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Servus, Freunde!

Fohlen che si confermano in testa battendo, con Bensebaini e una doppietta di Herrmann, un Werder Brema cui non basta la rete di Bittencourt nel recupero. Nel “Klassiker” il Bayern travolge il Borussia Dortmund con doppietta di Lewandowski, Gnabry e un’autorete dell’ex Hummels. Al Friburgo, invece, basta il solito Petersen per aver la meglio sull’Eintracht Francoforte mentre il RB Lipsia è corsaro a Berlino: a Mittelstädt risponde subito Werner su rigore, poi Sabitzer, Kampl e ancora Werner rendono vana la seconda rete della Vecchia Signora, siglata da Selke. Sorride l’altra squadra di Berlino, invece, l’Union, che espugna Magonza con un autogol di Brosinski e una doppietta di Andersson: non basteranno ai padroni di casa le reti di Onisiwo e Brosinski (stavolta nella porta giusta) nel finale. Pirotecnico pareggio tra Schalke 04 e Fortuna Düsseldorf: a Caligiuri, Kabak e Serdar risponde sempre Hennings – prima rete su rigore – mentre il Bayer Leverkusen sbanca Wolfsburg, con Bellarabi e Paulinho, e lo scavalca in classifica. L’Hoffenheim va sotto a Colonia per la rete di Cordoba ma Adamyan impatta ad inizio ripresa poi, al termine di un lunghissimo recupero,il Signor Kampka assegna un rigore agli ospiti che Locadia trasforma inguaiando ulteriormente i Caproni. In coda importante successo dell’Augusta a Paderborn grazie alla rete di Max.

Con la doppietta al BVB, Robert Lewandowski fa collezione di primati: è il primo giocatore nella storia della Bundesliga ad andare a segno in tutte le prime 11 gare del torneo; con 16 reti in 11 partite batte il record di Gerd Müller (15 in 11 partite), che durava da 51 anni, e diventa anche il giocatore ad aver segnato più volte (15) al Borussia Dortmund.

 

RISULTATI

Colonia-Hoffenheim 1-2

Magonza-Union Berlino 2-3

Schalke 04-Fortuna Düsseldorf 3-3

Hertha Berlino-RB Lipsia 2-4

Paderborn-Augusta 0-1

Bayern Monaco-Borussia Dortmund 4-0

Borussia Mönchengladbach-Werder Brema 3-1

Wolfsburg-Bayer Leverkusen 0-2

Friburgo-Eintracht Francoforte 1-0

 

CLASSIFICA

Borussia Mönchengladbach 25

RB Lipsia, Bayern Monaco e Friburgo 21

Hoffenheim 20

Borussia Dortmund e Schalke 04 19

Bayer Leverkusen 18

Eintracht Francoforte e Wolfsburg 17

Union Berlino 13

Hertha Berlino, Fortuna Düsseldorf e Werder Brema 11

Augusta 10

Magonza 9

Colonia 7

Paderborn 4

 

Città del Messico, 19 Giugno 1970.

Ora che si sa quali sono le finaliste della IX coppa Rimet resta da scegliere l’arbitro. Gli italiani si oppongono ad un direttore di gara sudamericano e i brasiliani non vogliono saperne di un europeo. C’è il buon Yamasaki, peruviano, d’origine giapponese e naturalizzato dalla nazione ospitante. È perfetto. No, non si può: ha già diretto l’incredibile semifinale che ha opposto italiani e tedeschi dell’ovest, quella che – non lo si sa ancora – sarà la “partita del secolo”. Sir Stanley Rous, presidente della FIFA è nel dilemma: le altre federazioni continentali svolgono un ruolo da comprimarie e il loro livello non è all’altezza di dirigere le due nazionali più forti al mondo. Chi, allora? Salta fuori il nome di Rudi Glöckner, impiegato all’ufficio acquisti di una ditta di Lipsia: europeo, sì, ma “dall’altra parte della cortina”. La sua esperienza internazionale è limitata ad un paio di scontri secondari a Tokio ’64 e a qualche gara di coppe europee. Ha diretto un solo match fino ad ora in questo mondiale e, guarda caso, in campo c’erano proprio gli italiani, opposti alla Celeste. Non c’è altra scelta, del resto, e pare star bene a tutt’e due: è fatta. È mezzogiorno del 21 Giugno quando azzurri e verdeoro scendono in campo all’Azteca e subito accade il fattaccio: sui pennoni, tra il globo carioca ed il tricolore, sventola il vessillo della Germania Ovest. Ferito nell’orgoglio, Glöckner protesta vivacemente ma gli viene risposto che non è disponibile una bandiera del suo paese. La direzione, nel primo tempo, è abbastanza onesta ma, allo scadere, Pelè viene fermato appena prima di calciare imparabilmente alle spalle di Albertosi: tra l’incredulità generale, il tedesco spiegherà di aver fischiato la fine della prima frazione. Non ci saranno ripercussioni: nella ripresa il Brasile dilagherà e la coppa prenderà, definitivamente, la strada di Rio. Da qui la carriera di Glöckner decolla: finale intercontinentale nel 1970, finale UEFA nel 1971, semifinale europea nel 1972, finale di supercoppa nel 1974 e nuovamente finale UEFA nel 1976, pochi giorni dopo la quale viene designato per il ritorno dei quarti di finale europei tra Galles e Jugoslavia al Ninian Park di Cardiff. I Gallesi sono lanciati da un girone che li ha visti vittoriosi 5 volte su 6 ma devono rimediare allo scivolone dell’andata a Zagabria dove sono stati sconfitti per 2-0. E il fattaccio riaccade. Sul pennone, ancora una volta, c’è lei: l’odiata bandiera dei cugini capitalisti. Rudi s’impunta, minacciando di non dare inizio alla gara finché non verrà recuperata l’insegna della sua nazione ma deve, nuovamente, arrendersi. Com’è, come non è – il suo arbitraggio non favorisce certo i padroni di casa: assegna un rigore inesistente agli slavi e annulla due reti, apparentemente regolari, a John Toshack. Gli spettatori inferociti si avvicinano minacciosamente al terreno di gioco urlando improperi all’indirizzo della giacchetta nera e schernendolo con il saluto nazista (!). La sospensione comincia ad essere più di un’ipotesi e, per calmare le acque, viene concesso un penalty ai rossi ma Terry Yorath lo spedisce addosso al portiere Maric. Al triplice fischio la rabbia dei supporters esplode. Un nugolo di poliziotti circonda Glöckner impedendone il linciaggio, un’operatore cerca di zoomare sugli scontri riuscendo a riprendere una bandierina del corner scagliata a mo’ di zagaglia verso il tedesco, che però attinge al collo di un agente: dopo questa immagine la BBC interromperà bruscamente la diretta. È l’ultima direzione internazionale di Rudi Glöckner, che si ritirerà l’anno successivo e diventerà membro di commissioni arbitrali nel suo paese. Si spegne a 69 anni, il 25 Gennaio 1999, a Markranstädt, sua città natale. A tutt’oggi, è l’arbitro tedesco ad aver diretto più finali internazionali.

Per domande, approfondimenti e curiosità potete venirmi a trovare su FUSSBALL, BITTE! o scrivere a fussballbitte@mail.de.

Friedl25

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