Calcio
Gazzetta dello Sport – Emergenza Serie A: 770 milioni le perdite della scorsa stagione
Da sempre a danzare su quella linea di galleggiamento, divenuto ormai sottilissima, la Serie A ora è davvero giunta (o quasi) ad un punto di non ritorno. Come affermato da Marco Iaria sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il bilancio che tratteggia le perdite dell’annata 2019/2020 ammonta a 770 milioni. Cifre da capogiro, non eguagliabili neppure dai primi anni duemila dove, tra spese folli, fallimenti societari e giocatori venduti a cifre astronomiche, il computo finale dei “meno” si attestava attorno ai 536 milioni.
EFFETTO COVID.
Posto sul ciglio del precipizio, la pandemia da covid ha dato il suo contributo ad accelerare la spirale vorticosa in cui ormai si era addentrato il mondo del pallone nostrano. Oltre agli ammanchi derivanti dall’assenza di pubblico, la sospensione del campionato ha tolto dal conteggio anche i diritti televisivi relativi alle ultime dieci giornate, senza contare la mancata attribuzione dei premi Uefa per le coppe europee, arrivati solo ad agosto. Un minus da oltre 400 milioni che, dopo una stagione inficiata per metà dall’emergenza sanitaria globale, rischia di ripetersi in misura analoga se non addirittura in maniera peggiore.
PROIEZIONE.
Analizzata la situazione alla chiusura della scorsa stagione, la proiezione per il 2021 è ancora più nera: dopo un campionato iniziato a porte e chiuse che, salvo miracoli, si chiuderà così, sono molteplici le squadre che usufruiranno del decreto agosto per sospender gli ammortamenti. Effetto placebo che non risolverà, ma rimanderà solamente a data da destinarsi le problematiche relative agli ingaggi esorbitanti di questi ultimi anni, nonché dei pagamenti di emolumenti e contributi. Un problema di liquidità che affligge tutte le squadre, con le sole Atalanta, Parma e Sassuolo a saldare tutti gli oneri prima delle scadenze stabilite e prorogate al 1° dicembre, vista l’attuale situazione. Una Serie A in forte difficoltà, con Roma, Milan e Inter a trainare il gruppo delle big (204, 195 e 100 i milioni di perdite stimati), seguite da Juventus (90 milioni), Napoli e Lazio (rispettivamente 20 e 16 milioni). Un buco da 625 milioni generato solamente da sei squadre, con le sole Atalanta, Cagliari, Genoa, Spal e Verona a mantenere i conti in regola. Siamo giunti ad un punto di non ritorno che, viste le premesse per la stagione in corso, sembra destinato a proseguire fino ad un’autodistruzione programmato. Chissà che questo non possa essere lo stimolo giusto per un nuovo “Rinascimento” italiano.
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