rinomati avrebbero fatto poi molto meglio, ma è indubbio che la fiducia di tifosi e società in lui, anche a fronte di una rifondazione, potrebbe non essere così scontata: il rischio di buttare via un altro anno c’è, e i tifosi lo han ben ricordato ieri sera.
La Finale di Coppa Italia assegnerà l’ultimo posto in Europa, e se la giocheranno in un derby le due romane, Roma e Lazio. Personalmente vedo la Roma in un momento migliore e capace di sprigionare il suo enorme potenziale offensivo (ieri grande Destro e splendido Lamela, giocatore che concorre con Borja Valero come sorpresa stagionale) rispetto ad una Lazio che va a fiammate ma che appare logora e stanca: la stagione è stata affrontata quasi sempre con gli stessi uomini, le riserve non sono parse all’altezza, e questo è vero. Tuttavia nella finale i biancocelesti potranno dire la loro, dato che gente come Hernanes, Candreva (grande rivalutazione, anche in chiave azzurra), Mauri e Klose è sempre pericolosa.

Con questa giornata si conclude anche “il Punto sul Campionato”. Tuttavia tornerò prossimamente per qualche classifica e qualche rendiconto su questo campionato appena concluso. Un saluto a tutti e viva il calcio!  ^^

Simone Cola

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